Capitolo 16

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<<Toni le chiavi...>> chiese SweetPea alla Serpent, erano tutti d'avanti alla roulotte della rosa, in attesa di poter entrare e riposarsi, l'aria che era calata era piuttosto pesante dopo l'incidente con la guardia e nessuno osava spiccicare una parola. La più bassa del gruppo questa volta si trovava fra le braccia del suo amico d'infanzia, che si era premurato di portarla fino all'ingresso della roulotte, senza nemmeno lasciarle aprire la portiera della Jeep. <<Nella tasca sinistra della giacca... o la destra non lo so>> disse in un sospiro, guardando Cheryl; tutto quel perdere sangue l'aveva così annebbiata e confusa, che non riusciva nemmeno a ricordare in che tasca si trovasse il mazzo di chiavi. La rossa, d'altro canto, sobbalzò sentendosi chiamata in causa e ricordando improvvisamente di avere ancora la giacca di pelle con il serpente addosso, si affrettò a infilare le mani in entrambe le tasche, chiuse da una cerniera, per trovare il mazzo, che tirò fuori in pochi secondi; a quel punto si face avanti Veronica, che prese dolcemente le chiavi dalle mani della rossa, rivolgendole un leggero sorriso seguito da un semplice "Ci penso io". La mora, come detto, aprì la porta del caravan, lasciando entrare prima Pea con Toni, subito dopo la rossa, seguita da tutti gli altri membri del gruppo; il ragazzo più alto posò la piccola Serpent sul divano e tutti si presero qualche minuto per sistemarsi, bere un po' d'acqua, sgranocchiare qualcosa, sciacquarsi il viso, Veronica si sedette sulla moquette con Archie, dedicandosi a medicargli le nocche con un po' di ghiaccio e qualche benda. La rossa si sedette timidamente e stranamente impacciata, nel piccolo spazio sul divano che aveva lasciato Toni, involontariamente iniziò a tracciare figure immaginarie con l'indice sulla sua gamba; si prese quei minuti in cui tutti si stavano sistemando per guardarsi intorno.
In quel momento quel piccolo open-space che coinvolgeva cucina e soggiorno era diverso da come Cheryl lo ricordava: l'ordine che aveva capito regnare nell'abitazione della rosa era stato rimpiazzato da un grande disordine, alcune foto erano poggiate su una mensola vicino alla finestra e al loro posto vide appeso un grande pannello di sughero, le saltò subito all'occhio la sua foto attaccata con una punes, solo dopo notò le tante altre piccole foto e i foglietti di appunti, nelle foto riconobbe diversi posti del manicomio tra cui la reception e perfino la foto di una guardia; spostando lo sguardo poté notare delle tazze sul tavolino, alcune contenevano ancora un fondo di caffè, dovevano averlo bevuto poco prima di partire, sotto di esse c'erano quella che sembravano essere planimetrie e, a giudicare delle polaroid che vi erano incollate e dai cerchi in vari colori, immaginò che fossero state studiate attentamente; sul pavimento vide svariati bustoni neri, simili a quelli della spazzatura, due dei quali erano ancora pieni e messi in un angolo; insomma quella sorta di attacco al manicomio sembrava essere stato pensato nei minimi dettagli e, solo in quel momento, Cheryl si accorse dell'abbigliamento del gruppo, avevano tutta la parvenza di un corpo armato, avevano perfino un manganello e pantaloni con i tasconi per ciascuno, oltre i caschi e i maglioni.

<<Allora potresti spiegarci cos'è successo?>> chiese SweetPea, con tono leggermente infastidito, guardando Toni con gli occhi ridotti a due fessure. Erano tutti attorno a loro, alcuni seduti sulla moquette, altri sulla poltrona, alcuni su dei cuscini, tutti, inclusi i presenti al fatto, in attesa di spiegazioni. <<Esatto, Jughead mi ha solo detto che c'è stato un incidente, ma questo mi sembrava evidente>> disse Betty annuendo a braccia conserte e guardando Archie, Veronica e Jughead anche lei un po' infastidita; il rosso non perse tempo a intervenire <<Io non so cosa sia successo esattamente>> disse difendendosi <<Noi eravamo ancora tutti nell'archivio quando è successo, non abbiamo visto nulla...>>. A quel punto tutti gli sguardi furono rivolti verso Toni, che aveva capito subito qual era il punto ed anzi era rimasta sorpresa dal fatto che tutti si fossero rimessi i vestiti con cui erano arrivati a casa sua prima di farle quella sorta di interrogatorio. Provò ad addrizzarsi sul divano e prese un gran respiro, pronta a raccontare quel che poteva <<Io non so esattamente cosa sia successo, stavo uscendo dall'archivio con la cartella di Cheryl e un una guardia mi ha pugnalata al fianco con un coltellino svizzero chiedendomi cosa avessi intenzione di fare. Probabilmente era il primo che ho addormentato. Non l'avevo visto>> aggiunse giustificandosi <<La porta era socchiusa e probabilmente vi si era nascosto dietro... Ad ogni modo Archie è subito intervenuto, questa pugnalata gliel'ha fatta ricordare per tutta la vita, l'ha gonfiato>> disse colta da un moto di soddisfazione, rivolgendogli il sorriso più smagliante che gli avesse fatto mai fatto, sorriso che fu subito ricambiato <<E poi l'ho portata in macchina>> concluse il rosso <<Non so cosa sia successo dopo...>>
<<L'ho medicata...>> disse con un filo di voce la rossa, intimidita da tutte quelle persone con cui non aveva buoni trascorsi, mantenendo lo sguardo basso e rivolgendo una piccola occhiata timida alla ragazza accanto a lei. Toni rivolse un gran sorriso anche a lei e si alzò leggermente il maglione in modo da far vedere la medicazione al suo amico: la rossa aveva rimosso quasi completamente la grossa macchia di sangue e erano rimaste solo alcune striature rosse, sulla ferita vera e propria vi era una garza quadrata, fissata ai lati con una specie di scotch in tessuto, era il meglio che era riuscita a fare con quel po' che si trovava nella cassetta di pronto-soccorso. <<Complimenti rossa>> disse SweetPea rivolgendo un sorriso sbilenco alla ragazza e continuando a fissare la ferita della rosa cercando di capire quale fosse la sua portata attraverso la garza; improvvisamente però il suo viso si rabbuiò, alzò ancora un po' il maglione e scoprì completamente l'enorme livido viola, Toni provvide subito a ricoprirsi l'addome, ma non abbastanza in fretta da impedire al Serpent di vedere. <<Cos'è quel livido...>> chiese immediatamente, il suo viso completamente rabbuiato a quella vista, le sopracciglia aggrottate e la voce mista tra il preoccupato e il severo. Prima che la rosa potesse rispondere però, Cheryl lo guardò con aria colpevole <<Sono stata io... Mi dispiace>> disse sottovoce, sperando, nel profondo, che non l'avrebbe sentita. A quel punto Veronica scattò in piedi, non aveva mai provato grande antipatia per la rossa, infondo erano piuttosto simili, ma non erano mai state nemmeno grandi amiche, ma scoprendo ch'era stata lei a procurare quel livido alla sua più grande amica, andò su tutte le furie <<COSA!?>> gridò presa dall'ira andando verso Cheryl.
<<NO VERONICA>> disse con lo stesso tono la rosa, facendo un enorme sforzo e lascianadosi sfuggire un grugnito di dolore per prenderle il polso e bloccarla, ormai aveva imparato a conoscere la sua impulsività ed era certa che non si sarebbe messa bene per la rossa <<Stai buona e fammi spiegare Lodge>> la guardò severamente, si risedette e lo sguardo della mora incontrò quello della Blossom, che si sentì ancora più a disagio <<Forse dovrei andare via>> sussurrò a Toni rivolgendole una piccola occhiata e provando ad alzarsi, azione che la rosa le impedì prontamente <<Dio è così complicato interagire con voi donne>> disse ironicamente <<Di certo non mi sono fatta bucare per farti scappare nel cuore della notte Blossom>> proseguì rivolgendole un piccolo sorriso, poi si rivolse di nuovo verso il gruppo, guardando in particolar modo Veronica e SweetPea <<L'ho spaventata, lei ha solo provato a difendersi, è per questo che mi ha dato un calcio>> la mora la guardò dubbiosa <<E come l'avresti spaventata se a quanto pare eravate più intime di quanto sapessimo?>> disse con un pizzico di malizia, riferendosi al loro bacio davanti a Thistle House, sentendo quell'ultima frase entrambe arrossirono violentemente, soprattutto Cheryl, le cui guance diventarono dello stesso colore dei suoi capelli e iniziò a interessarsi particolarmente alla fattura del divano. Toni decise di risponderle, senza tuttavia curarsi della frecciatina finale <<Aveva gli occhi bendati e quando le ho tolto la benda avevo ancora il casco, lei si è spaventata ovviamente e mi ha colpita e direi che me lo sono meritata per quanto sono stata idiota>> rise pronunciando le ultime parole, anche se al ricordo non le veniva da ridere, anzi si malediceva ancora per essere stata così stupida a non togliersi il casco. Veronica abbassò lo sguardo imbarazzata, stava per fare una scenata inutile con una ragazza appena uscita da un manicomio e, pensandoci con un po' più di razionalità, non aveva nemmeno chiesto spiegazioni, come se la rossa fosse la cattiva della situazione; da quando si era trasferita a Riverdale finalmente era riuscita a ritrovare la vera se stessa, soprattutto grazie a Betty e Archie e dopo anche al gruppetto di Serpents, ma prima di allora, quando viveva a New York, anche lei era la stronza della situazione, proprio come Cheryl, chi era lei per giudicarla senza conoscerla? Infondo Toni si fidava della rossa, perché lei non avrebbe dovuto?
A svegliarla dai suoi pensieri fu la voce della rosa, che la richiamo con tono severo, ma comprensivo <<Qualcuno le deve delle scuse per caso?>> disse riferendosi a Cheryl.

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