CAPITOLO 23

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GRACE.
Non riesco a smettere di preoccuparmi per lui...come si sentirà in questo momento?
Giro per la stanza come se fossi in trappola in attesa di una sua chiamata o di un suo messaggio.
Lo farà, vero?
Cerco anche di "distrarmi" pensando a Zoe perché quando c'è stato l'incidente all'università, non sono riuscita a trovarla.
Le ho scritto ma non c'è stata una risposta e questo, non è da lei.
Apro il cellulare e vedo un messaggio di Oliver.
<<Menomale.>> affermo sollevata.
Lo apro.
"Sono a casa e mi dispiace per i miei modi bruschi. Ne parleremo domani sera, ti amo."
"Va bene amore mio. Non preoccuparti, ti amo."
Aspetterò domani con un leggero sollievo e dopo averci parlato, non lo lascerò più andare.

Sono già all'università in attesa delle lezioni ma la voglia di studiare è pari a 0. È inutile dire che non sono riuscita a chiudere occhio...vorrei andare a casa sua però, probabilmente avrà bisogno ancora di un pò di tempo per calmarsi del tutto.
Sospiro pensierosa mentre disegno qualche scarabocchio sul quaderno.
<<Ciao, Grace.>> mi saluta Zoe.
Zoe...finalmente.
<<Ehi.>> le sorrido <<ieri sei sparita.>>
<<Ehm si...ho visto cos'è successo.>>
<<E?>> chiudo il quaderno.
Insomma, avrà visto il corpo?
<<Mi dispiace per quel ragazzo.>>
È strana.
Inoltre, ha il viso pallido.
<<Zoe...va tutto bene?>> le domando preoccupata.
<<Si, va tutto bene.>>
Non ho bisogno di un super potere per capire che mi sta mentendo...
<<Zoe, ti prego.>> poggio la mano sulla sua coscia.
Abbassa lo sguardo senza parlare, sospira e con delicatezza sposta la mia mano.
<<Ti ho detto che non ti devi preoccupare!>> esclama con tono alto <<vado in bagno.>>
Si alza dalla sedia ed io naturalmente la seguo, senza farmi notare.
Entro in bagno e la vedo a terra accovacciata con il viso coperto dalle mani.
<<Zoe...>> mi getto a terra <<che ti succede? Parlami.>>
<<Non posso...>> mi dice piangendo.
<<Ti puoi fidare di me, sono la tua migliore amica.>>
Mi guarda con quei suoi occhi pieni di disperazione.
<<Grace...>> singhiozza <<i-io...>> si ferma, non riesce a parlare.
<<Coraggio, ti ascolto.>>
<<È colpa mia.>>
<<È colpa tua, che cosa?>>
Quasi non riesco più a parlare perché ho paura della sua risposta.
Sto tremando come una foglia.
<<Sono stata io.>> passa le mani tra i capelli <<ho ucciso quel ragazzo.>>

L' AMORE DI UN LICANTROPO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora