Capitolo 10

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Sono passati una decina di giorni da quando è tornato indietro nel tempo, e deve dire che è soddisfatto di non aver commesso alcun errore...

«Pa', dov'è Melissa?»

«Perché dovrei sapere dov'è Melissa?»

«Perché voi due-no, niente, è che è da un po' non la vedo in giro!»




«Der, posso vederti in forma di lupo?»

«In forma di lupo? Non so trasformarmi completamente... i miei genitori erano in grado, anche Laura. Come fai a sapere una cosa del genere?»

«Uh-niente, ho letto molte cose su internet!»




«Figliolo, come va il lavoro?»

«Ah, bene! Insegnare a una classe di adolescenti non è sempre facile... e nemmeno incastrare con il resto degli impegni... ma lo sai che mi trovo molto bene.»

«... eh? Non ho capito la battuta.»

«Ma certo! Il lavoro al bar! Va benissimo, finalmente mi metto da parte un po' di soldi! Sai, c'è anche Danny, un ragazzo che viene a scuola con me. Dovresti conoscerlo, ti starebbe simpatico.»





«Hai sentito Scott ultimamente?»

«No, pensavo di chiamarlo, ma essendo sabato sera sarà sicuramente impegnato con Isaac.»

«Isaac? Che c'entra Isaac?»

«Uh-niente, Derek. Mi sono sbagliato! Volevo dire Deaton!»





Okay, ha commesso degli errori, come aver nominato un film ancora non esistente... ma potrebbe andare decisamente peggio, perché non è per niente facile ricordarsi di non dover parlare di ben sedici anni della sua vita.

Ora si sta presentando nuovamente al loft senza avvisare.... e ad aprirgli è Peter.

«Derek non è in casa, ma accomodati pure.»

Stiles corruccia lo sguardo, entrando nel loft. «Che significa che non è in casa? E perché tu sei a casa sua senza di lui?»

Peter assume un'espressione innocente. «Ho fatto una copia delle chiavi qualche tempo fa... e Derek lo sa, non ti preoccupare. Lo sto aspettando per l'allenamento, dovrebbe tornare tra mezz'ora.»

«Mezz'ora? E che sta facendo?» domanda, non riuscendo a capire dove possa essersene andato il moro. Si avvicina in cucina, prendendo un bicchiere per versarsi dell'acqua: è veramente caldo, ed è venuto qua direttamente dal bar.

Si porta il bicchiere alla bocca, mandando giù il primo sorso d'acqua.

«So tutto, Stiles.»

Il castano raggela, e rischia di mandare di traverso l'acqua. Non osa guardare in faccia il licantropo, che è in piedi accanto al divano. «C-cosa?»

Come fa a saperlo?
È impossibile.
Possibile che l'abbia scoperto in qualche modo?
Se-

«So che vuoi divertirti con mio nipote fino a che la tua rossa non torna dalle vacanze.»

Stiles si calma immediatamente, tirando quasi un sospiro di sollievo. Okay, questo può gestirlo senza problemi. Volta lo sguardo verso il più grande, lasciando il bicchiere sul tavolo. «Non è così, Peter. M'importa solo di Derek da quel punto di vista, e non è di certo per fare esperienza o altre cazzate simili.»

«E perché allora?»

«So che non ho mai approfondito il mio rapporto con lui, ma... già prima mi piaceva battibeccare con lui, per quanto spesso potesse essere frustrante.» emette un sospiro. «Tempo fa non avrei mai pensato di poter dire queste cose, ma... Derek è veramente una bella persona. Si sacrificherebbe per le persone a cui tiene.» è morto per il figlio e per tutti gli altri. «È intelligente, molto intelligente, e, nonostante cerchi di apparire come un brontolone... ho visto quant'è premuroso.» mi ha asciugato le lacrime mentre piangevo. «So che nasconde molte sue emozioni perché ha paura di essere vulnerabile, e che nasconde molti lati del suo carattere... beh, voglio conoscerli. Voglio che Derek si senta di poter essere vulnerabile con me, di mostrarmi ogni sua emozione.»

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