Capitolo 31

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<<Liz, svegliati subito!>>
Aprii gli occhi lentamente e Newt mi scosse leggermente, si mise la maglia e mi buttò addosso la mia.
<<Dobbiamo andare. Muovi quel tuo bel culetto.>>
Mugugnai qualcosa che nemmeno io compresi, sembrava più che altro un "nnhhoouuu", ma alla fine mi alzai, mi misi la maglietta e feci per andarmene con fare teatrale.
Il biondo mi bloccò all'istante, facendomi sedere sul legno freddo e impedendomi di uscire.
<<Che c'è? Eri così in ansia che mi alzassi. Hai già cambiato idea?
<<Liz. Non hai i pantaloni.>>
Guardai le mie gambe nude e le coprii subito con i pantaloni.
Il mio cervello sembrava stesse andando a rilento e ci volle un'ora per capire il perché dovessi tornare in camera mia.
Insomma, non è che volessi far sapere a tutti come avevo passato la notte.
Appena la mia faccia toccò il cuscino, come se niente fosse successo, mi addormentai.

Aprii gli occhi lentamente, aprendone prima uno e poi l'altro.
La testa mi girava, così come lo stomaco.
Quando i miei piedi toccarono terra sentii la cena di ieri tornare su con foga. La rimandai indietro con tutta la forza che avevo.
Sentii una voce ovattata fuori dalla porta, preceduta da un "toc toc".
<<Pulizie!>> urlettò una voce che doveva sembrare femminile, ma che assomigliava più al grido di un'oca.
La porta si aprì e davanti a me si palesò un biondino con tanto di vassoio stracolmo in mano.
<<Ecco a lei madame. Il suo maggiordomo le ha portato: una spremuta perché sicuramente ha dei giramenti di testa, una bacinella perché prima o poi vomiterà e un cornetto appena sfornato da Frypan perché è buono.>>
<<Cosa...>> sussurrai confusa e svogliata.
<<Non ti sei ancora ripresa, ed è meglio che tu lo faccia in fretta. Vai a farti una doccia, vomita e mangia.>>
Fece tutto da solo; mi accompagnò fino alla doccia dove mi tenne i vestiti e l'asciugamano, mi legò i capelli mentre vomitavo e mi accarezzò mentre mangiavo.
Come fa a non odiare il farmi da babysitter?
<<Ti senti meglio?>>
<<Mh...Questo cornetto è delizioso...>>
<<Bene! Ora, se non le dispiace, io vado a lavoro. Sappi che Jeff ti aspetta.>>
Mi baciò la fronte e uscì.
Rimasi nel silenzio, più o meno.
<<Cosa cazzo è successo?>> Realizzai che avevo fatto più cose in quell'ora che in tutti gli altri giorni.

<<Avete scopato?!>>
<<Certo, urlalo pure a tutta la radura eh!>>
Clint era seduto su un letto a gambe incrociate mentre io camminavo avanti e indietro per la stanza, incapace di stare ferma.
L'intendente poco prima ci aveva dato degli incapaci ed era andato lui stesso a raccogliere i suoi fiorellini.
<<E poi, sono l'unica a cui fa male la testa? Perché mi sento così scombussolata?>>
<<Si chiama post-sbronza Lizzy. Cosa ricordi di ieri sera?>>
<<I miei ricordi si fermano alla cena. Dopo di quella ricordo solo di aver...vabbè hai capito>>
<<Mh, fatti rinfrescare la memoria.>>
Clint disse che avevo battuto Gally alla lotta (per un momento credetti che se lo fosse inventato), avevo ballato, cantato, detto cose poco eleganti e molto altro.
Pensavo di aver fatto cose peggiori. Insomma, non ho ucciso o molestato nessuno nonostante fossi ubriaca...è già qualcosa.
Quando arrivò Jeff, passò ad entrambi un bicchiere con dentro un liquido verdastro.
<<Ew. Cos'è questa roba? Scusa amico, ma è ripugnante>> disse Clint, ricevendo un'occhiataccia.
Purtroppo non potevo dargli torto. Quella bevanda aveva un odore pungente e il suo colore verde scuro non era esattamente invitante.
<<È una tisana. Serve per il mal di testa.>>
Tra un sorso e l'altro, io e il medicale curammo i dementi che si erano fatti male la sera prima.
A pranzo rimasi in infermeria. Il mio stomaco non si era ancora ripreso (la bevanda di Jeff non era stata d'aiuto sotto quel punto di vista) e dovevo riflettere su tutto quello che era successo la sera prima.
Io e Newt abbiamo fatto sesso, lui ha detto che mi ama e io non gli ho risposto.
Cosa pensa di me adesso?
Ma cosa più importante, mi ama davvero o era solo ubriaco?
Eppure questa mattina è stato così carino...

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora