XXXXIII

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<<Eccoci qua. >> sussurrai entrando dentro il bar.
I posti erano occupati da persone di alto livello economico, dato che qui dentro un bicchierino di caffè da un euro, costava quaranta euro.
C'erano parecchi tavoli riservati, ma chi cavolo riserva i tavoli di prima mattina in un bar che ci entrano due persone?
In ogni caso, ci sedemmo al numero 7, scelto ovviamente dalla piccola.
Il menù era molto raffinato, tranne la parte "colazione" che l'unica cosa che lo distingueva dai bar frequentati da tutti, era il prezzo. Per il resto, tutto uguale.
<<Che prendi amore? >> domandai con lo sguardo ancora fisso sul menù.
Una cosa positiva nei menù degli altri bar, era l'immagine di ogni piatto.
Mentre qua è tutto scritto e Selene ancora non sapeva leggere.
<<Ti va un milkshake? >>
In risposta annuí.
<<Oreo e panna montata, giusto? >> lei amava quel Milkshake, ma a parer mio è molto dolce che avrebbe fatto venire il diabete.
<<Signorina? >> richiamò la mia attenzione una ragazza bionda di alta statura, indossava dei pantaloni grigi e una camicia bianca con una cravatta rossa... Presumo sia la divisa di lavoro.
Nel suo volto era disegnato un falso sorriso , era una di quelle ragazze che avrebbero fatto qualsiasi lavoro pur per pagarsi l'università, per pagare le medicine di un suo parente gravemente malato.. Molto gente è sfortunata.
<<Emily! Non penso che tu sia molto adatta per servire alla signorina Scarlett Vera! >> urlò una voce femminile con un tono piuttosto duro.
<<Meglio che lo faccia Jessica, le ha molto più esperienze. >> concluse per poi voltarsi verso di me, la cameriere.. Di nome Emily da quel che ho capito, abbassò lentamente lo sguardo tristemente.
<<Mi scusi, le daremo a sua disposizione la migliore cameriere che abbiamo. >> continuò rivolgendosi a me, indicando "Jessica" che aveva sul viso un sorriso beffardo riferito alla bionda.
<<Va bene così, preferisco essere servita da Emily>> risposi lasciando di stucco tutte tre, la direttrice non osò ribattere e voltò le spalle andando verso un'altra dipendente, era sicuramente qua per i controlli.
Mi voltai verso la bionda, le sorrisi dolcemente e appoggai il menù.
<<Allora, un milshake Oreo e due cake pops per la piccola.. >> inizia
<<Mentre per me un cappuccino con schiuma e un normale croissant al pistacchio. >> conclusi mentre la osservavo prendere nota sul suo taccuino nero.
<<Pistacchio, giusto? >> domandò intimorita per la mia dovuta reazione.
Ma quello che feci e annuire tranquillamente e mezzo sorriso sulle labbra.
<<Scusi.. >> abbassò lo sguardo andando non so dove.
Non ci potevo credere che delle persone che lavoravano un lavoro pagato niente per ricevere rimproveri del genere.
Fosso in loro, farei amicizia con qualcuno che mi avrebbe trovato un lavoro con colleghi decenti.
Durante l'attesa, Selene poggiò il suo capo sul tavolo annoiata, o meglio spensierata.
<<Che hai tesoro? >> chiesi passando una mano sui suoi soffici capelli neri.
<<Niente, voglio solo andare a giocare con Kristall>> rispose mentre sbatteva il cucchiaio rumorosamente nel bicchiere di vetro.
Era veramente fastidioso il suono, ero sicura che se l'avrebbe fatto un bambino di una famiglia non conosciuta, avrebbero già iniziato a buttare giù tutte le parole.
Ma se invece a farlo è Selene Da silva Santos, figlia del famoso attaccante del Paris Saint-Germain e della nazionale Brasiliana,
E una delle donne più ricche al mondo,
Allora poteva..
Che ragionamento è?
I bambini sono tutti uguali, a prescindere dai difetti e pregi.
<<Amore, non sbattere così forte, che poi dai fastidio agli altri>> la fermai.
<<Si, scusa mami>> si scusò dolcemente..
Però c'era da dire che alcuni bambini erano educati..
Selene non mi ha mai mancato di rispetto e non ho mai usato il tono duro con lei. Capiva le cose che venivano fatte e quell non.
Ma era comunque compito dei genitori l'educazione, quindi il bambino non ne faceva mai colpa.
Mentre ero immersa nei miei pensieri qualcuno mi toccò la spalla...

non dimentico, neymar jrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora