Capitolo 26

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«WOAH, Derek, potevi anche avvertirmi!!» urla Stiles, appena trova il mannaro dentro la propria camera. È appena tornato dal primo allenamento di lacrosse dell'ultimo anno di liceo, e vorrebbe solamente fiondarsi sotto la doccia. «Ti diverti a farmi prendere gli spaventi, non è vero?»

«Volevo informarti che domani ci sarà un allenamento al loft.» lo informa, ignorando la sua domanda. «Vuoi provare a combattere contro me, Malia o Scott? Non useremo i poteri sovrannaturali.»

Derek osserva attentamente la reazione del castano, che non tarda ad arrivare: scoppia in una risata. «Combattere contro di voi? Sei matto? Non saprei nemmeno da dove iniziare! Anche senza poteri sovrannaturali, rischierei di farmi male... non so come si combatte corpo a corpo, non ci tengo a fare figuracce... soprattutto di fronte alle ragazze.»

E pensare che eri tu a ad aver proposto di combattere contro di me.

Derek non crede proprio che Stiles avesse imparato il combattimento corpo a corpo in quei due mesi d'estate in cui non si erano nè visti nè sentiti... per carità, non può escluderlo a priori, ma si ricorda che se la cavasse abbastanza bene. «Non credevo che ti saresti tirato indietro.»

Stiles scrolla le spalle, posando lo borsa di lacrosse a terra. «Se posso usare la mia mazza da baseball ci faccio un pensierino.» scherza. «verrò comunque a vedervi, tanto la scuola è appena riniziata, quindi ancora non ho molto da studiare.»

«Perché non porti la pistola di tuo padre? Potresti provare a spararci nel bosco, visto che i proiettili normali non ci fanno nulla.»

Stiles inarca le sopracciglia. «Amico, credi che davvero che io sappia sparare?» assume un'espressione divertita. «Magari! Sicuramente sarei molto più utile al branco, non credi? Mi piacerebbe molto imparare, ma come faccio? Papà tiene una pistola in casa che non usa mai, ma non posso prendergliela! Avrei bisogno prima di qualcuno che mi aiuti, e sono più che sicuro che lui non sarebbe d'accordo. Però, quanto sarebbe bello se avessi una pistola mia?»

Derek non sa cosa pensare.

Non può aver imparato a sparare in quel modo nel giro di due mesi... si vedeva che fosse esperto, quindi non può aver perso solamente la memoria.

«Piuttosto, ora vorrei farmi una doccia.» riprende a parlare il castano, visto che il lupo è rimasto in completo silenzio. «Ci vediamo domani, ok? Verrò a vedervi. Esci dalla finestra, che di sotto c'è mio padre.»

Fino a poco tempo fa facevamo la doccia insieme.

Derek se ne va, senza nemmeno aggiungere altro.

































«Non è lo stessa persona.» ripete Derek, per la seconda volta da quando Peter è arrivato al loft.

L'uomo ha le braccia incrociate al petto. «Dimmi esattamente tutto ciò che hai notato di strano al tempo. Anzi, inizio io...» si mette seduto sul divano, accavallando le gambe. «... era fin troppo a suo agio intorno a me, rispetto a quando ci eravamo visti prima dell'estate.»

Derek annuisce, posando i palmi delle mani sul tavolo, con lo sguardo rivolto verso lo zio. «Il suo improvviso interesse verso di me possiamo considerarlo strano... anche quando mi aveva parlato dei motivi per cui si era reso conto che con Lydia non avrebbe funzionato, sembrava quasi che parlasse per esperienza. Poi era in grado a controllare il suo battito, ma riuscivo comunque a capire dalla sua espressione quando diceva le bugie, mentre adesso... due giorni fa ha mentito a Scott su una cavolata, e non ha minimamente controllato il proprio battito. Inoltre, come hai visto anche te, ha combattuto corpo a corpo contro di me più che decentemente, e quando gliel'ho proposto ieri sera... mi ha riso in faccia, affermando che non avrebbe di certo combattuto contro di noi. Si era proposto lui quella volta, non ti ricordi?»

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