Capitolo 20

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Trattenni un conato.
Dal braccio ormai senza mano di Greg continuava a sgorgare sangue.
Io e Clint rimanemmo immobili. Fu Jeff a fare la prima mossa; prese delle bende e premette con forza sul moncone.
Quando ritornai alla realtà, agguantai delle pezze e sostituii l'intendente, mentre trascinava fuori il medicale più giovane.
Era qui da poco, e aveva già assistito a tale scempio. Quanto sarebbe durato, continuando così?
Tolsi con cautela le bende per controllare se ci fossero eventuali pezzi di origine esterna nella carne, ma il sangue era troppo per vedere qualcosa, così continuai a premere.
"Cazzo, e se ci fossero schegge o sporcizia? Se facessero infezione?"
<<Abbiamo bisogno di pulire per bene quella sploff, e di un cicatrizzante.>>
Jeff mi affiancò e controllò la situazione.
<<L'unica cosa che abbiamo è il fuoco...>>
Il povero Greg sgranò gli occhi e mi guardò per cercare un po' di conforto (di cui però avrei avuto bisogno anch'io)
<<Non- non starai dicendo sul serio..>> sussurrai portando il mio compagno in disparte.
<<Potrebbe morire dissanguato!>>
<<Non succederà, okay? Basta morti. Anche se, ad essere sincera, credo che avvicinare una lama incandescente a quel ragazzino spaventato e moribondo gli farà prendere un fottuto infarto.>> dissi ritornando da Greg.
Presi un'altra benda e la sostituii a quella ormai impregnata di sangue, e con l'aiuto dell'intendente fasciammo il moncone.
Greg era lì a soffrire e noi non potevamo fare niente. Tutto questo mi faceva davvero incazzare e maledire il giorno in cui scelsi di occuparmi delle persone. "Non potevo dar da mangiare ai maialini? O coltivare allegre patate?"
<<Che mi dici dell'anestetico?>>
<<Lo producevo con la Acmella oleracea, ma l'ho finita.>>
Fantastico. Greg stava morendo, e lo avrebbe fatto in un mare di sofferenza, senza la possibilità di alleviare un po' quel dolore.
<<Aspetta!>> Urlò l'intendente, facendomi saltare dallo spavento.
Strappò con forza un foglio scarabocchiato dal block-notes e lo passò a Clint, che era rimasto fuori dalla porta con la coda tra le gambe.
<<Trovala.>> disse, per poi sbattere il foglio sul suo petto e chiudere la porta.
Mentre Jeff ravanava negli scaffali in cerca di qualcosa per alleviare il dolore, mi disse di tenere Greg sveglio.
<<Cosa è successo?!>>
<<Stavo...tagliando del legno e-..ed era la prima volta che usavo un'ascia!!>>
Iniziò a piangere ancora di più, gemendo ad ogni mossa che faceva troppo velocemente. Provai a consolarlo, senza successo.
<<E Gally? Non ti stava supervisionando?!>>
<<Gally...non si è- non si è visto oggi..>>
I singhiozzi lo interruppero molte volte.
Io e il medicale ci guardammo; entrambi eravamo evidentemente straniti; non tanto perché nessuno stesse supervisionando un pive che non sapeva cosa stava facendo, ma perché Gally, seppur goffo, nel suo lavoro era molto attento e preciso.
La sua assenza non era normale.
Purtroppo, in quel momento non potevamo permetterci di andarlo a cercare. Per questo motivo, appena Clint arrivò con la pianta, lo mandammo al posto nostro.
Jeff afferrò le foglie e le mise con forza nella bocca di Greg.
<<Normalmente la pesterei con l'acqua per farla diventare liquida, ma non c'è tempo.>> mi spiegò, mentre il rosso che cadeva nel sonno.

Greg dormiva da quasi un'ora, e Jeff, dopo averlo rimproverato per essere rimasto con le mani in mano, mandò Clint a prendere altre erbe.
<<Come sai il nome di ogni pianta?>>
<<In realtà non ne ho idea. La prima volta che le ho viste, ho subito ricordato i loro nomi. Non ne conoscevo gli effetti, solo i maledetti nomi. Mesi e mesi di pratica, ed eccomi qua! Certo...ci manca qualche informazione, ma è un buon punto.>>
Io e il medicale stavamo sistemando. Avevamo già curato altre quattro o cinque persone durante la giornata.
Di Gally non c'era traccia.
A me non importava un granché, pensavo si fosse rintanato da qualche parte e che avesse i suoi problemi, ma Jeff era testardo. Nonostante il suo lavoro, non era proprio ottimista.

<<Ha fatto come Fred. Gally, intendo. Ha fatto come Fred>> mi confessò il medicale mentre ci dirigevamo in cucina. Non so perché lo stessi facendo. Era chiaro che non sarei riuscita a mangiare dopo quella mattinata...turbolenta.
<<Cos'è successo a Fred?>>
<<...È entrato nel labirinto.>>
Mi fermai con le mani ancora in tasca e le maniche tirate su. Non potevo credere che alla fine quella era la realtà.
Fred era entrato nel labirinto.
Quando tornai in me, mi ritrovai sola. Jeff non si era accorto che mi ero fermata, ed aveva continuato a camminare.
In poco lo affiancai.
<<Ne sei sicuro?>>
<<No, però è l'unica spiegazione>>
Ci sedemmo davanti al capo e il suo vice. Erano lì a confabulare già da qualche ora.
Iniziammo a mangiare in silenzio.
Alby era visibilmente stressato e Newt mi guardava maliziosamente.
Abbassai lo sguardo per guardare più attentamente il mio pranzo. Era composto da una delle 2 cose che odiavo: i broccoli.
<<Minho, perché non sei qui...?>> Sussurrai.
<<Hai detto qualcosa, pivella?>>
Alby aveva la testa appoggiata ad un braccio e le occhiaie che arrivavano a terra.
<<Ti hanno detto cosa crediamo sia successo a Gally?>>
Drizzò la schiena e si riattivò.
<<Cos'è successo a Gally?>>
Scandì bene ogni parola.
Il sorrisetto di Newt era sparito.
Guardai Jeff in cerca di supporto, ma lui mi tirò una gomitata. Tradotto: "Dovevi stare zitta, deficiente! Ora che l'hai tirato fuori, abbi il coraggio di dirlo."
Presi un bel respiro e iniziai a parlare
<<È da stamani che nessuno vede Gally. Pensiamo che sia entrato nel labirinto.>>
Il capo e il suo vice si guardarono terrorizzati, per poi scattare in piedi e andare a parlare con Frypan.
Vidi il cuoco scuotere la testa.
I due corsero verso il macello.

Non li vidi per tutto il noioso pomeriggio, fatta eccezione per le lamentele di Greg e le imprecazioni di Clint, che cercava di costruire una casetta con i bastoncini che si usavano per abbassare la lingua dei ragazzi quando guardavamo le tonsille. Nessuno aveva fiatato in infermeria, e nessuno era entrato.
Avevo provato a supplicare Jeff per farmi uscire, ma lui diceva che dovevamo rimanere in caso di emergenza.
Quando fu ora di cenare, finalmente potei uscire.
Corsi verso il labirinto a prendere Minho che era puntuale come al solito.
A differenza degli altri giorni, teneva qualcosa tra le braccia e lo trascinava, aiutato da...George? No...non poteva essere lui.
<<Solo i velocisti possono entrare nel labirinto!>>
Urlai appena i due si avvicinano abbastanza.
<<Appunto!>> rispose.
Notai che il raduraio trascinato, come ipotizzato, era Gally.
Mi chinai su di lui per sentirgli il polso.
<<Non sei sorpresa? Fagio, momento lezione. Questa, è la definizione di testa puzzona.>> Disse Minho tra un sospiro e l'altro, indicando Gally.
<<Non posso darti torto però..>> "Dannazione! Questa non ci voleva" <<...il polso è debole. Chiamate Jeff!>>

L'intendente arrivò insieme a due ragazzi con un'asse di legno abbastanza grande da portare un uomo.
Lo facemmo sdraiare in un letto dell'infermeria.
Con Clint controllai dove potesse essere punto.
<<Trovato!>>
Il non-più-fagiolino (anche se a quanto pare io lo ero ancora) indicò un punto poco sotto le costole.
Gli strappò la maglia e mentre io andai a prendere il Dolosiero.
Facemmo medicazioni varie e lo legammo.
<<Tranquilli ragazzi, ci penso io. Solo una cosa...dite a Frypan che Bau ha gradito la sua pasta coi broccoli.>>
Cercai di smorzare la tensione, fallendo come sempre.
Guardai Gally sudare e il cuore iniziò a farmi male al ricordo di Roman e dell'agghiacciante conversazione che avevamo avuto.

Trix...chi caspio mi poteva chiamare Trix? Capivo Eli, Liz, Lizzy, Beth... e per quanto lo odiassi, capivo persino Bez!
Ma Trix? No no no. Di chi era quel nome?
Scossi la testa per concentrarmi e mi sistemai meglio sulla sedia davanti al letto del costruttore.

Dopo circa un'ora passata a girarmi i pollici, entrò Newt con un vassoio in mano.
<<Oddio! La mia bella addormentata è venuta a portare il cibo. Ma quale onore! Da' qua, sto morendo di fame.>>
Praticamente gli strappai la mia cena dalle mani.
<<Woo, vacci piano. Non si maltrattano le principesse!>>
Dopo che io iniziai ad abbuffarmi di riso e pollo, il biondo continuò a guardarmi con uno sguardo penetrante.
<<Smettila di guardarmi così.>>
<<Così come?>> disse ridendo.
Appoggiai il piatto sul vassoio ormai a terra e Newt si accasciò alla mia sinistra, scivolando contro il muro.
<<Mi tieni compagnia?>>
<<Certo, mangiatrice seriale. Basta che non mangi anche me.>>
Ridacchiai, prima di tornare seria e porgli la domanda che mi frullava nel cervello da un po'.
<<Tu ci credi che George è un velocista?>>
<<Chi? Ah sì, il fagiolino. Bhe...Minho dice che ne ha la stoffa e che non ne vedeva uno così bravo dai tempi di Justin.>>
<<Tu invece? Non hai mai voluto farlo?>>
<<Io? A dirla tutta, non faccio più il velocista da...ehm...in realtà ho perso il conto. Ad ogni modo, preferisco di gran lunga ciò che faccio adesso.>
<<Che lavoro fai adesso?...Aspetta. Hai fatto il velocista?!>>
Mi guardò confuso per un attimo, come se stesse pensando ad altro, poi disse <<Io lavoro negli orti>>
<<Non evitare la mia domanda, biondo. Rispondimi.>>
<<Ho risposto!>>
Mi alzai per sedermi a cavalcioni sulle sue gambe e guardarlo con aria di sfida mettendo le braccia ai lati della sua testa.
Lui mi sorrise in risposta e mi mise le mani sui fianchi. Iniziò a baciarmi con sempre più passione, ma mi allontanai dopo pochi secondi.
<<Ah ah ah. Non succederà niente fino a quando non mi avrai detto il tuo segreto>> gli sussurrai ad un palmo dal naso.
Scoppiò a ridere, leggermente a disagio, ma venne interrotto dalle urla di Gally.
<<Dannato Gally!>> disse stringendomi ancora di più.

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora