Capitolo Quarantasette

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Sometimes I wake up by the door
That heart you caught must be waiting for you
Even now, when we're already over
I can't help myself from looking for you

I set fire to the rain
Watched it pour as I touched your face
Well, it burned while I cried
'Cause I heard it screaming out your name
Your name

(Set fire to the rain – Adele)

La vita reale. Quelle parole riecheggiarono a lungo, nella mente di Felix. Aveva capito il significato dietro la frase di Noah, avvertito quasi sulla sua stessa pelle il peso di aspettative e responsabilità indesiderate ma impossibili da evitare. La vita reale di Nunzio Ovidio era quella in cui doveva prendere il controllo delle aziende di famiglia e sposare una ragazza giovane, vicina al suo ambiente, utile per la propria attività e che avrebbe potuto dargli degli eredi. La vita reale di Felix era una famiglia che si aspettava da lui ottimi risultati negli studi ed il suo sogno di fare della storia il suo lavoro. Due giorni dopo aver rivisto Noah, Felix Galestro era tornato all'università, seguendo la lunga trafila per poter recuperare gli esami già passati e continuare il proprio percorso di studi.

"Sono proprio fiero di te" biascicò Erik, decisamente brillo. Felix aveva appena superato un esame difficile e stavano festeggiando in un pub con i loro amici. Negli ultimi due mesi, il giovane studioso di storia era riuscito a concentrarsi negli studi con ottimi risultati. Al terzo giro di drink, erano tutti piuttosto alticci ma ancora abbastanza coerenti. Felix sorrideva tranquillo, aveva trovato una specie di equilibrio tra la serenità e la disperazione totale. Aveva salvato sul suo cellulare le foto del suo breve periodo con Noah e si consolava riguardandole, nei momenti di solitudine. La vita va avanti, si diceva. Solo un paio di giorni prima dell'esame, aveva visto sui social le foto del matrimonio. Noah era bellissimo, ma aveva un'espressione così seria. Non sorrideva mai. Felix decise che aveva bisogno di altro alcool per non pensare. Probabilmente, si disse con un sorriso amaro, era la stessa cosa che aveva pensato il suo ex finto fidanzato al suo matrimonio. Aveva chiamato i suoi per comunicare i suoi progressi nello studio, erano felici e non avevano chiesto notizie di Noah. Gli era molto grato per questo. Riusciva a non pensare a lui, la maggior parte del tempo. A volte, però, si svegliava nel cuore della notte da qualche sogno confuso, mentre le immagini dei loro brevi momenti di intimità lo assalivano. Non combatteva contro quei ricordi, sapeva che facevano parte di loro e che Noah era stato importante per lui, in qualche modo gli aveva permesso di accettare una parte di sé che non conosceva. "Sono gay" biascicò, dopo l'ennesimo bicchiere. Erik gli diede una sonora pacca sulla spalla: "Lo so, amico". Felix sorrise, sentendosi fiero per la propria ammissione, anche se era decisamente ubriaco. Un giorno, forse, il suo cuore sarebbe guarito permettendogli di essere felice con un altro, ma per ora andava bene così.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora