Capitolo 18

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Amber's pov:

Quella notte, dopo la strana conversazione con Zayn ero molto irrequieta. Non riuscivo a dormire ma continuavo a rigirarmi nel letto, scalciando via le coperte. Troppi erano i pensieri che mi infestavano la mente per riuscire a trovare un attimo di pace. Mi erano accadute troppe cose e forse ero ancora scossa, avevo seriamente bisogno di qualche giorno di tranquillità. Non avrei retto assolutamente un'altra sconvolgente notizia. Finalmente dopo aver trovato una posizione comoda riuscii a prendere sonno.

-Niall, Niall!- chiamò una piccola bambina bionda, correndo in contro al fratello che, in sella alla sua bici nuova, faceva dei lunghi giri sul cortile della loro casa.

-Mi insegni? Voglio andare anche io in bici senza rotelle- lo pregò la piccola, facendogli gli occhi dolci a cui lui non era mai stato capace di resistere.

-Dai sali, ti aiuto io- disse il più grande, aiutandola a salire.

-Non lasciarmi, ho paura di cadere- lo pregò incespicando sui pedali. Lui sorrise dolcemente.

-Non preoccuparti piccola, ci sono qui io- la rassicurò, mollando la presa sulla bici ma lei non se ne accorse nemmeno, troppo concentrata a pedalare, cercando di non cadere. Quando, facendo una curva, si accorse che Niall l'aveva lasciata da un po', accelerò verso di lui e poi si fermò.

-Niall mi hai insegnato! Sei il fratello migliore del mondo- urlò entusiasta la bimba, scendendo dalla bici e correndogli incontro. Ma qualcosa cambiò, l'atmosfera si fece tutta nera e Niall diventò improvvisamente adulto.

-Non sono tuo fratello, te lo sei dimenticata Amber?-

Mi svegliai urlando, con le lacrime agli occhi e il respiro affannato. Sentii qualcuno accarezzarmi la schiena così mi voltai verso di lui.

-Za-zayn?- singhiozzai.

-Shh Amber, ci sono qui io... è tutto okay, è stato solo un incubo- cercò di tranquillizzarmi.

-Che cosa ci fai qui?- mi allontanai, impedendogli di toccarmi ancora.

-Ho sentito che ti agitavi nel sonno così sono venuto a controllare- confessò sorridendomi, cercando di avvicinarsi.

-Vai via- feci un altro passo indietro nel letto.

-Non ti voglio fare del male- si girò, inginocchiandosi sul letto e coprendo la mia mano con la sua.

-Vattene Zayn...esci di qui, ti prego- lo implorai, togliendo la mia mano e portandola in grembo, lui scocciato si alzò e tirò un pugno al muro, in prossimità della porta, talmente forte da lasciare una crepa.

Le prime luci del mattino mi svegliarono e stiracchiandomi scostai le coperte. Ero molto stanca, non avendo dormito bene; come se non fosse già stato sufficiente l'incubo a impedirmi di dormire, si era intromesso anche Zayn e il suo comportamento bipolare. Solo quel pomeriggio mi aveva esplicitamente detto che voleva uccidermi, mentre la stessa sera era accorso in mio aiuto dopo che avevo avuto un incubo. Che diavolo aveva quel ragazzo di sbagliato?

Anche se, pensandoci bene, forse avevo sbagliato a trattarlo in quel modo così brusco.

Uscii dalla stanza e andai in cucina, dove trovai Mia impegnata a sistemare delle strane sacche rosse nel frigorifero. Avevo paura a chiedere cosa contenessero, anche se una mezza idea già ce l'avevo.

-Buongiorno- salutai sedendomi sopra il bancone della cucina, lasciando penzolare le gambe.

-Buongiorno a te, dormito bene?- chiese allegra Mia, io incontrai il suo sguardo e storsi la bocca.

Descending BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora