Capitolo Ventitré

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Appena fuori casa, Felix si appoggiò stancamente al muro e socchiuse gli occhi. A quante di quelle discussioni aveva assistito? Suo padre non concepiva una vita diversa da quella di campagna e sua madre si era sempre ostinata nel voler vedere almeno uno dei suo figli laureato. In realtà, avrebbe tanto voluto un medico o un avvocato e spesso rimproverava a Felix la scelta di un percorso di studi che non sembrava prestigioso. Ognuno dei suoi genitori aveva le proprie idee su cosa dovesse fare, mentre lui si sentiva sempre un fallimento e una delusione. La mano di Noah, sulla sua spalla, lo fece trasalire e spalancare gli occhi. "Facciamo due passi?" gli chiese in tono gentile. Annuì e si incamminarono nella penombra della sera, girando in circolo intorno al casale ed ammirando il paesaggio circostante. "Un posto molto tranquillo" sussurrò Noah, camminando qualche passo avanti a Felix. Il più piccolo accelerò il passo per raggiungerlo, rispondendo: "Fin troppo. Una noia mortale. Mi trovo molto meglio a Roma.". Il giovane più alto fece una risatina divertita, fermandosi e voltandosi verso Felix con un'espressione intensa. Anche il più piccolo si fermò, osservando il viso dell'altro e chiedendosi cosa possa esserci di diverso nello stare con un ragazzo. "Sei mai stato innamorato?" chiese di getto Felix, arrossendo subito dopo. Noah alzò lo sguardo al cielo, infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e poi tornò a fissarlo prima di rispondere con tranquillità: "Ho incontrato molti ragazzi, alcuni mi sono piaciuti. Ci sono stato insieme, siamo usciti, ci siamo frequentati". Felix lo ascoltava con interesse, Noah sembrava sempre così maturo e deciso, nonostante il modo stravagante di vestire. "Ma" concluse il più grande: "No, non credo di essermi mai veramente innamorato, in realtà non credo molto nelle relazioni a lungo termine. Non mi interessano, non rientrano nei miei piani". "Non pensavo fossi così cinico" osservò Felix, Noah scosse la testa con aria divertita, poi riprese a camminare ritornando verso l'entrata del casale. A un tratto, si fermò per rivolgere a sua volta una domanda all'altro: "Tu, invece? Cerchi l'amore, Felix? Sogni una casetta e una famiglia felice?". Il tono canzonatorio lo fece irritare. "Non prendermi per il culo" fece Felix, prima di entrare in casa.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora