-Ares quando hai finito di rivestirti vedi di prendere le ordinazioni al bancone- gli urlò il suo capo e Ares sospirò usando un po' della sua magia per prendere i suoi vestiti che erano sparsi nella saletta vip del pub e rimetterseli. Erano passate due settimane da quando era tornato nella seconda dimensione e oltre alla sfuriata di Sonja e Robert si era dovuto sorbire anche quella del suo capo, era mancato a lavoro per troppo tempo, e l'uomo gli aveva detto senza mezzi termini che se voleva avere lo stipendio doveva fare sesso con i clienti che chiedevano di lui.
Per Ares non poteva andare peggio di così. Orami per il castano non esisteva niente di importante e le sue giornate erano diventate così tanto monotone che se ogni tanto non avesse usato la magia sarebbe caduto in un limbo ancora più profondo. Ogni tanto la sua mente andava a Felix e Lavinia, aveva provato a scrivere ai due ragazzi ma proprio come gli aveva detto Domenic tra le due dimensioni i telefoni non funzionavano e i suoi messaggi risultavano non consegnati. Sperava che i due stessero bene e fossero felici anche senza di lui, almeno loro se lo meritavano no? Poi, a volte, pensava anche a Domenic. Domenic in realtà era l'unico pensiero che gli permetteva di andare a letto con quei clienti, pensava a lui quando faceva sesso con loro ed era mille volte più semplice. Certo, sapeva che Domenic si era solo divertito con lui e a volte si malediceva anche per essersi concesso nuovamente al moro, in realtà malediceva la sua testaccia che aveva deciso di non parlare dell'amnesia e aveva pensato che Domenic fosse il suo ragazzo quando in realtà l'altro stava aspettando solo un'occasione per portarselo nuovamente a letto. Però doveva anche ringraziarlo al fisico visto che gli permetteva di fare quel lavoro senza schifarsi troppo di se stesso.
Ares, una volta che si fu rivestito, andò al bancone e mise su il suo finto sorriso per le due ragazze che erano li.
-che vi porto?- chiese loro mentre le vedeva ridacchiare spensierate, anche lui voleva essere libero come loro.
-quello che vuoi tu- disse una delle due continuando a ridere e Ares sospirò usando nuovamente i suoi poteri per avvicinarsi tutto l'occorrente per preparare i drink più costosi che aveva sul menù, il suo capo era stato chiaro: "quando ti danno carta bianca fai i più costosi". Il castano continuò a lavorare incurante del suo telefono che aveva preso a vibrare nella tasca posteriore dei suoi jeans.
-ti prego Felix- protestò Domenic al rosso che sbuffò.
-ti ho già detto che ho provato a chiamarlo mille volte o a mandargli messaggi ma non è in questa fottuta dimensione quindi anche se ci provassi non avresti risposta Domenic- gli rispose. Felix e Lavinia erano rimasti davvero confusi quando avevano capito che Ares se ne era andato dalla prima dimensione senza lasciare loro una mezza spiegazione e avevano provato a contattare l'altro in qualunque modo ma non erano riusciti a ricevere nemmeno un briciolo di notizia. Domenic quando aveva scoperto l'assenza di Ares aveva fatto ripetutamente una cosa in quelle due settimane: chiedere il numero di Ares a Felix.
-ti prego! Se non è più qui non mi risponderà no? Quindi che ti costa?- sbottò ancora il moro e Felix alzò gli occhi al cielo e passò il suo cellulare all'amico del suo ragazzo arrendendosi, infondo aveva ragione -grazie- sussurrò Domenic per poi uscire dal suo dormitorio e provare a chiamare Ares ma ovviamente non dava segnale e il moro si ritrovò non solo a sospirare ma anche ad andare a passo di marcia verso lo studio del preside e a nulla valsero le proteste di Adelaide quando il moro aprì la porta dello studio di Albert.
-Domenic- disse l'uomo guardandolo confuso ma facendo comunque cenno ad Adelaide che non c'erano problemi e che quindi poteva tranquillamente lasciarli da soli. -cosa succede?-
-perché avete mandato via Ares?- ringhiò allora contro l'uomo.
-ha scelto lui di...-
-non mi menta- lo bloccò Domenic -Ares odia la seconda dimensione non ci sarebbe mai tornato di sua spontanea volontà quindi risponda alla mia domanda-
-non è stata una mia scelta Domenic, non ho potuto fare altro che rimandarlo li-
-chi è che vuole Ares lontano da qui? È uno dei migliori studenti e di certo non aveva nemici!- sbottò ancora Domenic -non lo accetto!-
-Domenic ho le mani legate e non posso riportare Ares qui. Ti prego di non sollevare più l'argomento, dimenticati semplicemente della sua esistenza-
-come se potessi dimenticarmi del mio Ares- ringhiò Domenic con gli occhi rossi che sembravano fuoco ardente mentre usciva da quello studio sbattendosi dietro la porta e sentendosi sul punto di esplodere. Avrebbe riportato Ares in quella dimensione al costo di andare lui stesso nella seconda per riprenderselo. Ma non poteva dire a nessuno quello che stava per fare anche perché era certo che il preside non avrebbe aspettato un secondo in più prima di cacciarlo per quello che stava per fare: stava letteralmente andando contro una sua decisione. Con calma si diresse verso quello che sapeva essere il portale presente nell'ufficio di Peter, tutti i professori avevano un portale privato nel proprio ufficio, e usò quello del suo professore solo perché sapeva che la porta della stanza non era chiusa a chiave e quindi poteva entraci senza problemi.
Fu una strana sensazione risentire l'aria della terra dopo tanti anni ma Domenic non perse tempo e provò a chiamare il castano. Il telefono squillò ma Ares non rispose e il moro sbuffò: probabilmente non rispondeva a numeri sconosciuti. Decise quindi di scrivere un messaggio all'altro:
"Ares dove sei? Sono venuto a riportarti nella prima dimensione" ma capendo che forse solo quelle parole non erano abbastanza aggiunse "sono Domenic" e chiuse la conversazione iniziando a camminare a vuoto per le strade sperando in una risposta veloce dell'altro.
![](https://img.wattpad.com/cover/333356435-288-k155327.jpg)
STAI LEGGENDO
Lost memories
FantasiAres vive la sua vita normalmente fino a quando non gli arriva una lettera misteriosa che gli chiede di partecipare al test d'ingresso per una prestigiosa accademia privata della quale non ha mai sentito parlare. Si presenterà a quel test non sapend...