Capitolo 9

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Ares sospirò controllando il suo telefono ma tutti i messaggi che aveva provato a mandare ai suoi genitori non erano stati inviati e si stava iniziando a preoccupare. Robert e Sonja lo avrebbero messo in punizione a vita se solo non avesse informato Robert e Sonja del suo essere da un'altra parte.

-cosa guardi così concentrato?- a quella domanda Ares alzò lo sguardo incrociando il suo ambra con quello rosso di Domenic che era più alto di lui di una decina di centimetri probabilmente.

-devo scrivere ai miei- sussurrò Ares che voleva evitare a tutti i costi quello sguardo, lo metteva fin troppo in soggezione e non capiva il perché.

-stai perdendo tempo allora- gli disse il moro passandosi una mano tra i capelli riccissimi.

-perché starei perdendo tempo?-

-i telefoni non funzionano tra le due dimensioni. Se sei nella prima i messaggi li puoi inviare solo alle persone della prima dimensione e così è anche nella seconda. Non vale solo per i messaggi ma anche per le telefonate e le mail. Non puoi contattarli- concluse il moro sorridendogli e Ares sbuffò: era il peggior scenario possibile.

-come faccio a mettermi in contatto con loro?- domandò, infondo quello che aveva difronte era un mago più grande di lui che avrebbe dovuto aiutarlo.

-non puoi e non puoi nemmeno andare nella seconda dimensione fino a quando non avrai finito almeno il primo anno di studi- spiegò con calma Domenic -mi dispiace ma non puoi contattarli-

-sono letteralmente scomparso trascinato qui da quel foglio bianco! Non sanno dove sono-

-per tutti è così. Probabilmente denunceranno la tua scomparsa tra qualche giorno. Chi non dice ai genitori del test d'ingresso e non li avvisa di quella possibilità si trova sempre a essere ritenuto scomparso-

-e tu?-

-io progettavo di scappare di casa da un po' e il mio patrigno lo sapeva quindi non hanno mai denunciato la mia scomparsa e io non sono mai tornato. Dovevi parlare con i tuoi dell'accademia per non trovarti in questa situazione-

-cazzo-

-non capisco comunque perché ti stai disperando così tanto. La tua famiglia non sa della magia e tu adesso fai parte di questo mondo e credimi sono certo che non te ne vorrai più andare di qui quindi cosa ti frega se i tuoi ti pensano scomparso? Sempre meglio credere il proprio figlio pazzo visto che parla di magia- continuò Domenic che aveva iniziato a pensare a un modo per poter cercare di portarsi a letto il castano che aveva difronte quel giorno stesso. Non era certo che fosse gay ma tanto valeva provarci visto che era l'unico del suo dormitorio al momento con il quale poteva usare le sue tattiche seduttive. Maledetto Nikalaus che si era prenotato il rosso, che poi il rosso non sembrava nemmeno il tipo al quale piacevano i ragazzi ma di certo non avrebbe fatto innervosire il suo migliore amico dicendogli quelle parole.

-perché tu non conosci i miei e se mai tornerò a casa loro...-

-non tornerai a casa-

-ne sei così sicuro?-

-sono qui da tre anni e lasciando perdere il mio caso che è diverso conosco tantissimi altri ragazzi della seconde dimensione che non sono mai tornati- continuò il moro guardandosi intorno per appurarsi che nessuno stesse prestando loro attenzione ma in realtà aveva notato uno dei ragazzi con il quale era andato a letto qualche giorno prima, e del quale non si ricordava il nome, che lo stava guardando quasi geloso. Aveva capito perfettamente che ci stava provando con il castano ma lui aveva messo subito in chiaro con tutti che non scopava mai con impegno quindi quel tizio doveva solo farsi i fattacci suoi.

-lo vedremo- disse Ares che voleva in parte credere alle parole di Domenic, in quel modo non si sarebbe dovuto più preoccupare di pensare ai suoi fratelli e di prendersi tutte le loro colpe. Ares mise il suo telefono in tasca sospirando -grazie per la spiegazione- concluse e se ne andò verso il dormitorio senza degnare di uno sguardo il moro cosa che lasciò Domenic sconvolto. Davvero non lo stava degnando di uno sguardo? Quello si che era strano.

-ehi- Domenic si voltò di colpo ad osservare il tizio che lo aveva fissato per tutto il tempo.

-cosa vuoi?-

-perché stavi parlando con quel capellone?-

-non posso parlare con quelli del primo anno del mio dormitorio?- chiese Domenic che aveva voglia di scopare in quel momento quindi molto probabilmente avrebbe chiuso un occhio sul fatto che quel tizio che aveva difronte stava protestando anche se non apertamente e se lo sarebbe nuovamente portato a letto.

-non se poi vuoi andare a letto con lui!-

-lo sai che io non mi faccio problemi a cambiare compagno di sesso anche ogni giorno quindi non capisco questa tua protesta con tanto di gelosia mal celata-

-pensavo che con me fosse diverso Domenic!-

-ma se non ricordo nemmeno il tuo nome! Per non parlare del fatto che non sei del mio dormitorio quindi è ancora più improbabile che io mi ricordi come ti chiami-

-ma di quel tizio lo sai!- ringhiò l'altro.

-in realtà abbiamo parlato ma non ci siamo ancora presentati quindi non lo so. Ma lo scoprirà presto anche perché se non stasera entro questa settimana finisce nel mio letto- Domenic mise su il suo sorrisetto soddisfatto per aumentare l'impressione che fosse realmente sicuro di se anche se in realtà non lo era ancora. Quello che era certo è che ci avrebbe provato a portarsi il castano a letto entro quella settimana.

-sei il solito disgustoso!-

-eppure non ci hai pensato due volte prima di venire a letto con me. Non criticarmi se poi ne approfitti-

-hai perso tutta la mia attenzione dopo questo-

-non ti preoccupare ci sono tanti ragazzi che vogliono venire a letto con me non rimarrò senza- e così dicendo Domenic lo salutò con la mano prendendo poi il telefono e mandando un messaggio a uno dei tanti numeri che aveva salvato conscio che la risposta sarebbe stata di sicuro si.


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