Capitolo 19

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Zayn's pov:

Dopo qualche istante ruppi il contatto con le sue soffici labbra, ricordandomi che lei aveva bisogno di riprendere fiato; troppa era stata la foga con cui mi ero fiondato sulle sue labbra. Era stato un bacio intenso, atteso dal primo istante in cui le avevo messo gli occhi addosso. Rimasi a poca distanza dal suo viso; riuscivo a sentire ancora il dolce profumo della sua pelle. I suoi occhi erano un riflesso di ciò che provava e quando li fissò nei miei, vidi un misto di confusione e desiderio.

Scosse di poco il capo, cercando di farsi piccola piccola per la vergogna e fu in quell'istante che arrivò al mio olfatto quel delizioso profumo di sangue fresco. Chiusi leggermente gli occhi per gustarmelo appieno e dal profondo della mia anima si liberò la mia vera natura, non poteva resistere davanti ad un nettare così zuccherino e invitante.

Riaprii di scatto gli occhi, ormai il mio essere aveva preso il soppravento e la prova più tangibile era data dagli stessi occhi. Non c'era più alcuna traccia del mio caratteristico ambra, tutto era mascherato dal nero. Anche lei si accorse di questo mio repentino mutamento e cercò di fuggire alla mia presa, spingendo contro le mie braccia che la immobilizzavano al muro.

-Ti prego Zayn, lasciami andare- mi pregò, ma la sua voce la percepii ovattata, come se provenisse dall'interno di una bolla. I miei canini iniziarono a crescere, segno che stavo per perdere definitivamente il controllo. Mi avvicinai alla sua guancia, per leccare quel poco sangue che non si era del tutto seccato dalla piccola ferita, ma lei ne approfittò per scivolare a terra e correre velocemente nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Avrei potuto raggiungerla senza problemi, ancora prima che potesse fare un passo, ma non so come riuscii a trattenermi cercando di darmi una calmata.

Una volta che mi fui calmato, mi resi conto di quello che era accaduto; mi ero lasciato andare e ciò che era successo ne era la prova, non potevo permettere che avvenisse ancora.

Mi spostai in cucina e presi dalla credenza la grande bottiglia di Bourbon, con quel liquido ambrato all'interno del mio organismo forse sarei riuscito a tenere a bada i miei pensieri. Almeno per qualche ora.

Uscii in giardino e mi sedetti sul bordo del marciapiede sotto il chiarore della luna piena, intervallando una generosa sorsata di scotch ad un lungo sospiro.

Dovevo chiudere tutti i rapporti con lei ed allontanarmi prima che fosse troppo tardi.

Amber's pov:

Chiusi di scatto la porta, girando il più velocemente possibile la chiave, facendo un rumore infernale.

Dopodiché spostai la scrivania, posizionandola davanti alla porta. Scivolai per terra lungo il muro continuando a tremare come una foglia. Come potevo anche solo dargli un briciolo di fiducia? Stavo per abbattere tutti i miei muri, per potergli dare una possibilità, ma mi ero solo illusa. Era un mostro e me ne aveva dato la prova. Non potevo più permettere di lasciarmi andare in quel modo. Altrimenti non solo mi sarei scottata, ma mi sarei fatta veramente male.

Dovevo andarmene di lí, non potevo più stare in quella casa.

Mi svegliai nelle prime ore del mattino, ancora a terra sul pavimento in legno della stanza. Mi alzai con un forte mal di schiena, il pavimento non era poi così comodo per dormire. Fortunatamente la porta era ancora bloccata, come l'avevo lasciata la sera prima, segno che lui non aveva provato a raggiungermi. Ripensavo continuamente a quel bacio e a come con un solo tocco era riuscito a sgretolare tutte le mie barriere. Ma la cosa che mi spaventava di più di me stessa era che se non avesse tentato di aggredirmi, mi sarei sciolta come ghiaccio al sole tra le sue mani. Non potevo provare qualcosa per lui, un mostro che aveva aggredito Liam e che in passato uccise persone innocenti solo per il gusto di farlo, senza alcun rimorso.

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