Capitolo 22

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Luke's pov:

Una luce fastidiosa interruppe il mio profondo sonno, mi girai dall'altro lato provando così a riaddormentarmi ma appena buttai l'occhio sul comodino e notai l'ora che lampeggiava sullo schermo del mio cellulare, la più minima possibilità di tornare a dormire si polverizzò.

-Cazzo- mormorai balzando in piedi di scatto e fiondandomi nel bagno per farmi una doccia. Dopo nemmeno 10 minuti uscii e iniziai a vestirmi. Nuovo record assoluto.

Prima di uscire dalla stanza mi avvicinai al frigo-bar e presi ciò che c'era all'interno per poi metterlo nel borsone che avevo in mano. Chiamai l'ascensore e una volta arrivato al piano terra uscii dalle porte scorrevoli dell'entrata. Ero troppo in ritardo per fermarmi a fare anche colazione.

Appena misi un piede fuori dall'edificio rabbrividii al contatto con l'aria gelida che quel giorno si era posata su Londra già di primo mattino.

Cominciai con passo svelto a destreggiarmi tra le vie affollate evitando in tutti i modi di urtare qualcuno con il borsone, fino a quando svoltai in una viuzza deserta in cui potei rallentare il passo. Era il grande giorno: i miei compagni erano arrivati in città di buon ora e mi avevano precedentemente affidato un compito importantissimo che intendevo portare a termine per guadagnarmi la fiducia del capo e sperare di entrare nel suo gruppo di fidati.

La stradina periferica terminava in una piazzola abbandonata ormai da tempo, quando la raggiunsi poggiai a terra il borsone e tirai un sospiro di sollievo vedendo che ero in anticipo di 1 minuto.

-Luke- sentii chiamarmi alle spalle.

-Brandon- ricambiai il saluto vedendo comparire il mio capo da un angolo non ancora illuminato dalla luce del sole, raggiunto immediatamente dal resto del gruppo.

-Le hai portate?- chiese avvicinandosi di qualche metro e dandomi una pacca sulla spalla.

-Si, sono dentro la borsa- risposi indicandola, la afferrò e prese le 3 sacche di sangue contenute al suo interno. Una la tenne per se mentre le altre le porse ai suoi prescelti posizionati uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, che nel frattempo ci avevano raggiunto.

Brandon, Justin e Dylan erano diversi dal resto delle persone che componevano il clan, loro erano degli ibridi: dei cacciatori vampiri. Brandon, come suo padre prima di lui, aveva ereditato il comando del primo clan di cacciatori al mondo che avesse introdotto il ruolo degli ibridi e come tali dovevano essere dei cacciatori convinti e caratterizzati da una forza di volontà tale da permettergli di sopprimere gli istinti che dominavano l'intera esistenza di un vampiro. Gli unici che al momento potevano godere di questo beneficio e della completa fiducia di Brandon erano Justin e Dylan, anche se dovevo ammettere che ambivo, fin da quando avevo fatto il mio ingresso nel clan, a diventare anche io uno dei prescelti.

-Ottimo lavoro, Luke- esclamò Brandon soddisfatto e anche gli altri due terminarono il loro pasto annuendo in segno di riconoscimento.

-Ad ogni modo- prese parola Justin, il ragazzo biondo alla sua destra -dobbiamo pensare ad un piano per eliminarli-

-Questa volta non la passeranno liscia- terminò Dylan, ricevendo consensi da parte di tutti i presenti.

Ci spostammo all'interno di un edificio ormai in disuso e iniziammo a pensare alle varie fasi del piano. Doveva essere perfetto. Non avremmo permesso che ne rimanesse neanche uno.

Amber's pov:

-Amber tesoro, alzati- mi sussurrò la calda voce di mio fratello all'orecchio -dobbiamo andare a scuola- mi spostò le coperte facendomi rabbrividire per lo sbalzo termico. Se Niall era già sveglio e pronto doveva essere veramente tardi, essendo lui un ritardatario cronico ma quella mattina la pigrizia sembrava essersi impossessata di me. Non avevo voglia di fare niente, quel giorno avrei voluto solamente starmene in pigiama, sotto le coperte a piangere.

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