The lost son (mafia serie7) Completa

Capitolo 13

Blake pov.

Entriamo nell'atrio e un attendente si affretta a toglierci i cappotti. Mi volto e incontro lo sguardo ansioso della mia compagnia che si guarda intorno senza riuscire a nascondere il panico che l'attanaglia.

Sospiro.

Così non va. Se entra lì dentro con questa espressione sul volto capiranno tutti che è una facile preda. E questo non può andare bene. La mia amante non può mostrarsi debole. Ne impaurita.

Le afferro la mano, fredda, attirandola a me, cogliendola di sorpresa. La circondo con le braccia, sollevandole il volto dai grandi occhi inquieti, per poi abbassare il capo e baciarla. Sento il suo corpo sussultare e poi irrigidirsi contro di me. Approfondisco il bacio, chiedendo accesso alla sua bocca e quando non me lo concede le mordo il labbro inferiore, facendola gemere più per la sorpresa che per il dolore. Approfondisco il bacio afferrandole la nuca con la mano per non farla fuggire. Le sue mani che prima erano strette a pugno ora si aprono sul mio petto ed il suo corpo è meno rigido. L'attiro ancora più a me, approfondendo il bacio come non ho mai fatto prima. Un attacco ai sensi in tutto e per tutto, mentre la mia mano scivola sulla sua schiena fermandosi sul fondoschiena piccolo e sodo. Le strizzo una natica, facendola sussultare. Sorrido, per poi staccarmi. Il mio sguardo osservo il volto sconvolto, gli occhi lucidi e confusi con un residuo di passione, le labbra tumide e sono soddisfatto. È in tutto e per tutto l'immagine di una donna che è stata appena baciata.

Mi porto una manina alle labbra, cogliendola di sorpresa.

- Ora affrontiamo i lupi, ragazzina- Mormoro divertito quando la vedo riprendere coscienza di sé e di dove siamo.

Un rossore colora il suo volto rendendola ancora più adorabile.

Le stringo la mano, dirigendomi verso la porta del salone dove si sta tenendo la festa di compleanno della figlia di uno degli uomini la cui famiglia lavora per me, senza neanche darle il tempo di ricomporsi. E perché mai? Devono sapere tutti chi è e a chi appartiene. È intoccabile, per tutti.

Il salone è pieno di gente, tutti intenti a conversare, i più giovani che fanno gruppo tra loro. È questa l'occasione per creare nuove alleanze tra famiglie tramite matrimonio. E alcuni dei ragazzi presenti è in età da marito. Questa sera si sonderà il terreno per sposare la propria figlia o figlio, peccato che i giovani in questione non avranno diritto di dire la loro su una questione così importante.

- King che piacere averla qui. Grazie infinite per aver trovato il tempo di onorarci con la sua presenza. Annabel è al settimo cielo da quando ha saputo che ci sarebbe stato il grande Blake King al suo compleanno-

Osservo l'uomo sorridente che si avvicina con a fianco una donna che di sicuro non è la madre di Annabel. Almeno che non l'abbia fatta in culla.

Sento la ragazzina accanto a me irrigidirsi e le stringo la mano in un tacito monito, per poi sorridere al padrone di casa.

- È un piacere festeggiare l'entrata in società di un'altra giovane donna –

Annuisce, felice come un bambino in un negozio di caramelle.

- Lasci che le presenti la mia seconda moglie, Amelia. Ci siamo sposati due settimane fa. È stato un colpo di fulmine, vero cara? –

La vedo sorridere un sorriso che non arriva agli occhi. E' chiaro che non sia felice e chi potrebbe esserlo sposata ad un uomo di trent'anni più vecchio? Avrà si e no qualche anno in più della festeggiata.

- Annabel vieni a porgere i tuoi omaggi al signor King che ti ha fatto il grande onore di intervenire al tuo compleanno- Ordina a voce alta.

Il mio sguardo si posa su una giovane dai capelli biondi acconciati alla perfezione con indosso un abito azzurro che mette in risalto il colore dei suoi occhi. Sembra una principessa delle favole, ma la visione è rovinata dal lampo avido che illumina il suo sguardo quando si posa su di me.