The lost son (mafia serie7) Completa

Capitolo 31

Cassandra POV.

Dopo due settimane, finalmente ho nuovamente l'uso delle mani, per sommo dispiacere di Blake a cui piaceva trasportarmi in giro abbarbicata come un Koala ad un albero.

- Stai sorridendo-

Sollevo lo sguardo dal mio frappè guardando Megan.

- Stavo pensando che Blake non era molto felice del fatto che è guarita-

Sorride.

- Perché ora non sei più alla sua mercè? –

Ridacchio.

- Forse. Ma è stato gentile in queste settimane. Si è preso cura di me, ha cucinato per me, ha persino guardato una maratona horror con me, anche se poi si è lamentato che non mi spavento e quindi non gli cado tra le braccia. Ma si è sempre preso cura di me. Vorrei ricambiare il favore-

- Che dolce che sei –

- Non prendermi in giro-

Ridacchia.

- Come pensi di sdebitarti? -

Mi mordo il labbro.

- Non lo so. Qualche idea? –

-Non ti piacerebbero-

La guardo incredula, mentre scoppia a ridere, lo sguardo malizioso.

- Potresti fare qualche cosa per lui. Cosa gli piace? –

- Oltre prendermi in giro e fare sesso? -

Scoppia a ridere.

- Oltre quello, si-

Mi stringo nelle spalle.

- Non lo so. E' un rapporto strano il nostro. Io passo il mio tempo nell'attico quando lui è fuori-

- Non sei prigioniera. Puoi uscire. TI ha dato una scorta se non sbaglio –

- Non saprei dove andare e poi non vorrei incontrare la polizia. Ho un mandato sulla mia testa-

- Non mi preoccuperei per quello. Daniel ci sta lavorando e so che Blake è arrivato al Giudice. Gli farà rimuovere le accuse, fidati-

Mi mordo le labbra.

- Uccidendolo? –

Mi guarda attentamente.

- TI interessa veramente il destino di quel verme? -

Scuoto la testa.

- Bene. Perché merita di bruciare all'inferno anzi su una graticola, lentamente –

Sospiro.

- Tornando a Blake, che cosa posso fare? E non dirmi di comperargli qualche cosa perché ha tutto. E poi non ho soldi miei-

- Hai una pasticceria-

Scuto la testa.

- Cosa? Non credi che te la abbia data? Hai firmato i documenti no? -

Annuisco.

- Ci sei mai andata? –

- No-

- E perché no? –

Mi stringo nelle spalle.

- Vuoi andarci? Ti accompagno se vuoi-

- No. Non ora. Non sono ancora pronta-

Sorride, afferrandomi la mano.

- Hai paura che se accetti quel regalo sei in debito con lui? –

- Una specie. Il che è stupido. Sono in debito con lui dalla prima volta che mi ha vista. Gli devo la vita-