Capitolo 18

405 15 0
                                    

Mi sedetti vicino alla sua tomba.
Dominava il silenzio, così tanto che potevo sentire il mio cuore battere velocemente alla vista di tutti coloro che mi circondavano, e a cui il cuore invece non batteva più.
<<Ciao Fred, come va? Domanda stupida. Senti, io volevo dirti che... mi disp->>
Un rumore di foglie calpestate mi interruppe bruscamente e un brivido mi percorse la schiena.
<<Chi è?>> Urlai senza ottenere una risposta.
Era già abbastanza inquietante trovarsi alle Faccemorte, se si univano anche i rumori misteriosi facevo prima a morire d'infarto seduta stante.
Mi alzai di scatto per dirigermi verso il rumore (mossa pessima, eh?), ma fu inutile perché quel suono di fece sentire di nuovo da qualche parte dietro di me.
Ruotai di 180° e mi avvicinai con cautela alla fonte del rumore. Due occhi rossi mi fissavano immobili.
Qualcuno urlò facendomi saltare in aria. "Perché oggi tutti vogliono spaventarmi a morte?!"
<<Scacertole!>>
L'animaletto scappò veloce dalla mia visuale e io mi voltai per vedere il proprietario della voce ormai conosciuta.
<<L'hai fatta scappare!>>
<<Fidati, quelle bestie non sono di molte parole.>>
Con pochi passi il biondo mi raggiunse e baciandomi la fronte, si sedette contro un albero e mi incitò a fare lo stesso.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e lo guardai negli occhi.
Ci fu un luuuuungo momento a metà tra l'imbarazzante e il romantico.
<<Che c'è?>> chiese divertito.
<<Non posso guardare una bella addormentata?>>
<<Oh sì, puoi guardarmi, ma devi pagare. Non dò la mia bellezza al primo che passa!>>
<<Ah si? E quanto costa, sentiamo?>>
<<Mh, vediamo. Forse potrei farti uno sconto...>>
Mi prese per i fianchi e mi mise a cavalcioni sopra di lui. I nostri nasi si sfioravano e Newt aveva un ghigno stampato in faccia.
<<Ecco: tre pasti e due notti da me>>
Mi allontanai e gli tirai un finto schiaffo.
<<Newt! Sei un maiale! Minho ha una pessima influenza su di te!>>
<<Intendevo a dormire!>> si giustificò alzando le braccia.
<<Certo, e i piedi di Gally non puzzano.>>
Entrambi scoppiammo a ridere e io mi appoggiai al suo petto.

Non so per quanto fossimo stati in quella posizione, in silenzio; non c'era bisogno di dire niente, ma sentivo ugualmente il bisogno di fargli una domanda che mi portavo dietro dal primo giorno.
Mi sollevai per guardarlo negli occhi e gli presi le mani, percorrendo ogni sua vena o taglietto.
<<Newt...posso chiederti una cosa?>>
Annuì.
<<Cosa...cosa ti è successo?>>
Abbassai lo sguardo per indicare la sua gamba ma lui sembrava aver già capito da quando avevo iniziato a parlare, e avevo l'impressione che non ne fosse affatto contento. Guardava a terra con un espressione cupa.
<<Non voglio parlarne...>>
<<Newt, ti prego.>>
<<Ho detto che non voglio parlarne.>>
La voce gli tremava, sembrava sul punto di piangere.
<<Non voglio che ci siano segreti tra noi due..>>
<<Smettila! Non c'è nessun "noi due"!>>
Si alzò di scatto e mi spostò bruscamente.
<<Se non la smetterai di fare domande stupide, non ci sarà nessun noi due!>>
Concluse per poi lasciarmi da sola.
"Caspio, forse ho esagerato. Sembrava davvero spaventato....Ma perché non so stare zitta?!"
Cercai di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire. Appoggiai la testa contro l'albero e mi morsi il labbro per evitare di piangere.

Passò circa un'ora. Per passare il tempo, avevo tolto la corteccia a molti rametti, disegnato sulla terra per poi cancellare tutto, provato a dormire o addirittura a prendere una scaracertola.
Feci di tutto pur di non piangere o tornare a lavorare, però i miei tentativi furono interrotti quando Frypan suonò la campana.
Era ora di cena.
Onestamente non avevo fame, ma non potevo non presentarmi o sarebbe stato sospetto.
Uscii dalla foresta e mi recai in cucina. Ero una delle prime e avevo tutte le intenzioni di finire prima dell'arrivo di qualche mio conoscente.
Di solito andavo davanti al labirinto ad aspettare Minho, ma quella sera non me la sentivo di parlare con qualcuno.
Mentre finivo gli ultimi bocconi di quella pasta al sugo lievemente scotta, qualcuno mi picchiettò la spalla.
<<Ciao Elisabeth! Scusa il disturbo ma volevo dirti che la tua camera è pronta. Abbiamo già spostato le tue cose>>
Mi ero completamente dimenticata che c'era la possibilità di avere una camera mia.
<<Grazie Gally, ma pensavo che foste concentrati sulla torre...>>
<<Infatti è così, ma quasi ogni costruttore si è fatto male, in un modo o nell'altro. Dovevano riposare, così gli ho messi a costruire la stanza>>
<<Grazie.>>
Mi alzai e lo abbracciai; lui non ricambiò, ma non mi offesi.
Corsi vero il Casolare impaziente di vedere la mia nuova camera, ma dopo pochi passi mi colpì una forte nausea. L'intera cena minacciava di tornare indietro.
Andai verso i bagni il più velocemente possibile e appena arrivata al gabinetto più vicino, vomitai .
<<Ehi madame...oddio! Tutto bene? Non è che sei incinta?>>
Dopo aver buttato fuori tutto il cibo che avevo in corpo, mi voltai e vidi Minho appena uscito dalla doccia.
Mi aiutò ad alzarmi e ad andare verso il lavandino per sciacquarmi la faccia.
<<No Minho, non sono incinta. Dubito che tu sappia come funziona, ad ogni modo.>>
Si mise le mani sui fianchi e iniziò a sparare altre cazzate.
<<Meno male, sono troppo giovane per diventare zio! Avrei dovuto tenerlo ogni volta che tu e Newt volevate scopare!>>
Si appoggiò al muro e incrociò le braccia.
<<Non mi hai aspettato all'entrata del Labirinto.>>
<<Non sono dell'umore, come puoi vedere.>>
Presi un respiro e mi appoggiai anche io al muro.
<<Che ti è successo?>>
<<Bho, sai che Frypan ogni tanto sbaglia le dosi. Avrà messo troppo sale. Non deve avermi fatto bene>>
<<Sai che non parlo di quello..>>
<<Niente Minho, stai tranquillo!>>
Gli baciai la guancia e me ne andai.

Scoprii che la mia camera era la seconda porta sulla sinistra, proprio davanti a quella di Newt. Fantastico. Lo aggiunsi alla lista delle mie sfighe.
La stanza era esattamente come le altre: letto, comodino, finestra, baule.
Non avevo neanche una scrivania.
Quando mi buttai sul letto, notai che c'era un modo per sbarrare la porta, una specie di asse che scendeva a bloccare la porta.
Attaccato alla maniglia c'era un foglio marroncino.
"Per evitare ospiti indesiderati, Gally."
Sorrisi al pensiero che Gally, una persona che in pratica non conoscevo, si fosse preoccupato per me.
A dirla tutta, mi mancava la stufetta Minho, d'altra parte non dover più convivere con il tanfo dei suoi piedi era una benedizione.
Respingendo la voglia di andare a picchiare Newt per come mi aveva trattato poche ore prima, mi addormentai.

<<Tutto okay?>>
<<Si...>>
Sentivo la testa implodere.
Sapevo perfettamente di aver mentito, ma non volevo far preoccupare il bambino dai capelli neri davanti a me.
<<So che menti.>>
<<E io so che tu non dovresti essere qui>>
Aveva una benda che gli avvolgeva la testa e presunsi di averla ance io. Sicuramente era quella la causa della sensazione che provavo. Nonostante questo, il ragazzo sembrava comunque star meglio di me.
<<Dicono che dovrò mettere gli occhiali. Per sbaglio hanno toccato il nervo ottico..>>
<<Sono sicuro che ti staranno bene!>>
<<Ma smettila. Cos'è, adesso che hai conosciuto Maggie sei diventato un romanticone?>>
Scoppiai a ridere vedendo la faccia del bambino colorarsi di rosso.

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora