Capitolo Trentotto

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Fortunatamente, la musica alta impediva delle vere e proprie conversazioni. Così, Felix si limitò a sorseggiare un Rum e cola mentre annuiva a caso, senza veramente ascoltare cosa stessero dicendo al tavolo. Erik era di buonumore e stava già proponendo di uscire sul retro per fumarsi qualcosa, gli altri due ragazzi decisamente a favore mentre Annalisa era su di giri e cercava di essere notata da uno dei ragazzi tirando in avanti la già decisa scollatura della magli aderente che indossava. Felix si concentrò sul suo bicchiere, cercando di farlo durare per non dover prendere altro, era consapevole di non reggere l'alcool molto bene. Dopo qualche minuto di stallo, Erik si alzò con decisione, accennando a qualcosa che aveva nella tasca e i suoi due colleghi lo imitarono con un sorriso. Annalisa alzò gli occhi al cielo, scansando il bicchiere vuoto che aveva davanti mentre Felix si sentì di nuovo a disagio e fuori posto. Non voleva stare seduto a quel tavolo ma non aveva neppure intenzione di fumare erba nel retro di un locale. Non era completamente contrario a una fumata, ma preferiva farlo nella sicurezza della sua stanza o da Erik, evitando di stare in mezzo a sconosciuti. Annalisa, vedendolo esitare, poggiò una mano sulle sue e gli urlò praticamente: "Come mai sei solo? Dove sta il tuo ragazzo?". Era strano come quelle semplici parole lo facessero sentire triste ed arrabbiato, al tempo stesso. Il volto di Noah era come impresso nella sua mente, bastava che si lasciasse andare per un secondo e si sentiva come se non potesse più vivere senza rivederlo. Il modo in cui sorrideva, il suono della sua voce. Ritrasse la mano da quella di Annalisa, come se si fosse scottato. Prese un respiro profondo, cercando di ritrovare il suo equilibrio ma senza riuscirci. Senza dire nulla, si alzò e seguì gli altri tre ragazzi all'esterno.

Felix aprì gli occhi e se ne pentì subito. Si sentiva stanco come se non avesse dormito affatto, la confusione regnava nella sua testa ed aveva indosso i vestiti della sera prima. Si chiese se fosse mattina o pomeriggio, mentre si guardava intorno. Riconobbe, con un sospiro di sollievo, la stanza di Erik, anche se aveva dormito sul pavimento dato che il letto sembrava occupato. Si sollevò a sedere con un gemito, stare sdraiati a terra non era molto comodo e gli sembrava di avere un ferro conficcato nella schiena. "Erik?" chiamò con voce impastata, cercando di ricordare se avesse bevuto ancora, oltre che fumare. Un grugnito, proveniente dal letto, lo rassicurò che il suo amico era almeno ancora vivo. "Ma che ore sono?" la voce squillante di Annalisa, che occupava evidentemente il letto con Erik, fece sussultare Felix. Invece, Erik sbadigliò rumorosamente e si alzò dal letto avviandosi verso il bagno, incurante si essere completamente nudo. La cosa fece sorridere Felix, la mente ancora troppo annebbiata per chiedersi perché il suo amico fosse nudo nel letto con Annalisa. Era un problema che avrebbe affrontato in un altro momento. Quando la porta del bagno si chiuse dietro le spalle di Erik, Annalisa esclamò: "Ma è mezzogiorno! Non avevamo lezione oggi?". Felix si voltò per guardarlo, notando che si stava coprendo con un lenzuolo, ma si limitò ad alzare le spalle e rispondere: "Io non so neppure che giorno è, oggi".

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora