Capitolo 3

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Dopo che Maya lo ha accompagnato alla macchina, Stiles ha raccontato brevemente a Lydia quello che fosse successo, assicurandosi che la rossa non fosse con Eli in quel momento. Non crede che il ragazzo sappia che lui è il Compagno del padre, e non pensa di avere il diritto di dirglielo.

La ragazza si era mostrata sorpresa, ma non troppo. «C'è sempre una strana tensione tra voi due.»

«Lyds, è... Derek.» aveva ribadito, senza ripetere tutti i discorsi fatti con Maya. Sa che non c'è bisogno, la banshee lo conosce meglio di chiunque altro.

«Stiles, se io ho trovato l'amore in Peter Hale... sono sicura che può capitare di tutto.» aveva affermato. «Derek è sexy, e da quello che ho visto è molto maturato e migliorato dal punto di vista caratteriale. Non so quanto indietro nel tempo tornerai, e potrebbe non essere facile, ma siete Compagni... è la persona con cui hai la connessione più profonda, la persona che potrai amare di più nella vita... è lui, Sti. Riportalo da te.»

E adesso è in macchina con Eli Hale, visto deve tornare a Beacon Hills anche lui. Non sa se andrà a vivere con Isaac e Scott o se si occuperà Peter di lui, ma comunque il ragazzo non ha nulla con sè. Scott e Isaac non sono ancora tornati a Los Angeles, quindi li vedrà direttamente da Deaton, dopo aver chiesto a Lydia di informarli su tutto.

«Dove hai vissuto prima di Beacon Hills?» chiede Stiles, cercando di fare conversazione, mentre Eli fissa fuori dal finestrino con sguardo assente.

«A New York... all'inizio avevamo un appartamento molto bello, a papà piaceva molto.» risponde. «Anche se poi abbiamo dovuto cambiare e prenderne un altro.»

«Come mai se gli piaceva così tanto?»

«I vicini facevano casino. Papà non ne poteva più, anche se a me non davano così fastidio... avrò avuto dieci anni, sentivo che urlavano e non capivo perché. Solo anni dopo ho capito il motivo... sarebbe bastato rendere le pareti a prova di licantropo come hai fatto tu, e come abbiamo fatto noi a Beacon Hills, ma papà ormai non voleva avere più nulla a che fare con i vicini.» accenna un sorriso, divertito al ricordo, e Stiles apre la bocca in una risata.

«Ce lo vedo tuo padre a ringhiare a quei poveri vicini!»

«Lui... com'era quando l'hai conosciuto?»

Stiles cerca di capire come rispondere, tenendo lo sguardo sulla strada. «Quando l'abbiamo conosciuto affogava nella rabbia e nel dolore. Con il passare del tempo in parte è guarito, si è dimostrato leale e buono. Io e tuo padre battibeccavamo sempre, lo sai? Io ho un bel caratterino, e lui pure... ci tenevamo testa a vicenda, in fondo io ho sempre fatto buon uso del sarcasmo, e anche lui non scherzava. Era molto forte, sai, dopo tutto quello che gli è successo... beh, non so se ce l'avrei fatta a non mollare al posto suo. Penso che sia la persona più forte che conosca.»

Si gira un attimo verso Eli, e gli sembra di scorgere una lacrima rigare il suo volto. «Non faccio che pensare a tutte le discussioni che abbiamo avuto...»

«È normale.» afferma. «Ho perso mia madre quando ero piccolo, per il cancro... non sai quante volte ho pensato a tutto quello che avrei fatto diversamente con lei.»

«Mi dispiace.»

«Non deve dispiacerti.»

«Penso che mio padre avesse sempre paura di non essere abbastanza per me, non avendo una madre ma... non m'importava. Sai dell'esistenza dei Compagni per noi lupi?»

Stiles rabbrividisce, cercando di mantenere un tono normale. «Sì, certo.»

«Ecco, lui... quando ero piccolo mi aveva raccontato di avere un Compagno, ma che quella persona non ci fosse più. Non mi ha mai voluto dire molto a riguardo, immaginavo fosse morto e che non ne volesse parlare... mi dispiace non aver avuto modo di conoscerlo.»

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