“Se stai leggendo queste righe” – così esordiva il bigliettino – “Vuol dire che hai ricordato quello che per giorni ti ho ripetuto continuamente quindi congratulazioni, hai vinto il pass per lo step finale. Raggiungi il terrazzo ed il mistero sarà risolto”.
Mi sembrava di essere il protagonista di uno di quei classici mistery della signora in giallo di tutti i tempi, l’unica donna a cui dona questo colore – oltre l’indimenticabile Angela Lensbury ovviamente – colei che tra un viaggio sull’Oriente Express ed una Cena con delitto riesce ad rendere elegante e sofisticato anche un brutale omicidio ……ovviamente anche se mi sembra ovvio e scontato fare il suo nome perché sono sicuro che sai di chi sto parlando, mio caro Osservatore, mi riferisco alla “Lady Yellow” Agatha Christie.
Salgo l’ultima rampa di scale che mi separava dal terrazzo, le pareti erano tappezzate di fogliettini colorati su ognuno dei quali erano scritti dei nomi sia maschili che femminili, ormai mi era chiaro quale fosse la soluzione dell’ormai poco misterioso enigma ma ero curioso di capire in che modo avesse deciso di concludere questa meravigliosa sorpresa.
Giunto a destinazione mi ritrovo d’avanti tre scatole:
sulla destra c’era una scatola rosa e sulla sinistra una azzurra mentre quella al centro era bianca e su tutte e tre c’era la parola “aprimi”; decido di aprire quella centrale ed all’interno trovo un ultimo biglietto su cui c’era scritto “Sapevo che avresti scelto quella bianca ma tanto il contenuto sarebbe stato lo stesso anche nel caso di una scelta diversa; ovviamente avrai già capito cosa sto per dirti ma preferisco le sorprese ad effetto per cui guarda giù ed il mistero sarà concluso”.
Mi affaccio dal terrazzo e lei era li che mi guardava con gli occhi che le sorridevano ed avvolta in un bellissimo vestito da sera color pesca; giusto il tempo di mandarmi un bacio ed in un attimo un fiammifero infuocato venne lanciato sull’asfalto che si illuminò con la scritta “AUGURI PAPA’”.
Non so spiegarti la sensazione che ho provato, in tutti questi anni non avevo mai pensato di diventare padre, non mi sentivo pronto e d’altronde come avrei potuto esserlo visto che le due figure di riferimento principali nella vita di un bambino mi erano sempre mancate ma non provai paura neanche per un millesimo di secondo, la mia era solo gioia, la felicità quella pura, quella che si prova pochissime volte in un’intera vita ed io avevo avuto il privilegio di poter provare forse per la prima volta in tutta la mia esistenza quella sensazione di appagamento totale perché finalmente avrei avuto una famiglia che nessuno avrebbe mai potuto portarmi via.
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DIARIO DI UN UOMO QUALUNQUE
ChickLitGioie, dolori, speranze, paure....praticamente la vita; un passato che viene a galla affidato a poche pagine bianche per ricordare ciò che è stato perché i ricordi sono la prova che si è vissuto e l inchiostro fa da sfondo a questo strano ma favolo...