La guerra era finita.
Druella, prima di andarsene, stette seduta di fianco ai corpi senza vita di Nymphadora e Remus per qualche minuto a fissarli. Come avrebbe dato la notizia ad Andromeda? Come poteva dirle che aveva perso la figlia e il genero e anche una sorella e che lei non aveva potuto far niente?
Appena vide il cancello di casa Tonks, si paralizzò. Un fiume di ricordi d'infanzia le vennero alla mente. Sapeva che, da quel momento, appena avrebbe varcato la soglia, quella casa sarebbe stata ricordata per ricordi negativi. Il rumore dell'apertura del cancello, fece aprire subito la porta d'ingresso della casa.
"Druella!" Istoria corse dalla figlia in lacrime e così anche Donald. "Mamma! Papà!" Druella si commosse. Finalmente era tra le braccia dei genitori. Dopo 9 mesi lontani, senza neanche una lettera, rivederli era come riprendere a respirare, ma si ricordò perché era lì. Si staccò dai genitori e li guardò asciugandosi le lacrime.
"Dov'è Andromeda?" chiese ai genitori quasi sottovoce. Dal tono di voce, Istoria e Donald capirono che qualcosa era successo. "Sta facendo addormentare Teddy, perché?" chiese il padre. Druella abbassò lo sguardo "Dora e Remus hanno perso la vita nella battaglia" disse. Dirlo ad alta voce lo fece diventare vero. Istoria si mise una mano sulla bocca scioccata e dai suoi occhi uscirono copiose lacrime. Donald abbassò lo sguardo e poi guardò la moglie. "Adesso come lo diciamo ad Andromeda?" diede voce al pensiero di tutti e tre. "Non lo so e non so neanche se dirle che anche Bellatrix è morta" confessò Druella. "E tu come stai?" chiese Istoria appoggiando una mano sulla guancia della figlia. Sapeva che le stava chiedendo se stesse bene per la morte della sua madre naturale "Io sto bene" disse. Non era sicura, però. Aveva molti pensieri contrastanti. "Andiamo dentro" disse Istoria alla figlia. La famiglia Levinsky aspettò Andromeda in salotto. Druella e il padre era seduti su un divano e la madre nell'altro a fianco, dove si sarebbe seduta Andromeda.
"Lasciate parlare me per favore" chiese Druella. I genitori semplicemente annuirono e le strinsero la mano per farle capire che comunque non era sola.
"Druella"
Andromeda entrò nella stanza con in mano un abitino di Teddy che stava piegando. "Non ti ho sentito arrivare, come stai" le chiese. Druella alzò lo sguardo e la guardò e si sentì in difficoltà. "Ciao Medy" disse quasi sottovoce. Così Druella chiamava Andromeda da quando era bambina. "Ti devo dire una cosa, ti prego siediti" le disse. Andromeda capì che qualcosa non andava, infatti dal nervosismo stava stropicciando l'abito del nipote appena piegato. La donna si sedette di fianco ad Istoria e guardò la ragazza.
"Mi dispiace Medy, Dora e Remus..." Druella prese una pausa ma Andromeda capì. "No..no" disse la sillaba alzando sempre di più la voce fino ad urlare di dolore. Un dolore straziante. Un dolore di una madre. Andromeda era sempre stata una donna elegante, composta e mai oltre le righe, in quella situazione, perse tutta la compostezza. Istoria la strinse forte a sé.
Quelle grida strazianti, però, fecero svegliare Teddy.
"Vado io" sussurrò Druella. Consolare Teddy le serviva per evadere da quella situazione così devastante.
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DRUELLA
FantasyDruella Merope viene alla luce ad Azkaban da Bellatrix Lestrange, dopo una segreta relazione con il Signor Oscuro. A causa delle regole delle nascite nella prigione magica, la neonata viene data in adozione. Druella Scoprirà chi sono i suoi genitor...