CAPITOLO 3

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Mia madre Emma era una delle donne più corteggiate di tutta Catania, aveva dei lunghissimi capelli biondi e due occhi verdi così intensi da potersi smarrire nel suo sguardo; il suo look per molti era eccentrico ed eccessivo ma per me era semplicemente colorato e fantasioso come lo era lei in tutto quello che faceva.

Aveva una spiccata vena creativa e anche se non è riuscita a portare a termine gli studi artistici per "cause di forza maggiore" era davvero molto brava a disegnare, aveva un tocco che stranamente riusciva a risultare moderno, deciso e classico ed elegante allo stesso tempo.

I suoi soggetti preferiti erano i volti che realizzava in maniera talmente realistica da farli sembrare quasi delle fotografie; aveva la capacità di cogliere l'essenza di ogni sguardo ma anche nelle espressioni più sorridenti il suo tratto distintivo era una sorta di malinconia che appariva in quegli occhi seppur disegnati ma così vivi ed umani. Chissà! Forse esprimeva attraverso la matita il suo stato d'animo più intimo e privato.

Mio padre fu il suo primo ragazzo e quando si è giovani si tende a credere che quell'amore che ti fa battere forte il cuore quasi fino a toglierti il fiato sia quello destinato a durare per sempre perché non riesci ad immaginare nessun'altro al tuo fianco e non riesci neanche per un istante a pensare di poter passare un solo momento senza incrociare lo sguardo di quella persona che ti fa sentire speciale, che attraverso i suoi occhi ed i suoi sorrisi ti ricorda quanto sei importante e quanto la sua vita sarebbe vuota senza di te.

Ma poi al mio arrivo non sono stati in grado di mantenere fede alle promesse di "amore eterno" fatte : entrambi troppo giovani, inesperti, impauriti ... entrambi impreparati ad affrontare insieme questo nuovo progetto di vita e quindi PUFF! ed in un attimo la mia famiglia ha finito di esistere.

Emma non era come tutte le altre mamme, forse perché faceva fatica a sentirsi tale, d'altronde era ancora una figlia che aveva bisogno dei suoi genitori come io avevo bisogno di lei; e forse è giusto così: nessuno è mai veramente pronto all'inaspettato, all'inatteso che per quanto possa essere piacevole comunque è destabilizzante.

Lei! La "Mamma - Figlia" che tutti i padri ammiravano scatenando le gelosie delle mogli, le madri quelle vere, quelle che già nel modo di vestire e di conciare i capelli esprimevano un senso di "famiglia" e di maternità .... Lei! La ragazza punk fiera di essere una madre diversa da tutte le altre, una ribelle che sfidava le convenzioni in nome della sua libertà.

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