Capitolo 28

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Amber's pov:

Era già passata una settimana dalla morte di Mia ma ancora non ero riuscita a superarlo, era ancora troppo vivo il suo ricordo nella mia mente. Per questo motivo non ero ancora rientrata a scuola e fortunatamente Niall non aveva detto nulla a riguardo visto che anche lui, come il resto della città, era venuto a sapere della sua morte.

Trascorrevo le giornate in camera mia con un libro in mano, alternandomi dal letto al balconcino interno della finestra, senza mai mettere un piede fuori dalla bolla di sicurezza che era diventata la mia stanza.

Almeno una volta al giorno Liam, Luke e qualche volta anche Louis passavano a trovarmi, forse per paura che se fossi rimasta sola mi sarei chiusa ancora più in me stessa e non ne sarei più uscita.

Nei nostri discorsi non compariva neanche velatamente il suo nome, con i primi perché entrambi sapevano quanto ci stavo ancora male mentre con Louis, perché nessuno dei due aveva il coraggio di iniziare un discorso che includesse anche lei, così parlavamo del tempo o di quello che succedeva in città, non che fossimo realmente interessati a sapere se Londra aveva registrato per ben 2 giorni consecutivi -8 C ma parlare aiutava a spegnere per un po' il cervello che ci bombardava di ricordi.

Due giorni fa avevo finalmente ammesso a me stessa che il motivo per cui il mio cuore accellerava i battiti ogni volta che la porta della mia camera si apriva, era perché speravo che comparissero due occhi ambrati, ma questo non era mai successo. Da quando aveva ammesso che non provava quello che sentivo io, non si era più fatto vedere e questo avrebbe fatto riflettere chiunque sul fatto che, forse, non sarebbe mai tornato ma io mi rifiutavo di vederla in quel modo.

Sentii bussare alla porta ed il respiro mi si mozzò in gola, ma quando vidi comparire la capigliatura castana di Liam, mi scappò un leggero sbuffo di delusione e mi rigettai a capofitto sul letto.

-Principessa- mi salutò come aveva cominciato a chiamarmi già da un paio di settimane e che a me piaceva moltissimo...mi faceva sentire importante.

-Ciao Liam- ricambiai facendogli spazio sul letto.

-Ho portato la pizza- annunciò, facendomi notare il grande cartone take away che teneva in mano.

-Aspetta...che ore sono?- chiesi sconvolta, guardando il cielo scuro fuori dalla finestra.

-Le 7- disse lui, ridacchiando.

-Oh...- risposi, non mi ero minimamente accorta che un altro giorno era finito.

-So che stai male Am...ma non puoi rimanere chiusa in casa per sempre, non lo supererai mai. Lei non vorrebbe questo...- mi disse, accarezzandomi la mano.

-No Liam, non ne voglio parlare- lo bloccai, voltando lo sguardo a terra.

-Ok lo capisco, ma pensa alle mie parole- mi consigliò. Poi con lo sguardo mi indicò la pizza, invitandomi a prenderne almeno un pezzetto. E così feci, più per farlo felice che perché avessi realmente fame, presi il trancio più piccolo della pizza con i wüstel, imitata subito da lui.

-Di cosa parla il nuovo libro che stai leggendo?- domandò per scacciare l'imbarazzo che si era creato.

-È un libro molto bello, parla di questa ragazza profondamente innamorata di 2 ragazzi ma non riesce a scegliere quello giusto per lei, perché entrambi le fanno provare delle emozioni fortissime, però allo stesso tempo ha paura perché sa che scegliere uno significherebbe perdere l'altro- raccontai e lui arrossì.

-E secondo te chi dovrebbe scegliere?- mi chiese.

-Penso che dovrebbe quello che la fa stare bene, che non la fa mai soffrire e che c'è sempre per lei...ma non sempre il cuore ti fa fare la scelta più razionale- confessai con la netta impressione che non stessimo più parlando del libro.

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