Capitolo 2

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Le pizze sono arrivate subito, visto che la pizzeria è a due passi dal suo appartamento. Eli è seduto a capotavola, mentre lui nel posto accanto.

Stiles inizia a tagliare la pizza, lanciando occhiate al ragazzo. «Com'è stato guidare la Jeep per tutto quel tempo? Credevo che ormai fosse un rottame.»

Eli accenna un sorriso, che stona con le sue condizioni: occhiaie, capelli spettinati e sguardo spento. «Mi aspettavo mi lasciasse a piedi da un momento all'altro.»

«Amavo quella Jeep, anche se tutti i miei amici la odiavano.» commenta. «Come mai sei qua, Eli?» va subito dritto al punto, ritenendo inutile girarci intorno e fingere che tutto questo sia normale. In fondo sono due sconosciuti, anche se il ragazzo probabilmente ha sentito diversi racconti su di lui. «Non che non voglio che tu stia qua, non fraintendermi, ma so che saresti dovuto stare con Scott e Isaac, e immagino si siano preoccupati.»

Il ragazzo fissa la pizza, e sembra in difficoltà. «Io... non lo so. È stato il lupo a condurmi qua.»

Stiles rimane un attimo immobile, non sapendo cosa possa significare. Com'è possibile che il figlio di Derek Hale, che non ha mai visto prima d'ora, abbia sentito la necessità in un momento simile di venire da lui?

Non gli va di insistere sulla faccenda, quindi cambia argomento, chiedendogli della scuola e di altre questioni che possano non fargli pensare al padre.  Scopre che gioca a lacrosse, che gli piace correre nella foresta e che è molto legato a Peter. «Credo che tuo zio sia qua con Lydia.» lo informa, visto che i due si frequentano ormai da un paio d'anni e l'uomo fa avanti e indietro tra Beacon Hills e Washington. Stiles l'ha presa meglio del previsto, anche se ancora non ha capito come sia potuto succedere. «Che ne dici se ti porto da loro e dormi là? Non credo di avere delle lenzuola pulite, e la camera degli ospiti è un disastro.»

Quello che gli ha detto è vero, ma c'è un altro motivo per cui lo vuole lasciare da Peter e Lydia: non crede di riuscire a gestire la situazione. Non ha avuto nemmeno tempo di metabolizzare la morte di Derek, figuriamoci scoprire che ha un figlio e che per qualche motivo la sua parte animale l'ha condotta da lui. È successo tutto troppo velocemente, e ha bisogno di non pensare a nulla per una sera, di andare a bere qualcosa.

Eli non sembra particolarmente contento all'idea, come se non volesse separarsi da lui, però alla fine annuisce. Stiles avverte Lydia con un messaggio, e la ragazza risponde subito che non ci sono problemi.

«Odori di casa.» se ne esce Eli, mentre sono in macchina del castano.

Il battito di Stiles accelera, e sa che può sentirlo. Che cazzo significa che odora di casa? È decisamente troppo per lui. «C-casa?»

Il ragazzo guarda fuori dal finestrino, con un'espressione triste. «Forse è per questo che mi piaceva quando andavamo a trovare lo Sceriffo... e perché mi piace così tanto la Jeep. Odori di casa.»

Stiles cerca di concentrarsi sulla strada, anche se ha la testa in piena confusione, perché tutto questo non ha senso. «Che... che odore sarebbe?»

«Non è un odore specifico, è come quando torni a casa dopo un lungo viaggio.» risponde, abbassando il tono di voce, come se si imbarazzasse. «papà aveva un odore simile.»

Stiles ringrazia che Lydia abita vicino, perché ha una necessità impellente di ubriacarsi. Non che lui abbia mai esagerato con l'alcol, anzi, non è successo nemmeno quando si sono lasciati... ma in questo momento ne ha proprio voglia. Rimane in silenzio, parcheggiando la macchina, e trovano la rossa e Peter ad accoglierli all'ingresso dell'appartamento. Lydia ha una faccia stanca, essendo tornata proprio oggi da Beacon Hills, e Peter abbraccia subito il nipote. «Vuoi rimanere un po'?» gli chiede la ragazza, che indossa una vestaglia.

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