CAPITOLO 7

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10 LUGLIO 1988

Il mio percorso riprende da qui, gli ultimi anni sono stati piuttosto spensierati; mio padre lavorava come cuoco e così il suo lavoro ci portava spesso a cambiare città e questo mi ha consentito di vedere tanti posti nuovi :

subito dopo quell’episodio ci siamo trasferiti a Messina dove mio padre aveva aperto un ristorante insieme ad un suo amico di infanzia ma purtroppo le cose non sono andate secondo i piani e quindi siamo stati costretti a spostarci dalla Sicilia per cercare fortuna altrove;

in un primo momento ci siamo ritrovati in Puglia per poi stabilirci per qualche anno nella bellissima Napoli, una città stupenda da fare invidia alle più note capitali europee : il sole ed il mare erano i miei compagni di avventura per non parlare poi del cibo, dell’arte e della cultura; è stato proprio in questo favoloso capoluogo campano che mi sono reso conto  di quanto sia importante nella vita essere “curiosi”: curiosi di capire, di ammirare, curiosi di scoprire tutto ciò che di più autentico la natura possa offrire come dei provetti esploratori.

Dopo il soggiorno partenopeo ci siamo ritrovati all’altra metà dell’Italia, quella nordica, tanto diversa dal caldo e caotico sud ma altrettanto affascinante e suggestiva e così ho vissuto l’ultimo periodo a Firenze che non ha fatto altro che confermarmi quanto siamo fortunati a vivere in questo strambo paese a forma di stivale carico di problematiche e potenziali inespressi ma strabordante di fascino e mistero.

Questi continui spostamenti non mi hanno concesso la possibilità di stringere rapporti piuttosto intensi con gli altri ma la cosa non mi è mai pesata, ogni medaglia ha il suo rovescio per cui per ogni cosa che ti viene tolta ti viene sempre restituito qualcosa in cambio e a me è stata concessa la possibilità di conoscere tante persone diverse le une dalle altre, ognuno con la sua storia, col suo passato, ognuno con qualcosa da raccontare o da insegnarmi, ognuno con le sue debolezze ed i suoi punti di forza e tutti gli incontri fatti in questi anni e la presenza di mio padre  hanno contribuito a colmare in parte quel vuoto che mi portavo dentro, quell’assenza materna che aveva scalfito la mia anima …. d’altronde se lei non voleva me, se in tutti questi anni non ha mai provato a cercarmi, non vedo perché dovessi farlo io.

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