<<[...] Dovremo ad ogni modo informare il dipartimento di polizia data la natura delle ferite e l'ingente quantità di alcol e nicotina presenti nel sangue>> concluse con tono grave il medico, il quale, pur cercando di mantenere un tono neutrale, non era riuscito a nascondere la disapprovazione per la gravità della situazione in cui versava la ragazza.
<<Il dipartimento di polizia sta già indagando, appena avremo informazioni prenderemo i dovuti provvedimenti>> annunciò professionale FP, tirando fuori il distintivo e mostrandolo al medico, sebbene la divisa che non aveva avuto il tempo di togliere prima scappare in ospedale fosse già un chiaro indicatore della sua professione. Quella frase, volutamente più autoritaria e secca del dovuto, voleva essere un implicito invito al medico di "restare al suo posto", come si soleva dire in gergo: il capo della polizia aveva notato ben chiaro il suo atteggiamento bellicoso, di chiara disapprovazione nei confronti delle condizioni in cui Toni versava, ma aveva colto ancor più chiaramente le intenzioni di intervenire drasticamente nella vita della ragazza, cosa che non gli avrebbe permesso in alcun modo. Anche lui, non appena era venuto a conoscenza della situazione della Serpent si era a dir poco surriscaldato, aveva quasi faticato a trattenersi davanti al medico, rischiando di sbottare davanti a quest'ultimo; ma, come si suole dire, i panni sporchi si lavano in casa e lui non avrebbe permesso a un altro estraneo di decidere della vita di Toni.
<<Grazie della collaborazione>> concluse serioso FP, scandendo implicitamente la maggior rilevanza del suo ruolo rispetto a quello del medico. <<Si figuri>> terminò schiettamente il Dottor Miller <<Potete visitare la paziente in qualsiasi momento e restare con lei durante la notte, purché siate uno, massimo due, alla volta e registrandovi prima di entrare. Buona serata>>
<<Si può sapere che cazzo è successo a Toni?>> sbottò l'uomo, non appena il medico fu sufficientemente lontano, sputando fuori rabbiosamente quelle parole. Il volto rosso per lo sforzo, le vene del collo gonfie e quella sulla tempia che pulsava vistosamente non erano in grado di mostrare la quantità di rabbia che provava in quel momento. La sua bambina era arrivata sull'orlo del baratro e lui non ne sapeva nulla? Alternò lo sguardo furente fra il figlio Jughead e Cheryl in attesa di una risposta. Fu il moro a prendere la parola <<Sta calmo papà>> disse posandogli una mano sulla spalla, tuttavia consapevole che ci fossero molte più ragioni ad alimentare la sua furia che ragioni per spegnerla. Questa volta l'avevano fatta grossa. <<Mentre uscivamo dall'archivio del manicomio una guardia ha accoltellato Toni, ma nessuno di noi ha visto nulla, perché è stata la prima ad uscire, io, Archie e Veronica eravamo tutti dentro. Poi di colpo lei era per terra>>
<<Come darebbe a dire è uscita per prima!? Non ti ho insegnato niente Jughead?>> ribatté, la vena sulla tempia non pulsava più, ma la rabbia era ancora intrisa nel suo tono di voce <<E si può sapere perché non siete venuti subito da me Cristo Santo!? O almeno potevate andare da un medico>>
<<Eravamo nel panico, papà!>> anche il tono del serpent più giovane si era alzato di diversi toni <<E poi lei ce l'ha impedito e sai quanto è testarda! Pensi che questa situazione non spezzi il cuore anche a me!? Credi che il rimorso non mi stia divorando?>> sputò esasperato.
<<Ha ragione signor Jones>> intervenne Cheryl flebilmente <<Anche io ho provato a convincerla ad andare da un medico i giorni seguenti, ma non c'è stato verso, era irremovibile e si comportava davvero come se non fosse poi così grave>>
<<Perdonami figliolo>> disse abbassando il tono, subito dopo si accasciò sulla sedia dietro di lui mettendo la testa fra le mani <<L'idea di perderla...>> sospirò con la voce tremante senza osare continuare la frase. <<Lo so papà, lo so...>> disse, inginocchiandosi di fronte a lui, subito dopo prese il suo viso fra le mani e fece combaciare le loro fronti <<Ma ora è fuori pericolo>>
<<Non posso lasciarla sola di nuovo...>> disse con un filo di voce intriso di rimorso, più al figlio che agli altri che li circondavano.
Cheryl colse quel sussurro, capendo subito a quale vicenda della vita di Toni facesse riferimento. In quel momento ebbe la possibilità di vederla anche dalla prospettiva di Fp, che le aveva coperto le spalle quand'era solo una bambina. Lesse nel suo timbro la purezza e l'intensità dell'amore dell'uomo per la serpent, rendendosi conto che quel "per me è come un padre" che ripeteva spesso, non era solo una frase di circostanza. FP era davvero la sua figura di riferimento; tanto quanto lo era per Jughead e forse anche di più, FP era suo padre.
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𝐈𝐋 𝐌𝐀𝐍𝐈𝐂𝐎𝐌𝐈𝐎
RomanceUn matrimonio nell'orrore. Una tragica vicenda segna la vita di due ragazze, legandole per sempre, nel bene e nel male. Il male chiama il male, attraendo a sé errori, pregiudizi e fraintendimenti, tirando fuori fantasmi del passato e scheletri nell...