Capitolo 7

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Quella mattina fui strappata dal mondo dei sogni dalla fastidiosa sveglia di Niall che impostava sempre ad un volume altissimo, siccome aveva il sonno pesante e neanche le bombe riuscivano a svegliarlo.

15 minuti prima era suonata anche la mia che avevo prontamente spento, ma ero rimasta a letto finendo per riaddormentarmi. In fretta mi alzai, mi vestii e avanzai ancora assonnata verso la stanza accanto, dove dormiva il mio fratellone, con uno dei miei cuscini. La sveglia ancora suonava insistente così aprendo la porta, scagliai il cuscino mirando in pieno il suo viso urlando.
-Niall, cazzo la sveglia!- dopodiché scesi in cucina per prepararmi  la colazione. Aprii il frigo per prendere il latte ma trovai il cartone completamente vuoto.
-Niaaaall- urlai chiudendo l'anta, una testa bionda spuntò da li dietro cinguettando un -Che c'é?- passandosi una mano sui capelli arruffati. Trasalii portandomi una mano al petto per lo spavento.

-Primo, non farlo mai più, mi hai spaventato. Secondo, se finisci il latte sei pregato di buttare il cartone e ricomprarlo. Se lo rimetti in frigo non si riempie mica.- dissi sventolandogli il cartone vuoto davanti al viso, che gettai successivamente.

Decisi che avrei fatto colazione al bar visto che in casa non c'era mai nulla, andai a finire di prepararmi legandomi i capelli in una coda morbida e dopo aver preso lo zaino in spalla, dato un bacio volante a Niall ancora alla ricerca di qualcosa da mangiare e aver messo le cuffie, uscii di casa dirigendomi a scuola.

Verso metà strada la mia musica venne interrotta da un messaggio, recuperai il cellulare dalla tasca e lessi.

Da: Ana
Ciao Amber, che ne dici se oggi pomeriggio io, te, Rachel e Emily andiamo a fare un giro per Londra? Così visiti un po' la città. Fammi sapere.
Baci, Ana.

Mi parve una bellissima proposta così non tardai a risponderle.

A: Ana
Perfetto, ci vediamo alle 16:00 da me! A dopo.

Varcai la soglia dell'istituto con il sorriso sulle labbra, pensando a quanto fosse dolce e premurosa quella ragazza e a quanto mio fratello fosse fortunato quando mi scontrai con qualcuno che veniva nella direzione opposta alla mia, facendogli cadere un paio di libri che teneva in mano.
-Scusami- mormorai imbarazzata e mi precipitai a raccogliere i suoi libri, seguita da quest'ultimo. Quando mi sfiorò la mano, che era diretta a recuperare lo stesso libro, alzai lo sguardo e incontrai i suoi bellissimi occhi cioccolato che mi scrutavano. Avvampai all'istante e ci rialzammo all'unisono, io ancora incantata a guardarlo, o meglio a guardare le sue iridi e lui che mi sventolava una mano davanti al viso.

-Ehi Amber, mi senti? Va tutto bene?

-Uhm?- pronuncia risvegliandomi dal mio stato di trans, riconoscendo finalmente la persona che mi stava davanti -oh ciao Liam, non ti avevo visto- sussurrai, abbassando lo sguardo, imbarazzata per la figura che avevo fatto con un amico di mio fratello e in fretta raggiunsi la mia aula sentendo a malapena la sua risposta.

Appena mi sedetti crollai con la testa sul banco maledicendomi per essere così maldestra e per aver fatto la figura del pesce lesso essendo rimasta imbambolata a guardarlo per non so quanto tempo. Un profumino delizioso mi fece rialzare lo sguardo e vidi avanzare verso di me una seccata Mia con in mano una brioche tenuta come se fosse spazzatura.
-La vuoi? Il cameriere del bar me l'ha offerta, ma a me non piace.- disse storcendo il naso infastidita, gliela strappai di mano annuendo sorridente, mi ero dimenticata di fermarmi al bar ed ero parecchio affamata. La ringraziai con la bocca piena e masticai la mia colazione attendendo l'inizio delle lezioni mentre l'aula a poco a poco si riempiva. Vidi entrare anche il moro poco dopo il suono della campana che mi fece l'occhiolino, sedendosi al suo posto.

Le ore passarono molto rapidamente e i miei pensieri fluttuavano dai bellissimi occhi di Liam alle occhiate furtive che mi rivolgeva Zayn quando credeva che non lo notassi. Quando anche l'ultima campanella suonò, tutti i miei compagni si ammassarono davanti alla porta mentre io rimasi ancora in classe, per finire di sistemare le cose ordinatamente nel mio zaino. Credevo di essere ormai sola così iniziai a canticchiare la canzone che avevo fatto partire nel mio cellulare, quando percepii un fiato caldo sul mio collo.

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