Epilogo

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-stai bene?- domandò per la decima volta Domenic mentre sistemava meglio il cappuccio della sua felpa sulla testa di Ares per coprirgli meglio i capelli lunghissimi visto che erano nel mezzo della sala d'aspetto del preside e non volevano rivelare subito la presenza del castano li. I due stavano aspettando Ermes visto che a quanto pareva i genitori dei gemelli erano già arrivati e per quanto aveva capito Domenic si stavano già lamentando di quell'attesa.

-sei tu quello più agitato tra noi due- sussurrò Ares baciando sulle labbra Domenic, era felice che il moro fosse li con lui a supportarlo.

-sono agitato perché ho paura che tu possa svenirmi davanti-

-so che mi prenderai in caso- sussurrò ancora Ares passando una mano sul petto dell'altro -perché avete detto a Caidan di me? Lavinia l'ha saputo due secondi dopo e si è lamentata del fatti che io non l'abbia avvisata subito della mia presenza qui-

-Ermes ha iniziato a lamentarsi con Caidan per la questione Lavinia e Nika ha deciso di infierire su di me, ti ho già spiegato cos'è successo-

-mio fratello non ti ha ancora ucciso dovresti essere fiero della cosa- sorrise Ares baciando nuovamente l'altro con calma ma fu costretto a staccarsi dal moro per un colpo di tosse e visto l'emicrania che era iniziata a salire seppe ancor prima di vederlo di trovarsi davanti al gemello.

-Ermes ti odio- sussurrò Domenic mentre lasciava andare la vita di Ares che aveva visto leggermente cambiare espressione -state bene?-

-solo emicrania al momento- dissero in coro i due sorridendosi. Certo si erano visti altre volte ma quella era la prima che si osservavano dal vivo sapendo di essere gemelli.

-andiamo?- chiese allora Ermes e Ares annuì seguendo il gemello a leggera distanza mentre entrava nello studio di Albert girandosi solo un momento a guardare Domenic che gli sorrise per incoraggiarlo.

-alla buon ora Ermes! Ci hai chiamati tu qui!- quasi urlò Lucian quando lo vide entrare -hai una faccia cadaverica e...-

-e voi ci dovete delle spiegazioni, tutti e tre- ringhiò Ermes mentre Ares si abbassava il cappuccio.

-cosa?- chiese Isolde osservando i due ragazzi che stavano a debita distanza l'uno dall'altro ma che comunque erano nella stessa stanza.

-sappiamo di essere gemelli e che voi ci avete separato- disse Ares con calma mentre avvertiva su di se lo sguardo sorpreso del Preside che di sicuro non se lo era aspettato li.

-per una buona ragione. Sei nocivo per Ermes ed era meglio che le cose restassero in quel modo- continuò Lucian.

-Ares nocivo?- quasi ringhiò Ermes a quelle parole -tutta questa situazione è colpa tua papà! Io e Ares ci respingiamo per colpa tua e non di certo per nostra volontà-

-ma cosa stai dicendo...-

-la verità e credetemi nessuno di voi rimanderà Ares in quel maledetto inferno- Ermes osservò il gemello deciso anche se il mal di testa gli stava aumentando.

-non ne ho intenzione...state nella stessa stanza e sono certo che con tanta buona volontà riuscirete a resistere molto di più- disse Albert sorridendo ai due ragazzi.

-Albert!- protestò Lucian -no...voi due siete nocivi e...-

-e cosa papà? Se solo tu non avessi tentato di fare un incantesimo proibito io e Ares non saremmo in questa situazione- sbottò ancora Ermes mentre Isolde sgranava gli occhi.

-avevi detto di non sapere...hai davvero usato quell'incantesimo Lucian?- ringhiò la donna guardando malissimo il marito -io non ti appoggio più-

-Isolde...-

-Isolde un corno! Hai usato un incantesimo per avere un'altra donna andando contro leggi ben precise e hai sempre detto che era colpa di Ares se loro due non potevano stare insieme.- e la donna andò poi ad abbracciare Ares felicissima di poterlo fare.

-volete davvero sputtanarmi in questo modo?-

-te lo meriti- ringhiò Ermes che l'unica cosa che voleva fare era unirsi a quell'abbraccio ma non voleva fare del male al gemello. Lucian parve non apprezzare quelle parole e uscì di corsa dallo studio infuriato.

-ora è meglio che voi due andiate in una stanza più grande altrimenti mi svenite per il dolore- disse Albert ai due gemelli -non vi preoccupate sistemerò la questione di Ares che potrà riprendere le lezioni e nel mentre vi aiuterò a controllare questa situazione anche se siete bravi da soli-

-grazie- sussurrò Ares.

-e riprenditi anche la tua camera, non credo che tu possa rimanere dove sei adesso- ridacchiò l'uomo -Isolde ti chiedo di rimanere qui per un po', voglio parlarti di un paio di cose- la donna non sembrava felice ma annuì accarezzando la guancia di Ares e poi lasciando uscire i due ragazzi.

-ha intuito di Domenic- sussurrò Ermes al gemello con un sorriso enorme sul volto mentre uscivano dallo studio.

-ho una sua felpa- disse Ares indicando l'indumento che indossava prima di avere un capogiro, subito avvertì due braccia forti sostenerlo.

-tutto bene?- chiese Ermes che si era leggermente allontanato dal gemello mentre Domenic stringeva l'altro a se.

-si, solo un giramento- sussurrò Ares respirando a pieno il profumo di Domenic prima di scoppiare a piangere.

-amore?- domandò Dome preoccupato vedendolo in quello stato ma il castano non rispose nascondendo il volto nel suo petto. Era felice, felice di essere finalmente in grado di poter stare con la sua vera famiglia anche se aveva tanto da impegnarsi.

-sta bene- gli disse Ermes capendo i pensieri del gemello -doveva pur sfogarsi dopo tutto questo no?- e Domenic annuì lasciando un bacio sui suoi capelli. Non l'avrebbe lasciato andare nemmeno sotto tortura in quel momento.

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