I let it fall, my heart
And as it fell, you rose to claim it
It was dark and I was over
Until you kissed my lips and you saved meMy hands, they're strong
But my knees were far too weak
To stand in your arms
Without falling to your feet(Set fire to the rain – Adele)
"Tu sei bellissimo" si fece scappare, in un sussurro, Felix, ancora incantato a fissare la foto di loro due. Noah gli passò un braccio dietro la schiena e gli rispose, in tono scherzoso: "Lo so bene", poi lo attirò leggermente verso di sé e Felix si trovò ad assecondare il movimento, appoggiandosi alla spalla del più grande mentre riponeva nella tasca il telefono e si imponeva di non voltarsi a guardare il volto dell'altro, così pericolosamente vicino. Cercò di controllare il respiro, di smettere di passarsi nervosamente le mani sui pantaloni. Noah, come accorgendosi del suo nervosismo, gli strofinò la mano dietro le spalle per calmarlo: "Niente male come primo bacio, ma dovremo esercitarci, non credi?". Il tono era leggermente malizioso, Felix scosse la testa senza sapere cosa dire. Per Noah era tutto molto facile, ma lui si sentiva così confuso ed agitato. Era sempre stato piuttosto distaccato, con le ragazze che aveva frequentato. Non aveva avuto molte relazioni, solo qualche flirt più che altro fisico ed i baci non gli erano mai sembrati nulla di tanto emozionante, ma solo un semplice preludio a cose più soddisfacenti. Ora, invece, il solo pensiero di sentire di nuovo le labbra del ragazzo più grande gli faceva mancare l'aria. Felix si diede dell'idiota, sapeva che per Noah non contava nulla ed era solo un lavoro, ma non riusciva ad evitare di sentirsi stranamente tentato dall'idea di baciarlo di nuovo. "Forse" rispose a bassa voce, senza riuscire a fermarsi: "Forse, dovremmo proprio".
A quelle parole, Noah avvicinò il volto a quello dell'altro ragazzo con un sorriso decisamente soddisfatto e Felix si ritrovò a chiudere gli occhi mentre le labbra del più grande di posavano sulle sue. Le braccia di Noah circondarono le spalle del ragazzo con decisione, attirandolo contro di sé mentre la sua lingua passava tra le labbra di Felix che sembrava più che mai desideroso di esercitarsi nel baciarlo. All'inizio indeciso, il più giovane decise di lasciarsi andare e poggiò le mani sui fianchi dell'altro mentre spingeva la lingua contro quella di Noah iniziando una danza che sembrava una metafora dell'atto sessuale. Le mani di Felix, come dotate di vita propria si spostarono in basso, sfiorando le natiche sode dell'altro. A un tratto, un rumore li fece sobbalzare e la voce di Duilio li rimproverò: "Felix! Siamo comprensivi e tutto ma se volete fare sesso avete una camera, cazzo!". Il figlio arrossì ed abbassò la testa sussurrando qualche parola incomprensibile, ma Duilio si allontanò subito dopo, borbottando contro un mondo che proprio non capiva. Con un sospiro, Felix si voltò verso l'altro ragazzo, preoccupato dalla reazione di Noah a quelle parole. "Mi dispiace" disse il più giovane, ma l'altro sorrise con aria comprensiva: "Dovresti apprezzarlo, Lix. Tuo padre ti vuole bene e ci sta provando. Anche se è solo una finzione, tutta la tua famiglia ti sta dimostrando amore incondizionato.". Felix lo fissò stupito e colpito da quelle parole. Noah stava forse pensando alla sua famiglia che non lo aveva sostenuto? Il più grande si incamminò verso casa e Felix lo seguì, senza parlare. All'ingresso, incrociarono Esther con i genitori che stavano andando via. "Buonanotte, cari" li salutò la ragazza, facendo loro l'occhiolino. "In effetti si è fatto tardi" osservò Felix appena furono rientrati. "Vuoi andare a letto?" chiese Noah, guardandolo dritto negli occhi in un modo che fece sentire Felix stranamente agitato. Era una frase che poteva essere interpretata come una cosa diversa dall'andare a dormire? Noah lo stava prendendo in giro? Oppure, lo aveva detto senza doppi sensi? Felix si rese conto che il tempo passava e non aveva risposto alla domanda, l'altro lo fissava con aria intenta ed un piccolo sorriso sul volto.
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IO, TE E GLI ALTRI
RomanceFelix ha lasciato il suo paesino di provincia per frequentare l'università. Pur apparendo estroverso e spavaldo, è un ragazzo insicuro e sensibile. Così, si sente a disagio nel dover respingere le attenzioni insistenti di una compagna di corso. Per...