Capitolo 11

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Era passata all'incirca un'ora quando intravidi Frypan aprire la cucina.
<<Frypan! Frypan! Vieni qui, subito!!>>
<<Ehi pivella! Che succede? Stai bene ?>>
Mi guardò preoccupato lanciandosi lo straccio sulla spalla.
<<Devi chiamarmi Alby per favore, è urgentissimo!!>>
Non volevo dirlo a nessuno. Se lo avessero scoperto e si fossero impanicati, sarebbe scoppiato il caos.
<<Pive, sono le 7. Tutti stanno ancora->>
<<Vai a chiamarlo!>>
Quasi gridai.
Mi dispiaceva aver trattato così Frypan, ma Roman non era un velocista ed ero stata interrotta numerose volte nella notte dalle sue urla...doveva essersi appena ripreso.
Il cuoco tornò con il capo che si era palesemente svegliato controvoglia.
<<Fagio, spero per te che sia una cosa importante>> disse sfregandosi l'occhio.
<<Roman è andato nel Labirinto.>>
Sia lui che il cuoco drizzarono la schiena e si guardarono spaventati. Si sentiva la loro tensione. La paura che si faceva strada.
Alby prese in mano la situazione e aprì la porta della Gattabuia.
<<Ma io dovrei restarci ancora->>
<<No. Tu ora mi spieghi ESATTAMENTE cos'è successo>>
<<Te l'ho detto! Roman si è avvicinato a me, ha detto che voleva vedermi un'ultima volta ed è corso via. Ho provato a chiamarvi ma vuoi teste puzzone dormivate>>
<<Lamentati di quel Roman che ha urlato tutta la notte e che doveva essere in infermeria, piuttosto.>> Disse Frypan.
<<Jeff non la passerà liscia...>>
<<No Alby, non può essere colpa sua. Già ieri era strano>>
<<Che intendi?>>
<<Farfugliava che qualcuno mi chiamava Trix e che alla fine erano riusciti a mandarmi qui>>
<<Ne parleremo. Sta di fatto che Jeff doveva controllarlo! Faremo così: tu vai a svegliare Newt e digli che ho chiamato un'Adunanza e tu ordina a qualcuno di cucinare...i radurai avranno fame; poi vieni al Casolare. Io devo fare una cosa>> indicò prima me e poi il cuoco, fece per andarsene ma si fermò <<E che rimanga tra noi, nessuno deve saperlo, a parte gli Intendenti>>
Corsi verso il Casolare e aprii ogni porta fino a trovare quella di Newt: la seconda porta sulla destra al piano superiore.
Cercai di non fare troppo casino. Dormiva con la faccia spiaccicata sul cuscino (ma respirava?), i capelli arruffati gli ricadevano sugli occhi. Sembrava un orsetto rinsecchito.
Mi avvicinai in punta di piedi e mi inginocchiai. Il mio volto a pochi centimetri dal suo.
Gli accarezzai i capelli e lo chiamai dolcemente, ma i miei tentativi furono nulli...la bella addormentata era caduta nel suo sonno di bellezza.
"Okay. Usiamo le maniere forti."
Gli sfilai le coperte, rivelando la canottiera bianca e i pantaloni logori che indossava e aprii la finestra. Di solito faceva caldo nella radura ma quel giorno l'aria era pungente.
Aspettai che si svegliasse e, fiera del mio operato di disturbo, misi le mani sui fianchi e guardandomi attorno.
La sua stanza era decisamente più arredata di quella di Minho. Aveva addirittura una scrivania con dei fogli sopra.
Sul comodino c'era una collana che non gli avevo mai visto addosso. Aveva una piccola capsula metallica sigillata.
Quando mi rigirai verso Newt, aveva appena aperto un occhio. Ci volle qualche minuto prima che si tirasse a sedere.
Gli stropicciai i capelli e gli presi il viso tra le mani.
<<Sveglia fiorellino, il sole è alto e aspetta solo te!>> Scimmiottai imitando la voce di Minho.
<<Buongiorno principessa, a cosa devo questa visita?>> si stiracchiò e sbadigliò nello stesso momento, io mi misi accanto a lui sul letto.
<<Adunanza d'emergenza, Alby ti vuole sveglio e reattivo>>
<<Ferma, tu non dovresti essere in Gattabuia?>>
<<Alby mi ha graziato, ma ti spiegherà tutto con calma. Ora muovi il culetto!>>
Il suo sguardo si fece serio e si alzò come se non avesse appena dormito 8 ore. Si vestì di corsa e uscì dalla stanza quando ancora si stava mettendo le scarpe.
<<Newt, il bastone!>> E infatti poco dopo lo vidi a terra nel  mezzo del corridoio. Lo aiutai ad alzarsi e gli porsi il bastone trattenendo un sorriso. "Sono una pessima persona se rido?"
<<Cazzo>> bisbigliò.
<<Newt, aspetta. Come mai sei così agitato?>>
Lo bloccai mettendomi davanti a lui e gli misi le mani sulle spalle.
<<Alby non diminuisce le ore in Gattabuia a nessuno. Non lo ha mai fatto, quindi se ti ha permesso di uscire prima deve essere qualcosa di realmente grave.>>
Per un attimo restai a fissarlo, ma alla fine decisi di andare con lui. Andammo al piano di sotto dove c'erano già gli altri Intendenti, compresi Alby e Jeff che si guardavano in cagnesco.
Il medicale sembrava essere dispiaciuto e nei suoi occhi vedevo il senso di colpa. Sullo zigomo destro c'era un taglio fresco da cui usciva sangue.
<<Allora, ci vediamo dopo...>> Parlò rivolto a me. Feci per dargli un bacio sulla guancia com'ero solita con tutti, ma lui si scostò con fare disgustato e arrabbiato per andare verso gli altri.
Ci rimasi incredibilmente male. Certo, non mi aspettavo che ci mettessimo a limonare davanti a tutti, ma avrei potuto baciare sulla guancia anche Minho o Frypan senza che dicessero niente. Mica volevo sposarlo e dargli cinque figli.
Rimasi ferma qualche secondo, poi mi resi conto di essere sotto lo sguardo di tutti e capii che forse era meglio andarsene. Mossi qualche passo, ma Alby mi richiamò.
<<Aspetta pive, vieni qua. Devi raccontare a tutti cos'hai visto.>>
Mi girai di scatto e guardai Newt, come se cercassi la sua approvazione. "Elisabeth, cosa caspio fai? Non hai bisogno di nessuno. Vai a testa alta."
Provai a raggiungere il centro della stanza, ma inciampai e caddi rovinosamente con la faccia sul pavimento. Gli occhiali si spiaccicarono sul mio viso e ringraziai che fossero integri. Sentii le risate trattenute degli intendenti e in quel momento volevo morire.
Mi rialzai e camminai velocemente, fino a sedermi su una sedia alla sinistra di Jeff.
Mi feci piccola mentre Alby parlava. Asciugai la goccia di sangue che usciva dal mio naso e il capo mi diede la parola.
Tutti gli occhi si puntarono su di me.
<<Ero in gattabuia...Roman si è avvicinato dicendo che voleva vedermi un'ultima volta, poi è corso via...>>
<<Perché voleva vedere proprio te?>> chiese Newt che era nella sua classica posa da pensatore.
<<Non ne sono sicura, ma credo che durante la Mutazione mi abbia vista o abbia ricordato qualcosa su di me. Ha detto che c'era qualcuno che mi chiamava Trix e che gli dispiaceva fossero riusciti a mandarci qui...>>
<<Perché siamo qui a parlarne?>> Chiese Gally evidentemente irritato.
<<Perché è entrato nel Labirinto.>> Alby lo disse tutto d'un fiato e l'aria nella stanza si fece pensante.
Sentii qualche sbuffo e qualche lamento. Tutti sembravano spaventati, quindi decisi di dire la cosa più stupida.
<<Perché non mandiamo Minho a cercarlo?>>
Solo dopo mi resi conto che:  prima cosa, Minho era già nel labirinto, seconda cosa, una delle regole era quella di non entrare nel labirinto.
Sembravano aver capito che mi ero pentita di aver detto quella caspiata, infatti Alby cambiò discorso.
<<Forse quest'Adunanza è stata una caspiata, ma era giusto che lo sapeste. Stasera chiederemo a qualche insaccatore di preparare la fossa e domani saremo pronti per l'arrivo del nuovo fagiolino.>>
"Aspetta. Cosa?! È già passato un mese?!".
Sembrava che fossi arrivata pochi giorni prima, e invece era già passato un mese.
Il capo liquidò tutti e rimase a parlare con Newt. Una volta usciti, notai che la vita nella radura si era già accesa. Io e Frypan andammo in cucina; quella mattina avevo una fame pazzesca.
Il cuoco mi porse del latte e i biscotti rimanenti, asciugando le ciotole appena lavate.
<<È già passato un mese? Mi sembra ieri che ero una fagiolina>>
<<A quanto pare. Giusto per essere chiari: tu rimarrai sempre una fagiolina. Sei l'unica ragazza>>
Risi e gli porsi la ciotola ormai vuota.
<<Pensa che per te è passato un mese, ma per me e per qualcun altro, questo è il nono.>>
"E non abbiamo ancora trovato un'uscita..."
Mi incamminai fino all'infermeria, dove Jeff era pronto a darmi del lavoro da fare.
<<Ciao fagio...>>
Notai che fosse molto più giù di morale rispetto alle altre mattine. Era comprensibile. Aveva subìto due strigliate sia da Newt che da Alby, e probabilmente si sentiva in colpa per Roman. In compenso, si era medicato malamente il taglio.
<<Non ti preoccupare per lui Jeff, non è colpa tua. Vuoi prenderti un giorno di riposo?>>
Scosse la testa e ne approfittai per abbracciarlo a tradimento. Dopo un momento di confusione iniziale, accettò l'abbraccio e appoggiò la testa sulla mia spalla.
Mi dispiaceva molto per lui. Non doveva essere facile avere la morte di qualcuno sulla coscienza.
Fummo interrotti da Newt che aprì la porta. Ci staccammo subito e il medicale si allontanò imbarazzato.
Il biondo mi guardò con un filo di...cos'era? Gelosia?
Si sedette sul lettino dove il mese prima era ricoverato.
Jeff arrivò con delle bende e una strana pomata. Ordinò al ragazzo di abbassarsi i pantaloni. Forse avrei dovuto distogliere lo sguardo, ma diedi più importanza alla mia etica professionale (e alla curiosità di vedere il suo fantomatica taglio sulla gamba).
Non era tutto sto che. Partiva dal ginocchio e arrivava alla caviglia. Era cicatrizzata ma attorno c'era del liquido giallognolo e del sangue secco...che schifo.

Newt aveva quasi finito. Iniziai a gironzolare, non sapendo che fare nell'attesa. Camminai avanti e indietro, ma mi fermai quando un'emicrania improvvisa sembrò colpire ogni mio muscolo. La mia vista si offuscò e tutto piano piano divenne nero. Non riuscivo a controllare i miei movimenti e  il panico dominò. Prima che Jeff potesse dire qualcosa, io presi l'oggetto più vicino a me, ovvero il bisturi sul vassoio, e lo spinsi con forza al centro del mio addome.

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora