Capitolo 6

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*Flashback* 1813

-Come hai detto che ti chiami? Zack?- mi chiese il ragazzo seduto al bancone della lurida taverna dove ci trovavamo.
-Zayn- lo corressi -dai ti offro un giro, 2 bicchieri di quello che ha bevuto lui- dissi al tipo dietro al bancone indicandogli il bicchiere vuoto davanti al mio nuovo compagno di bevute.

-Io sono Louis- mi disse porgendomi la mano, che strinsi.

Ci vennero consegnate le nostre bevande, facemmo scontrare i bicchieri e ce li portammo alle labbra.

Ma nell'istante in cui si versò il liquido in bocca, lo sputó fuori colpendomi in pieno viso. Lo guardai torvo per quel gesto insensato e mentre stavo per chiedergli il motivo, alcuni uomini che erano seduti un po' sparsi per la locanda si alzarono e avanzarono verso di noi.

Una mano mi prese il polso e mi trascinò fuori, Louis non mi lasciò il tempo di porgli nessuna domanda perché rispose a tutte quasi come se mi leggesse nella mente.

-Sono nei guai, ho bisogno di un posto per nascondermi , quegli uomini mi vogliono uccidere e dobbiamo andarcene in fretta prima che ci prendano.- mi confessò massaggiandosi ripetutamente la gola per qualche motivo che non volle dirmi.

-Possiamo andare a casa mia- dissi senza persarci, non conoscevo questo ragazzo in fuga da non so che cosa ma mi ispirava fiducia e volli aiutarlo.

Corremmo fino alla mia casa, percorrendo velocemente le stradine sassose rischiarate da rari lumi accesi sparsi qua e la.

Una volta entrati si posizionó sul mio vecchio divano e iniziò a guardarsi intorno a disagio, presi coraggio e dopo essermi posizionato davanti a lui in modo severo gli chiesi -Perché ti vogliono uccidere? Cos'hai fatto?-

Si prese qualche secondo per rispondermi, forse cercando le parole giuste.

-Sono un vampiro e quegli uomini mi danno la caccia perché sono dei cacciatori- disse tutto d'un fiato guardandomi negli occhi attendendo la mia reazione. D'istinto risi, mi stava prendendo per il culo? Dai come poteva essere preso sul serio uno che ti diceva che era un vampiro, sicuramente gli doveva dei soldi o qualcosa del genere e si era inventato questa cazzata per farmi ridere. Quando però riincontrai i suoi occhi impassibili mi venne qualche dubbio, stava dicendo la verità? -Dici sul serio? Un vampiro, con i canini e tutto il resto?- domandai con voce tremante. Annuì.

-Vuoi uccidermi? Perché ho dell'aglio da qualche parte. Funzionerebbe?- dio sembravo un idiota, come avevo potuto essere così stupido a farlo entrare a casa mia. Il vampiro se ne stava seduto sul mio divano ridendo come un dannato.

-No, per tua sfortuna l'aglio non ci fa niente, è solo una leggenda e comunque tranquillo non ti ucciderò, sono in debito con te per avermi salvato.-

Tirai un sospiro di sollievo e scivolai a terra appoggiandomi al muro alle mie spalle ascoltando il ragazzo che iniziò a raccontarmi ciò che era accaduto come se ci conoscessimo da una vita.

...

-Ti ricordi come ci siamo conosciuti?- mi chiese ridendo il moro sedendosi accanto a me sul divano di casa nostra.
-Oh certo, se non fosse stato per me quella notte saresti finito con un paletto nel cuore, caro mio- gli dissi dandogli una pacca giocosa sulla spalla.

Quella notte di un anno fa salvai il culo a quel vampiro che diventò come un fratello per me, io salvai lui e lui mi protesse in qualsiasi occasione.

Passammo il pomeriggio a ricordare vari episodi divertenti vissuti nel corso della nostra amicizia, ridendo, tirandoci pugni scherzosi e prendendoci a vicenda in giro. Si fece presto buio e Louis mi lasciò da solo a casa per andare a nutrirsi in uno dei tanti parchi di Londra in cui a quell'ora, se era fortunato, passavano degli anziani a fare una passeggiata. Delle facili prede.

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