Capitolo 10

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Toni, nei giorni seguenti perse completamente la concezione del tempo, non sapeva se passasse troppo in fretta o troppo lentamente, le giornate erano scure e nuvolose, il giorno sembrava non arrivare mai e il distacco tra buio e luce, tra mattina e sera, era impercettibile, il che era anche abbastanza ironico dato che il meteo rispecchiava perfettamente l'umore della rosa. La sua ansia, durante quelle due giornate sembrò crescere di minuto in minuto, mentre la sua concentrazione diminuiva altrettanto velocemente; almeno per qualche ora le sarebbe piaciuto avere gli stessi problemi di tutti gli adolescenti: cosa indossare, come scoprire un tradimento, come marinare la scuola per saltare un compito, ma ovviamente Toni aveva il suo chiodo fisso, che le riempiva la mente giorno e notte: Cheryl e tutto ciò che girava intorno a lei, mille dubbi l'avevano assalita fino a quel momento, ma per quella volta, nella sua vita, la volontà di salvare la ragazza dai capelli rossi era stata più forte di qualunque dubbio; se la volontà della Blossom, non appena uscita di lì, sarebbe stata quella di non rivedere più la rosa, l'avrebbe accettato, ciò che le importava era che la ragazza che riempiva la sua mente potesse essere libera e, dopo quasi 18 anni, potesse avere anche lei una vita normale.

La data prefissata era ormai giunta, Toni e Veronica si trovavano all'ingresso della Riverdale High, entrambe quasi irriconoscibili. La Newyorkese indossava una T-shirt molto semplice, bianca con lo scollo a V, la portava nei pantaloni a vita alta che aveva deciso d'indossare per l'occasione, le fasciavano le gambe fin giù e portavano un motivo gessato, perfettamente abbinato con il Blazer, leggermente grande, che indossava e al quale aveva risvoltato le maniche fino a metà avambraccio, ai piedi dei classici tacchi a spillo neri e al collo appesa una delle tante macchine fotografiche di Toni; la rosa invece aveva puntato più sul classico, anche lei indossava un completo elegante blu notte, i pantaloni a palazzo le ricadevano meravigliosamente sulle gambe, una camicia bianca, di un materiale morbido, alla quale aveva lasciati aperti i primi tre bottoni sul collo, le scivolava sul seno, nascosta a sua volta dal Blazer, del medesimo colore dei pantaloni, che si chiudeva, all'altezza della vita con un bottone, ai piedi un paio di tacchi in tinta, sul viso, un po' scesi su naso, i suoi soliti occhiali, nel taschino della giacca una penna e portava al petto un quaderno, come tocco finale i suoi capelli folti e rosa erano legati in un ordinatissimo chignon basso.
Betty era in moto con Jughead nel parcheggio, in attesa di vedere il Taxi della due arrivare, per poi poter partire; come sempre la bionda non era riuscita a tenere fuori il suo fidanzato e l'aveva coinvolto nelle sue avventure, Toni sapeva che Cheryl non sarebbe stata felice del fatto che anche il moro fosse a conoscenza di tutta quella situazione, ma, d'altro canto, era felice di avere un uomo, per di più un Serpent, figlio del capo della polizia, nella loro squadra.
Le due coppie avevano deciso di tenersi in contatto con un auricolare, dato che, dal punto di vista delle due finte giornaliste, sarebbe stato poco garbato tirare fuori il telefono; avevano deciso che Betty le avrebbe avvertite, attraverso l'auricolare, non appena avessero preso tutto il necessario e, quando la seconda coppia avrebbe finito il "giro di perlustrazione" del manicomio, si sarebbero trovati tutti quanti nel Southside, alla roulotte di Toni, dove avrebbero controllato i registri: se Cheryl fosse stata lì, avrebbero avuto già gran parte del lavoro pronto, ma se non ci fosse stata, tutta quell'impresa sarebbe stata solo un enorme buco nell'acqua e avrebbero dovuto ricominciare tutto da capo.

<< Quindi hai capito come funziona? >> chiese la Serpent, con una punta di preoccupazione nella sua voce: teneva alle sue macchine fotografiche più di quanto tenesse a qualunque altra cosa, non le aveva mai prestate a nessuno e l'idea che Veronica potesse romperla l'ammorbava ormai da mezz'ora, ma, d'altro canto, quello era uno "scopo superiore", la mora annuì convinta << Tratterò benissimo la tua bambina >> riprese le parole che Toni le aveva rivolto quando gliel'aveva affidata << E tranquilla, ho capito esattamente come fare, ogni piano un rullino >> disse convinta, seguendo alla lettera le istruzioni della sua amica. La rosa annuì, ancora poco convinta, dopo qualche minuto di silenzio, durante il quale le due guardarono la strada in attesa nervosa del Taxi, la Newyorkese riprese a parlare << Wow Topaz >> distolse lo sguardo dalle vie trafficate e lo portò sulla Serpent << Così fari proprio colpo sulla Madre Adalcosa, di questo passo ti assumerà all'istante >> Toni la guardò accennando un sorriso, non riuscì a ridere di quella battuta, la tensione si era impossessata di ogni suo muscolo ormai << Non lavorerei mai in un luogo del genere, non ci avrei mai nemmeno voluto mettere piede, sono qui solo per un motivo >> rispose con un tono di voce che tradì il suo aspetto sicuro e permise a Veronica di capire tutto ciò che girava nella mente della sua amica, le avvolse un braccio attorno alla vita e sfregò il suo fianco rassicurandola << T sta tranquilla, andrà bene, hai pianificato tutto nel dettaglio, anche Jugh è con noi e se Cheryl non è qui, ricominceremo e ti prometto che la troveremo >> Toni non ebbe il tempo di ringraziare o ricambiare il sorriso che Veronica le aveva rivolto, poichè, prese dalla conversazione, non si erano accorte del Taxi che si era fermato davanti a loro.
<< Signorina Topaz? >> disse l'uomo seduto alla guida, balzando lo sguardo tra le due, non sapendo a chi dovesse rivolgersi << Eccomi >> disse Toni elegantemente, poi fu la mora a prendere la parola e con il suo solito tono fiero si presentò al tassista, il quale, in tutta risposta uscì dall'auto per aprire le portiere dei posti dei passeggeri alle due, che lo ringraziarono cordialmente.
Quando le ragazze si furono accomodate e il Taxi fu partito, la rosa volse lo sguardo a uno degli specchietti retrovisori, Jughead e Betty erano a svariati metri da loro, abbastanza vicini da seguirli, ma non abbastanza da essere notati: tutto stava andando secondo i piani.

𝐈𝐋 𝐌𝐀𝐍𝐈𝐂𝐎𝐌𝐈𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora