Capitolo 17

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Blake POV.


Esco dal mio ufficio e trovo Cassandra a parlare con Jared. In mano ha un bicchiere che spero sia succo analcolico. Lo spero per Jared.

- Bambolina possiamo andare. Qui ho finito- Dichiaro avvicinandomi.

- Lo hai ammazzato? – Domanda Jared voltandosi verso di me.

Sbuffo.

- Hai la grazia di un elefante- Sbotto, vedendo Cassandra irrigidirsi a quella domanda.

Si stringe nelle spalle, finendo il drink che ha in mano.

Sospiro.

- Per rispondere alla tua domanda: No, è ancora vivo. Ho dato ordine di lasciarlo sulla porta di casa del padre. Vediamo se l'avvertimento ha funzionato. La prossima volta esce in orizzontale dentro un sacco-

- Amo la bestia che c'è in te– Dichiara divertito.

Scuoto la testa, cogliendo lo sguardo incredulo di Cassandra.

- Non farci caso. Crede di essere divertente-

- Oh, ma lo sono-

Sto per rispondere quando il suo telefono squilla.

Aggrotta la fronte vedendo il numero.

- Knight.....Cosa ha fatto? Vengo immediatamente- Dichiara in tono che non ammette repliche. L'espressione sul suo volto può significare una sola cosa...

- Adam? – Investigo, chiedendomi che cosa possa aver combinato questa volta il moccioso.

Il suo sguardo diventa ancora più cupo alla menzione del nome del suo protetto.

- Quel ragazzino ha proprio deciso di morire giovane- Sibila afferrando il cappotto e infilandoselo con gesti bruschi.

- Che cosa ha combinato questa volta? –

- Ha fatto a pugni nel corridoio della scuola. La Preside mi ha chiamato dicendo che ha spaccato il naso ad un altro ragazzino e che essendo queta la sua terza infrazione in meno di un mese, è costretta a sospenderlo –

Sollevo un sopracciglio.

- Ti ha detto il perché ha fatto a botte? –

Sospira, frustrato.

- Ha importanza? Sa dannatamente bene che non gli è permesso utilizzare la violenza per risolvere i conflitti-

- Considerato da dove viene e come è vissuto, non pensi sia impossibile? –

- Non lo è. Ha solo dieci anni maledizione. Può ancora cambiare e fare qualche cosa di meglio nella vita che rubare e fare a pugni –

- Sono d'accordo con te. Ciò che vorrei che ricordassi è che non è un bambino normale e che la violenza è stata parte integrante della sua vita da quando è nato. Le regole generali con lui non si applicano. Tienilo a mente quando lo avrai davanti-

Fa una smorfia.

- Lo stai giustificando-

- No, sto cercando di ricordarti che meno di un mese fa rubava per la strada e veniva picchiato a sangue se non portava la refurtiva a fine giornata. Tutto qui-

Prende un profondo respiro come per calmarsi, per poi annuire.

- Hai ragione. Non lo ucciderò. Non subito almeno. Prima mi farò spiegare perché diavolo ha fatto a pugni. Si, sto diventando un genitore modello- Mormora convinto, lasciando a grandi passi il club

The lost son (mafia serie7) CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora