Toni aprì gli occhi, lentamente, si sentiva completamente stordita, così tanto da metterci un po' a realizzare dove fosse, ma era semplicemente rannicchiata sul suo divano di pelle nera: si era addormentata fissando lo schermo in attesa di una risposta da parte di Cheryl. Si ricordò improvvisamente del messaggio e scattò seduta, sveglia e lucidissima, si guardò intorno in cerca del suo telefono, che chissà dov'era finito nel sonno, dopo qualche minuto lo trovò sulla moquette, sotto il divano, lo afferrò così velocemente che sembrò qualcuno stesse provando a rubarglielo; senza nemmeno guardare l'orario lo sbloccò, impaurita, ma speranzosa, aprì i messaggi e controllò le notifiche, molte provenivano da vari gruppi, altre dai suoi amici, ma le ignorò fino ad arrivare al contatto della rossa. Quando lo vide rimase delusa, nessuna risposta, non era visualizzato e anzi, Cheryl non l'aveva ancora nemmeno ricevuto, possibile che fosse passato così poco da quando Toni si era addormentata? Si guardò di nuovo intorno, questa volta prestando particolare attenzione alle finestre e all'orario, fuori il sole sembrava quasi completamente tramontato e l'orologio digitale sulla mensola indicava con caratteri rossi e luminosi che erano le 19:27, ciò stava a significare che il messaggio era stato inviato circa 4 ore prima. Era possibile che la rossa l'avesse bloccata? Le bastò attivare un attimo il cervello per capire la risposta - a differenza di come aveva fatto quando si era posta la domanda -, era ovvio che non l'avesse bloccata, per quanto ne sapeva non aveva nemmeno il suo numero e come se quella non fosse una motivazione valida a conferma si aggiunse il fatto che la Serpent poteva vedere lo stato e l'immagine di profilo della rossa. Magari stava solo dormendo, o aveva attivato per sbaglio la modalità aereo, o aveva volutamente disattivato i dati per stare un po' in pace, ci potevano essere mille e una ragioni per le quali alla rossa non fosse arrivato il messaggio. Toni, ormai rassegnata a non ricevere risposta, provò a rilassarsi un po' e a gettare via tutta la tensione che aveva addosso da quella mattina, si sistemò per bene sul divano, quasi affondando nello schienale e posò i piedi sul tavolino di fronte a lei, decise di controllare le notifiche, alla fine non poteva ridurre la sua vita solo a Cheryl, no? Guardò i messaggi, ce n'era uno di Veronica risalente solo a qualche minuto prima, lo aprì e lesse "Topaz devi muovere quel culo che ti ritrovi e venire qui a Pembrooke, mammina e papino sono a una cena con dei tizi che si puliscono le chiappe con i soldi, Archibal é da qualche parte con sua madre e Betty sta scopando con Jugh e punto uno non puoi lasciarmi tutta sola, punto due abbiamo casa e i liquori tutti per noi, non accetto un no troietta" la Serpent non riuscì a trattenere una risata, non sapeva cosa avrebbe fatto senza la Newyorkese, rispose subito dopo aver letto, buttò un occhio all'orologio e scrisse velocemente "Tra 45 minuti sono da te stronza, ti conviene aver imparato a preparare almeno un drink decente, perchè non metterò le mie abilità da barista a tua disposizione"
Era giovedì sera e Toni aveva tutto il week end davanti a se, non aveva intenzione di rinunciare al suo relax per quella rossa che le era entrata in testa, proprio come una hit estiva che si canta senza accorgersene. Si alzò velocemente dal divano e si sgranchì, iniziò a spogliarsi ancora prima di arrivare in bagno e si gettò sotto la doccia, il getto tiepido sul viso e fra i capelli la rilassò immediatamente, le sarebbe piaciuto rimanere lì per tutta la vita, senza alcun problema e senza alcun pensiero, anche a costo di diventare una prugnetta rinsecchita con le dita grinzose; ma la prospettiva dei liquori di V era allettante quasi quanto quella di una doccia eterna, quindi, dopo solo un quarto, d'ora uscì dalla doccia, si chiuse nel suo accappatoio e istintivamente si fermò a guardarsi allo specchio; si accorse di quanto il suo viso fosse stanco e le occhiaie quel giorno erano particolarmente profonde, avrebbe anche potuto giurare di sembrare invecchiata, nonostante fosse consapevole del fatto che a quasi 18 anni non aveva ancora nemmeno finito di crescere. Decise di metter un po' di musica per tirare su l'umore generale, un po' di soft rock poteva andare più che bene. Sulle note di canzoni ormai storiche si asciugò il corpo, cospargendolo di crema come faceva sempre - ci teneva molto ad avere una pelle curata, era una delle poche cose che la faceva sentire bella - poi indossò l'intimo, nero e abbinato come piaceva a lei, infine sfregò in un asciugamano i suoi capelli rosa; mentre pettinava la folta massa ondulata e annodata si rese contro di quanto anche il colore dei suoi capelli fosse sbiadito, avrebbe dovuto rifare la tinta appena possibile, non riusciva più a vedersi senza le sue ciocche colorate. Decise di arricciare appena i suoi capelli in dei boccoli, poi, dopo aver dato una sistemata veloce al bagno, andò in camera, era li che l'attendeva la sfida più ardua: cosa avrebbe indossato? Dopo un interminabile tempo di riflessione e fissa olimpica dell'armadio - come se i vestiti sarebbero saltati fuori da soli - optò per qualcosa di un po' diverso dal solito, per cambiare un po'. Indossò un paio di calze a rete con gli spazii fra un nodo e l'altro piuttosto larghi, che stavano benissimo sulle sue gambe scure, poi optò per un'enorme felpa nera, molto sportiva, con cappuccio e tascona, che indossò come vestito, per completare un paio di anfibi neri con una zeppa decisamente altissima, infine le sue tre collane - che non mancavano mai - e la giacca di pelle dei Serpent, decise anche di truccarsi appena, mise, com'era ormai d'abitudine, eye-liner, mascara e un filo di rossetto di un colore neutro. Le era avanzato appena un quarto d'ora per arrivare a casa di V.
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𝐈𝐋 𝐌𝐀𝐍𝐈𝐂𝐎𝐌𝐈𝐎
RomanceUn matrimonio nell'orrore. Una tragica vicenda segna la vita di due ragazze, legandole per sempre, nel bene e nel male. Il male chiama il male, attraendo a sé errori, pregiudizi e fraintendimenti, tirando fuori fantasmi del passato e scheletri nell...