Capitolo 30

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Derek lo aveva capito subito che davanti a sè aveva lo stesso Stiles di sedici anni prima. Non sapeva come fosse possibile, ma il modo in cui Stiles lo guardava... era lui, ne era certo, e l'umano glielo aveva confermato poco dopo.

Quindi, alla fine la soluzione era il viaggio nel tempo, e tutto questo perché era l'unico modo per riportarlo in vita.

Derek non sapeva cosa dire, c'era troppo da elaborare, e quindi aveva deciso di mentire, fingendo di non ricordarsi nulla.

Però, Stiles l'ha scoperto, forse dallo Sceriffo, perché è appena venuto a casa sua a confrontarlo.

Derek emette un sospiro, tornando dentro casa, visto che l'umano è appena andato via. Ellie lo sta aspettando in piedi, accanto al divano.

«Hai lasciato la finestra aperta... ho sentito tutto.»

«Hai origliato.» le fa notare Derek, che chiaramente non vuole parlarne, ma sa che è inevitabile.

«Era impossibile non sentire, anche solo con l'udito umano.» replica, con un'espressione seria sul volto. «Derek... mi avevi detto che il tuo Compagno fosse morto

«Era morto.» ribatte, non riuscendo a sostenere il suo sguardo. Lo Stiles di cui mi ero innamorato non esisteva più. «Ho dovuto iniziare a considerarlo morto, perché era l'unico modo per andare avanti... la veritá è che è grazie a lui se sono tornato in vita...» e le racconta esattamente in cosa consisteva la missione di Stiles, e che solo oggi ha scoperto cosa fosse successo... dopo ben sedici anni.

Spera che Eli sia chiuso in camera, perché non sa nulla a riguardo.

Dovrà parlargliene prima o poi.

Ellie sembra mettere insieme i pezzi. «Ecco perché non ne volevi mai parlare... lui era ancora vivo. Cazzo, potevi dirmelo, Derek, io ti ho raccontato tutto di Trevis...»

Il moro si passa una mano sul volto, sentendosi improvvisamente stanco. «Solo Peter sa ogni cosa, io... avevo paura di parlare di lui, El, perché temevo che potessi ricaderci di nuovo... ho passato anni e anni a cercare di capire cosa gli fosse successo, rischiando di trascurare mio figlio e di impazzire, e quando sono riuscito a smettere... sono arrivati i sensi di colpa per aver rinunciato, e allora ho capito che avrei dovuto cercare di pensare a lui il meno possibile. Era l'unico modo...»

Derek viene avvolto in un abbraccio, e percepisce le lacrime della donna bagnargli la maglia. «È il tuo Compagno, Der... non puoi cacciarlo via...»

Derek esita. «Non è così semplice.»

«Non puoi capire quanto possa essere difficile per me dire queste cose, rinunciare a te, ma... se Trevis tornase da me, so che anche tu ti faresti da parte.»

Ora sta piangendo anche Derek.

















«Stai rifiutando le chiamate di Peter, e stai ignorando tutti noi... direi che è il momento di parlare, Derek.» lo attacca subito Laura, entrando come una furia dentro casa. Per fortuna Eli è uscito con degli amici, quindi sono solo loro due.

«Tra poco ho una chiamata di lavoro.» la avvisa il moro, sedendosi altavolo del salone, con il computer di fronte. Fa finta di essere concentrato sullo schermo, mentre la sorella lo guarda con le braccia incrociate al petto.

«Ho conosciuto Stiles.» lo informa, e il moro alza subito lo sguardo verso di lei.

«Cosa?»

Laura è contenta di aver catturato la sua attenzione. «L'ho portato a fare colazione fuori... è un amore, ed è esattamente il tuo tipo. So cos'è successo, perché ho sentito quello che ti ha detto quando sei tornato in vita...»

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