Capitolo 25

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Zayn's pov

Sembrava così piccola e indifesa, un angelo biondo dai tratti delicati che da quando aveva fatto la mia conoscenza aveva sofferto più di quanto mi sarei mai permesso. Riuscivo a vedere il suo petto sollevarsi ed abbassarsi da sotto le coperte mentre riposava per riacquistare tutte le forze. Mentre la guardavo assorto, ripensai a qualche ora prima, quando stavo per perderla per sempre. Sarebbe bastato un secondo in più, un ulteriore secondo di esitazione e la vita l'avrebbe lasciata. Stava lottando sperando che io la salvassi.

Non seppi che mi prese ma per qualche secondo mi bloccai, quasi paralizzato all'idea che l'avrei persa, credetti che fosse tutto perduto, che ormai non ci fosse più nulla da fare.

Ma ad un certo punto batté le palpebre involontariamente e quello mi bastò per risvegliarmi e salvarla. Le diedi il mio sangue giusto in tempo perché potesse curarla e poi la portai in camera sua, adagiandola sotto le coperte.

Mentre attendevo che si riprendesse sistemai il vetro rotto, soggiogando un operaio della vetreria più vicina, e cercai di pulire meglio che potevo la macchia del sangue di Amber.
Non volevo che Niall facesse domande su quanto era successo quando sarebbe tornato, dovevo tenerlo fuori da tutta questa storia il più possibile, già troppi umani erano in pericolo. E poi volevo tenermi occupato e pensare il meno possibile a cosa sarebbe potuto succedere.

Quando terminai, tornai al piano superiore per controllare Amber ma ancora non dava segni di risvegliarsi. Mi stesi accanto a lei e le passai una mano tra i boccoli biondi fino a quando sentii girare la chiave nella serratura della porta che mi fece alzare in piedi di scatto.

-Amber, sono tornato- disse Niall, avvicinandosi alle scale. In fretta le scrissi un biglietto per spiegargli il motivo per cui me ne ero andato prima che si svegliasse e poco prima che il fratello varcasse la soglia, le lasciai un leggero bacio sulla fronte e saltai fuori dalla finestra.

Dovevo occuparmi di un'altra faccenda.

Avevo riconosciuto chi era stato a mettere Amber in fin di vita ed era giunto il momento di vendicarmi, ma prima avevo l'impellente bisogno di spaccare la testa al suo presunto fratello Luke per aver permesso ai suoi amici del cazzo di sfiorare anche solo col pensiero Amber.

Doveva pagarla.

Iniziai a bussare senza sosta e in modo violento alla porta di Luke fino a quando non avvertii dei passi avvicinarsi e la porta si aprì.

-Cosa diavolo... Zayn? Che cazzo ci fai qui?- mi aggredì appena ebbe riconosciuto chi lo aveva svegliato dal suo sonnellino.

-Ma certo, dormiamo pure mentre i tuoi amici si divertono a lanciare paletti addosso alle bionde- ringhiai, cercando di entrare ma una stupida barriera invisibile me lo impediva.

-A cosa ti riferisci?- mi rispose con indifferenza.

-Qui le domande le faccio io, ora fammi entrare prima che mi incazzo e faccio una strage- lo minacciai e subito lo vidi esitare. Bingo, avevo colpito un punto debole.

-Entra- pronunciò a denti stretti.

-Ritieniti fortunato che in questo momento mi servi vivo perché altrimenti ti avrei già staccato la testa-
-Arriva al punto Zayn, perché sei qui?- chiese, chiudendo la porta. Come diavolo faceva ad essere così tranquillo? Dio, mi stava irritando.

-Perché sono qui? No ma io dico mi stai prendendo in giro? Come fai a stare qui tranquillo a dormire, mentre i tuoi amici cacciatori tentano di ammazzare tua sorella?- sbottai, avendone abbastanza del suo atteggiamento.

-Aspetta... Cosa? Hanno fatto del male ad Amber?- mi guardò allucinato.

-Ma soffri di qualche disturbo mentale?- lo schernii, ma dovetti ammettere che per essere un semplice umano sapeva mentire proprio bene.

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