Ho passato tutta la mia infanzia senza di lei, senza quell’amore incondizionato, assoluto, senza quel senso di eterno che collega indissolubilmente un figlio alla propria madre ancor prima di nascere, nel momento stesso in cui si è anche solo palesata una probabile ipotesi di gravidanza – perché si diventa madri nell’attimo preciso in cui si inizia a desiderare un figlio ….
È quello che banalmente viene chiamato istinto materno e che in realtà ha radici più profonde e primordiali – ma nonostante tutto non riuscivo a lasciarla andare, mi aggrappavo con disperazione a quei pochi ricordi che avevo di lei perché cancellarli era come annullare per sempre la sua esistenza, come se non fosse mai esistita.
In fondo ho anche memoria di bei momenti passati insieme : le lunghe passeggiate nel parco del paese, le domeniche in cui provava ad insegnarmi come andare in bicicletta … quella festa di compleanno curata in ogni suo dettaglio che ha cambiato per sempre il corso della mia vita;
frammenti che ho provato a cancellare dalla mia mente perché era più semplice non ricordare, non pensare ai momenti belli e concentrarsi sulla sua assenza ma quella telefonata ha fatto riemergere tutto e le lacrime non finivano di cadere, ho provato a frenarle ma erano incontenibili e forse perché per la prima volta ho dovuto fare i conti con la vera mancanza, quella a cui non si può rimediare pur volendo, quella che segna una rottura definitiva imprescindibile dai nostri desideri.
Così senza pensarci due volte nel momento stesso in cui ho riagganciato la cornetta sono uscito da quella libreria, quel luogo in cui si respirava aria di casa e senza dare spiegazioni a nessuno, senza neanche raccogliere le mie cose, ho fatto un biglietto per il primo volo disponibile ed in poche ore mi sono ritrovato di nuovo solo, lontano dall’Italia e lontano da l’unica persona che aveva provato a dare un po’ di calore al mio cuore;
mi sono ritrovato a Ginevra, in Svizzera, senza un soldo in tasca e senza nessuno che potesse consolarmi, ascoltarmi o semplicemente amarmi.
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DIARIO DI UN UOMO QUALUNQUE
ChickLitGioie, dolori, speranze, paure....praticamente la vita; un passato che viene a galla affidato a poche pagine bianche per ricordare ciò che è stato perché i ricordi sono la prova che si è vissuto e l inchiostro fa da sfondo a questo strano ma favolo...