CAPITOLO 15

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Non riuscivo a credere ai miei occhi, non avevo mai visto tanta bellezza tutta insieme in tutta la mia vita :

il ponte che si doveva attraversare per raggiungere "Angolo lettura" era tutto in legno su cui erano incise frasi tratte da alcuni dei libri più famosi nella storia quasi come a formare un unico gigantesco manoscritto;

non potevo oltrepassare quella meraviglia senza soffermarmi a leggere almeno qualcuna di quelle frasi e fra tutte fu una a destare la mia totale attenzione : all'epoca non conoscevo ne l'autore né tantomeno il titolo che dava il nome a quelle numerose pagine che andavano a comporre un unico intricato pensiero ma ricordo che appena misi piede in libreria fu la prima cosa che cercai di scoprire

e così ho imparato a conoscere un grande autore, Italo Calvino, che in "Lezioni americane" scrisse : "Prendete la vita con leggerezza che leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore";

planare dall' alto ... sembra davvero bellissimo e forse avrei proprio bisogno di sgretolare i numerosi macigni che mi porto dietro ormai da una vita intera ma intanto avevo conosciuto un nuovo scrittore a cui poter affidare la mia vista e la mia fantasia e proprio in questo periodo lessi quello che sarebbe diventato il mio racconto preferito, un racconto particolare, pieno di "sospensioni", di cose non dette, non portate a termine ma carico di poesia e grazia. Quindi prendi nota caro amico lettore perché se ancora non lo avessi fatto, e spero vivamente che non sia così, ti consiglio anzi ti invito a leggere "Se una notte di inverno un viaggiatore" .... Sono sicuro che ti piacerà.

Quel fantasioso e caratteristico ponte era solo l'inizio di tanta beltade, la punta di un iceberg che aveva tanto altro ancora da offrire ai miei occhi; un palazzo rifinito in ogni piccolo dettaglio :

guardando in alto si vedeva una vetrata luminosa sita al terzo piano e dall'arredamento moderno e casalingo che si intravedeva capii che era la casa di Jean e poi sui due piani restanti si innalzava questa libreria maestosa, virtuosamente elegante quasi da sembrare più un museo che un semplice espositore di libri.

Il nome sull'insegna era intagliato nel legno con una scrittura in corsivo non facilmente comprensibile ma di grande effetto visivo e poi l 'ingresso, questa arcata a mosaico forse eccessiva ma per nulla volgare e i tavolini in ferro battuto che colmavano lo spazio tutto intorno rendevano il tutto appariscente ma non pacchiano; sembrava quasi un mix tra un lussuoso college ed un Coffe Bar londinese.

Non potevo avere la certezza che le cose sarebbero andate bene ma ormai il dado era tratto e non avrebbe avuto senso tornare indietro e nel preciso momento in cui varcai quella soglia fu per me l'inizio di una nuova fase della mia vita, una vita malconcia che cercava solo riscatto;

ora guadagnavo per fare quello che mi piaceva e finalmente avevo trovato qualcuno che poi avrebbe imparato a volermi bene nel modo giusto, in quel modo in cui dovrebbe amarti un padre.

DIARIO DI UN UOMO QUALUNQUE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora