POV JISUNG
"JISUNG, AMORE SCENDI CHE DOBBIAMO PARLARE" urlò mamma dalla cucina al piano di sotto.
Sbuffai e mi alzai, posai il telefono sul comodino e urlai un "arrivo" a mia volta.
Scesi con calma le scale di marmo che collegano il piano di sotto con il piano di sopra.
Casa mia è una piccola villetta a due piani: il piano inferiore composto da un grande soggiorno con una grande finestra che porta fuori nel giardino, la cucina dove mangiamo e cuciniamo anzi mamma e Lia (mia sorella) cucinano, io sono pessimo in cucina, due bagni enormi con la vasca da bagno e cose che si trovano in bagno e una stanza degli ospiti mai toccata da me e mia sorella.
Il piano superiore, invece, aveva ben tre stanze:quella mia, una piccola cameretta colorata di blu con poster attaccati alle pareti, un finestra, un armadio, un letto a una piazza e mezza, una scrivania sempre incasinata con cartacce buttate sopra, uno specchio e una porta che portava al mio bagno personale non troppo grande con solo le cose essenziali: water, lavandino, doccia, armadietti con pillole, garze etc. e un grande ma dico grande specchio.
La camera di mia sorella ,rossa, sempre ordinata e pulita un po' con le mie stesse cose. Anche lei ha un suo bagno.
E infine la camera da letto dei miei genitori, anche essa intoccabile da me e Lia, tanto che non la conosco bene.
Purtroppo, mia madre con la sua forte voce interruppe i miei pensieri. "Jisung, Jisung,Jisung" ripeté più volte alzando sempre di più la voce "JISUNG" urlò davanti a me.
"Mamma, lo sai com'è fatto Jisung, si incanta avvolte" disse mia sorella, una ragazza dai capelli castani e occhi azzurri, un paio di lentiggini sul viso e un apparecchio ai denti. È molto magrolina e bassa per la sua età ma cocciuta, avvolte non mi ascolta ma sono anche più grande di lei!
"Già, Jisung, ci sei?" mi chiese mia madre che è completamente diversa. È alta, molto alta, un po' più in carne, mora con gli occhi castani scuro,uguali ai miei.
"Ji?" chiese nuovamente.
"Ci sono mamma, ci sono. Di che cosa dovevi parlarmi" risposi.
"Io e tuo padre dovremmo fare un contratto con la famiglia Lee" disse con un po' di entusiasmo nella voce.
A questa notizia, mia sorella smise di riempirsi il bicchiere di succo e urlò "COSA, CON QUEL BONAZZO DI LORO FIGLIO?", odio quando fa così.
"Le parole signorina e comunque si, avremo una cena con loro e ci sarà anche il figlio che è poco più grande di te Ji, potresti farci amicizia" disse con calma
"Avvolte penso che non conosci Jisung, mamma. Lo sai che si porta dietro gli stessi tre amici dalle medie, so anche i nomi:Felix, Seuming e Jeongin"
Beh, è vero, ho gli stessi tre amici dalle medie ma non perché non sono socievole ma avvolte le persone mi fanno paura e non so se fidarmi, solo per questo.
"Smettila, Lia, che tu cambi amici ogni giorno perché non sono veri" risposi acidamente
"Si dice meglio soli che accompagnati da persone brutte" continuai
Lei fece solo una pernacchia e io risposi alla stessa maniera, mamma vedendo ciò sbuffò " Vi dico ciò solo perché è giusto che vi prepariate, la cena è tra due giorni e non voglio sentire dei no in risposta, ora andate e lasciatemi cucinare in pace" aggiunse lei.
Senza ascoltare altro salì in camera mia, presi le cuffie e inizia ad ascoltare mi coricai sul letto e mi rilassai così fino all'ora di pranzo.SPAZIO AUTRICE
Volevo solo chiedervi se vi inizia a piacere e anche chiedervi il fare di correggermi se ci sono errori, grazie mille 💗
~Giggia🤍
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Enemies? || Minsung
Teen Fiction"Spero di non rincontrarti mai più" gli sussurrò all'orecchio il figlio della famiglia Lee. IN CORSO, NON VOGLIO SESSUALIZZARE NESSUN K-POP IDOL