Capitolo 24

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Ana's pov:

Quattro giorni.

Erano trascorsi ben quattro giorni da quando quei tizi mi avevano legato ad una sedia in una stanza vecchia e ammuffita, guardandomi come se fossi un oggetto misterioso di un qualche museo antico. Quattro giorni da quando tutto ciò in cui credevo era stato brutalmente distrutto, spazzato via da una nuova visione della vita.

Strega, mi avevano dato della strega.

L'unica volta in vita mia in cui avevo sentito parlare di streghe era stato nei libri di favole per bambini e una volta cresciuta mi resi conto che erano soltanto delle storielle inventate, senza significati reali. Com'era quindi possibile che io venissi considerata tale?

Volevo delle risposte, di qualsiasi genere ma ne avevo bisognio quindi scesi in cantina dove sapevo si trovassero molti scatoloni impolverati che contenevano cose molto bizzarre, appartenute a parenti ormai morti.
Rovistai in quei scatoloni per un paio d'ore non trovando però niente di particolarmente utile o interessante, solamente tante cianfrusaglie. Quando ormai mi ero arresa e stavo per tornare di sopra, inciampai nel tappeto che alzandosi rese visibile una botola nel pavimento. Tolsi completamente il tappeto e cercai di sollevarla, ma era molto pesante e arrugginita così fu molto difficile aprirla. Al suo interno trovai un panno che avvolgeva uno strano libro con ancor più strani segni sulla copertina, lo aprii sfogliando qualche pagina ma non capii nulla di ciò che c'era scritto, era in una lingua che non conoscevo.

Una volta tornata di sopra vidi il cellulare lampeggiare così lo sbloccai e vidi che mi era arrivato un messaggio, da numero sconosciuto.

Da: X

So che hai bisogno di risposte a tutte le tue domande, io posso aiutarti. Vieni da me tra un paio d'ore, ti aspetto.
Zayn.

Finii di leggere il testo e mi soffermai sull'orario di arrivo del messaggio, erano già passate tre ore così senza pensarci afferrai la mia borsa e le chiavi dell'auto uscendo di casa con ancora lo strano libro in mano. Se lui aveva veramente le risposte che sosteneva di avere, magari avrebbe saputo dirmi anche cos'era quel libro.

Insieme al messaggio mi aveva inviato anche il suo indirizzo così non ci misi molto a trovare il palazzo giusto. Parcheggiai difronte e una volta davanti al grande portone in legno massiccio suonai il campanello che portava il nome "Malik/Tomlinson", subito sentii scattare la serratura del portone ed entrai. Era un palazzo molto antico, sprovvisto di ascensore così dovetti raggiungere il secondo piano a piedi. Una volta arrivata non ebbi il problema di trovare la porta giusta, visto che mi stava già aspettando sull'uscio.

-Ehi, ben arrivata- mi accolse, con un grande sorriso.

-Ciao- ricambiai flebilmente.

-Prego, entra pure. Posso offrirti qualcosa?- mi chiese, invitandomi ad entrare. L'appartamento era molto grande ed accogliente, stranamente molto in ordine, per essere abitato da 2 ragazzi.

-Uhm, un bicchiere d'acqua, grazie-

-Arriva subito, accomodati qui sul divano e non essere nervosa, ho già mangiato tranquilla- scherzò facendo ridere anche me.

Mi sedetti e cercai di calmarmi, ero troppo nervosa e se ne era accorto anche lui. Dopo qualche minuto tornò in salotto con un bicchiere d'acqua che poggiò sul tavolino e si sistemò accanto a me.

-Allora, come ti senti oggi? Hai superato un po' il trauma?- mi chiese con un tono seriamente interessato.

-Si diciamo che un po' l'ho superato, ma continuano a balenarmi in testa le loro parole. Voglio capire Zayn, tu puoi aiutarmi vero?- mi rivolsi a lui con un tono quasi supplichevole, era la mia unica possibilità di capirci qualcosa e non intendevo arrendermi. Lui annuì, stringendomi la coscia per rassicurarmi.

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