Capitolo 23

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Ormai stava diventando un'abitudine essere svegliata da Minho e dal suo pessimo alito.

<<Credo di averti sognato>> sussurrai con la voce impastata.
<<Ah sì? E cosa facevo?>> Il velocista sembrava divertito e se ne stava a pochi passi dal letto con l'angolo della bocca piegato in mezzo sorriso.

Il mio cervello non si era ancora svegliato e le frasi mi uscivano fuori prima che potessi dar loro un senso.

<<Non credo fossi tu, però un ragazzo ha nominato un certo "mutande rosa" e solo tu ce le hai... >>
<<E tu come fai a saperlo? Hai già controllato quelle di Newt?>>

Sfilai il cuscino da sotto la mia testa e lo lanciai contro il velocista che corse via chiudendosi la porta alle spalle.
<<Maledetto Minho>> dissi prima di riaddormentarmi sul duro materasso.

<<Woah. Un tornado è passato di qui, per caso?>>
Newt era entrato nella mia camera...leggermente incasinata. I vestiti erano sparsi a terra e davanti alla porta c'era ancora il mio cuscino, che Newt aveva accartocciato entrando.

<<No, io e Minho abbiamo a scopato, scusa!>>
<<Posso capire. Il fascino del velocista è unico>>

Mi tolse le coperte facendomi uscire automaticamente un gemito di freddo e di fastidio.

<<Frypan dice che ha preparato una ricetta nuova e vuole che sia tu la prima a provarla. Molto ingiusto, se vuoi la mia opinione.>>
<<Ho mal di pancia. Dì a Frypan che ho il ciclo.>>

Mi era già capitato di avere il ciclo nella Radura, e non c'erano mai stati grossi problemi, ma quella volta era come se stessi per partorire.
<<Il ciclo?>>
<<Santo cielo Newt, dì a Frypan che ho un dolente nella vagina>>
Durante tutta la conversazione, non mi ero mossa. Avevo trovato un posizione abbastanza comoda dalla quale non avevo intenzione di schiodarmi.
Il biondino rimase in silenzio, sicuramente confuso, e si affacciò al corridoio per capire cosa fare.
Per sua sfortuna, ero l'unica lì dentro che sapeva come gestire la cosa.
<<Senti pive, facciamo che dici semplicemente a Frypan che scenderò quando avrò voglia di scendere>>
Annuì e mi baciò a distanza.

Una volta sola, iniziai a pensare a tutte le cose che avrei voluto scacciare dalla mia mente:
Newt era serio quando diceva che non c'era nessun "noi"? Perché i Creatori avevano permesso che Fred morisse in quel modo? E Roman...perché sembrava che gli importasse di me, nonostante non mi avesse mai parlato?
L'unico modo per non pensare a tutto ciò era andare ad assaggiare la nuova ricetta di Frypan.
Mi vestii e andai alle docce per lavarmi velocemente.

Quando uscii dai bagni vidi una lunga fila di radurai davanti alle cucine.

<<Eccola, finalmente! Alla buon ora pivella. Assaggia.>>
Il cuoco mi fece entrare in cucina e mi porse un cucchiaio zeppo di una strana crema bianca con pezzi arancioni dentro...non esattamente invitante.
<<Cosa sarebbe?>>
<<Tu assaggia.>>

Misi in bocca il cucchiaio titubante, ma mi resi conto che fosse semplice yogurt alle pesche. Quando annuii, il cuoco alzò le mani e iniziò a distribuire ciotole con yogurt e biscotti.
In tutta sincerità, avrei preferito qualcosa di caldo.
Per fortuna Frypan era un dio a creare cibi e bevande, quindi aveva una vasta collezione di tè.
Per rimanere in tema scelsi quello alla pesca e me lo portai in infermeria, dove trovai Clint addormentato appoggiato ad una sedia.
Sorseggiando il mio thè caldo gli tirai un debole calcio per svegliarlo. Dopo qualche suo lamento, capii che non sarebbe stato totalmente attivo per almeno un'altra ora.
<<Vai a dormire in un letto vero pivello. Ti dò due ore, poi porta il tuo culetto qua>>

Lo guardai andarsene e, dopo aver appoggiato il mio amato tè sul comodino, esaminai il dormente Gally.
<<Finalmente ho battuto Jeff, ah ah, predi questo intendente. Sono arrivata prima di te!>> sussurrai mentre toglievo il cerotto sulla schiena del costruttore.
<<Pivella...io sono qua>>

Sobbalzai e solo in quel momento mi resi conto che l'intendente era proprio davanti a me, seduto sulla scrivania a scarabocchiare.
<<No, okay, dimmi come caspio fai.>>

Si avvicinò e iniziò ad esaminare la ferita. Stavo per fare lo stesso, ma prima volevo bere un altro sorso di tè.
Era finito.
Iniziai a piangere e singhiozzare senza controllo, il che attirò l'attenzione del medicale.
<<Pive, stai bene? Ti sei fatta male?!>>
<<È finito...il tè >> dissi tra un singhiozzo e l'altro.

In quell'istante entrò Newt che rimase sulla porta allibito. Si avvicinò e mi abbracciò facendo aderire la mia testa al suo petto.
<<Cosa le è successo?>> Sussurrò a Jeff sperando di non essere sentito da me.
<<Le é finito il the>>
Rimasi in quella posizione per qualche secondo, bagnando di lacrime la maglia del biondo.
<<Te ne porto altro?>> Disse prendendomi la faccia tra le mani. Scossi la testa e mi asciugai le lacrime.

Come se niente fosse, iniziai a esaminare la ferita del costruttore.
I due rimasero mooooolto confusi, ma Jeff decise di non soffermarsi sulla scena a cui aveva assistito e cacciò il biondo, per poi unirsi a me.

<<Caspio, questo è brutto. Com'è che non ce ne siamo accorti?>>
<<Non ne ho idea. Molto probabilmente è stato un dolente, ed ha fatto infezione>>
La ferita rilasciava ancora pus e
sangue. Volevo vomitare, ma decisi che non era il posto adatto. Dopo una medicazione veloce, ci occupammo degli altri ragazzi.
Le due ore libere di Clint erano passate e il medicinale si era presentato puntuale.

Come al solito Frypan suonò la campana ed io mi diressi alle cucine affiancata dai miei compagni.

<<Tra una settimana arriverà il nuovo fagiolino! >>
Ormai non mi sorprendeva più la velocità con cui passava il tempo nella radura.
Succedevano così tante cose che ormai l'arrivo del fagiolino non mi faceva né caldo né freddo.
Pensai, invece, a cosa fosse successo prima di tutto; i creatori ci tolgono la memoria, e poi? Stiamo nella Scatola per giorni, prima di svegliarci insieme agli animali e alle provviste? ...che schifo.

<<Quindi Liz?>>
Jeff mi risvegliò dai miei pensieri e sinceramente non avevo sentito un caspio di quello che aveva detto.
<<Eh?>>
Dopo un sbuffo iniziale, ebbe la cortesia di ripetere.
<<Quando arriverà il fagiolino, sarà passato un anno da quando siamo qui, quindi Frypan voleva fare una piccola festa con il falò e il suo magico stufato, che ne pensi?>>
<<Si...figo figo.>>
Sarei rimasta a pensare tutto il pomeriggio se il capo dei medicali non mi avesse trascinato nell'infermeria.

Gally si era svegliato e teneva il broncio come un bambino solo, perché non poteva sdraiarsi né appoggiare la schiena a qualcosa.
<<Ti abbiamo già spiegato che hai la schiena piena di sploff, se ti giri spiaccicherai tutto sul materasso che poi NOI dovremmo pulire. In più, ti infetterai. Vuoi questo?>>
Gli dissi mentre rifacevo i letti accanto.
<<Ricordi qualcosa di importante? >> gli chiese Jeff.
<<Non voglio parlarne...>>
Girò la testa dall'altra parte, rivolgendo lo sguardo alla porta.

Spazientita da quel comportamento infantile, iniziai a premere il dito nella sua ferita fasciata.
<<Te lo ripeto io con gentilezza: ti ricordi qualcosa?>>
Marcai le ultime parole e spinsi sempre di più.
<<Ahioo. Aspetta aspetta! Mi ricordo una cosa!>>

Sapevo stesse mentendo, ma aveva le lacrime agli occhi e singhiozzava. Per pietà lo lasciai andare.
<<È una cosa imbarazzante....>> sussurrò.
<<Lascia stare, testa di sploff.>>
Gli arruffai i capelli e ritornai a rifare letti.

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora