Capitolo Quarantotto

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Il giorno della laurea arrivò troppo velocemente, Felix si ritrovò a lanciare in aria il tocco senza ricordarsi minimamente nulla delle ultime ore. Tutta la sua famiglia lo aveva raggiunto, per l'occasione. Sua cugina continuava a puntarlo in un modo strano, evidentemente ansiosa di parlargli in privato quindi la evitò come la peste. Festeggiarono in un piccolo ristorante a Trastevere, insieme ad Erik e qualche altro compagno di università. Era buio quando Felix rientrò nella sua piccola stanza in affitto che avrebbe presto lasciato per iniziare a cercare un lavoro adatto al suo percorso di studi. Il giovane aggrottò la fronte notando un pacco appoggiato alla sua porta, doveva essere passato un corriere in sua assenza. Sul grosso cartone non era presente un mittente ma solo il suo indirizzo come destinatario e la data richiesta per la consegna, che coincideva con il giorno della sua laurea. Entrò e si affrettò ad aprirlo, incuriosito. All'interno, trovò una rara edizione di un libro di storia pubblicato a Venezia nel 400, era in ottime condizioni e doveva valere molto. Lo girò tra le mani con reverenza e notò qualcosa tra le pagine, inserito come un segnalibro. Con attenzione, depose il libro sul letto e studiò il foglio di carta. Era decisamente nuovo, carta da lettere di ottima qualità e consistenza con poche righe scritte di traverso in corsivo e, apparentemente di fretta. C'era una citazione e poi una frase prima della firma. La citazione era "Non ti arrendere mai. Di solito è l'ultima chiave del mazzo quella che pare la porta. Paulo Coelho", poi sotto a caratteri più piccoli: "Sono fiero di te, N". Felix si portò la mano sulla bocca, scuotendo la testa. Cosa voleva dire? Perché ora che si era ormai rassegnato Noah doveva tormentarlo? Si riferiva ai suoi studi oppure era un messaggio più personale? "No, no" esclamò, girando in tondo per la stanza. Gli era persino passata la sbronza, notò. Cosa doveva fare? Noah si aspettava una risposta a quel gesto? Sentì le lacrime bruciare per farsi strada nei suoi occhi, ma le ricacciò indietro. Era un ragazzo semplice, nella media. Non poteva aspettarsi gesti eclatanti da lui, si disse Felix. Noah era sposato, si ricordò. Era un uomo importante ed aveva una moglie. Non doveva lasciarsi sconvolgere da quello che era solo un gesto di affetto, di amicizia? Col cavolo, disse il suo stupido testardo cuore. Lo aveva cercato, più di due anni prima ed ora Noah gli aveva mandato quel pacco. Ci doveva essere qualcosa in corso tra loro. Dove li avrebbe portati? Felix sospirò, buttandosi sul letto, ripetendosi come qualche tempo prima come fosse irrimediabilmente fottuto.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora