CAPITOLO 56

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OLIVER.
Grace è stesa a terra priva di sensi ed io sono spaventato al pensiero che le sia successo qualcosa di grave.
Cerco di svegliarla picchiettando sulla sua guancia.
<<Grace.>>
Svegliati.
La prendo in braccio e la poggio delicatamente sul letto.
<<Amore mio.>>
Dopo cinque secondi strizza gli occhi.
Si sta svegliando.
Alzo leggermente la sua testa.
<<Mh...>> si lamenta.
<<Coraggio, svegliati.>>
Lentamente apre i suoi meravigliosi occhi.
<<Ti ho trovata a terra.>> accarezzo il suo viso <<eri svenuta.>>
Si guarda attorno e poi ritorna con lo sguardo su di me.
<<Io...>> si schiarisce la voce <<ho perso l'equilibrio.>>
La avvolgo nelle coperte 
<<Non ti lascerò più.>> aggiusto anche il cuscino.
<<Non puoi farmi da babysitter.>>
<<Lo farò invece.>> bacio la sua fronte <<un babysitter licantropo.>>
Accenna un sorriso.
<<È un grande privilegio.>>
<<Sei fortunata.>>
Vado verso la scrivania e verso nel bicchiere un pò d'acqua per farle recuperare un pò di energie.
Beve un sorso.
<<Quindi cosa voleva dirti Gerry?>>
Già.
Forse sono riusciti a trovare Dario grazie alle telecamere fuori dall'ospedale.
Stasera lo andranno a cercare e lo porteranno a casa dove sarà interrogato.
Speriamo di riuscire nell'impresa.
<<Nulla di importante.>>
Le racconterò tutto quando si sarà ripresa adesso è troppo debole.
<<Va bene...>> mi sorride <<e Zoe?>>
Gerry mi ha detto che durante la giornata ha perso il controllo tre volte.
Migliorerà, ne sono sicuro.
<<Sta bene.>> mi avvicino <<è in ottime mani.>>
Niente più bugie, avevo promesso.
<<Quindi sei anche il suo Alpha?>>
Sicuramente sarò in grado di darle dei consigli, aiutarla nelle sue trasformazioni ed essere un punto di riferimento su determinati argomenti.
<<Lo diventerò, deve fidarsi di me.>>
<<Lo farà, è impossibile non fidarsi di te.>> appoggia la testa sul mio petto <<mi manca.>>
Lo sento perché nel suo tono di voce c'è malinconia.
<<Quando starai meglio, verrai un paio di giorni a casa.>>
<<Odio la febbre.>> borbotta.
<<Ed io odio vederti così.>> le do un altro bacio sulla fronte.
<<In un paio di giorni passerà, non preoccuparti.>>
Tocco una ciocca dei suoi morbidi capelli.
<<Forse dovremmo portarti in ospedale.>>
Mi guarda stranita.
<<Non serve.>>
<<E se dovessi svenire di nuovo?>> le domando preoccupato.
<<Non succederà.>> sbuffa <<con le medicine, passerà.>>
Vorrei poter essere più tranquillo ma non ci riesco.
<<E va bene.>> affermo arreso.
<<Sono stanca.>>
<<Dormi amore.>> le sorrido <<io resterò qui, al tuo fianco.>>
Lei chiude gli occhi e la osservo incantato come se fosse un'opera d'arte.
Rcordo ancora il primo giorno che l'ho vista, è passato tanto tempo eppure quello che provo e sento per Grace non è mai cambiato.
È sempre impresso nel mio cuore che batte, nella mia mente che pensa, nei miei gesti, nelle mie parole e nei miei sorrisi. È lì pronto a combattere ad ogni avversità.
È lì pronto a difenderla anche a costo di morire.
È lì, immutato nella mia anima.

L' AMORE DI UN LICANTROPO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora