Capitolo 6

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L'odore della pioggia attecchiva sulle strade, ancora umide, le gocce scendevano grandi e irregolari dalle grondaie delle roulotte, battendo sull'asfalto, il cielo era annuvolato e emanava una luce biancastra, tipica dopo un temporale di quella portata, il sole stava sorgendo verso il fiume e oltre ai goccioloni di pioggia si sentiva il fruscio del vento fra gli alberi lì vicino e alcuni passerotti cinguettavano allegramente: nulla poteva preparare Toni a ciò che sarebbe successo dopo.

A svegliare la rosa fu un venticello fresco che le sfiorava il collo e le guance scoperte, il che era strano dato che tutte le finestre erano chiuse, ma era troppo intontita per darci peso. Era ancora nella posizione della notte precedente, seduta sul divano con la testa all'indietro poggiata sullo schienale, istintivamente allungò le braccia in aria e aprí la bocca a forma di o emettendo un leggero sospiro, si stiracchiò e sbadigliò: dopo aver dormito tutta la notte in quella posizione aveva bisogno di sgranchirsi.
Dopo essersi ripresa da quello stordimento iniziale si guardò intorno, guardò alla sua destra sul divano, alla sua sinistra verso la cucina, quindi si alzò aprendo la porta della sua camera, che era vuota e infine bussò in bagno, ma non appena le sue nocche toccarono la porta quella si aprí da sola: vuoto anche quello, nulla di nulla. Magari aveva scoperto il suo posticino dietro la roulotte: non era nulla di che, una sedia e un tavolino rovianti, dove faceva spesso colazione e si godeva la vista del fiume e il fresco del mattino; si diresse verso la porta, senza presatere troppa attenzione, l'aprí e uscì fuori, nulla nemmeno lì.
Cheryl non era da nessuna parte, i suoi vestiti erano ancora in camera di Toni ad asciugare, perfino le sue scarpe erano ancora lì. Magari era semplicemente andata via prima per prepararsi e prendere le sue cose per essere pronta per quella mattinata scolastica e magari aveva preso un paio di scarpe ginniche della Serpents, piuttosto che i suoi scomodi tacchi; dunque Toni non diede molto peso al fatto che la rossa non fosse lì, certo dire che era rimasta delusa era un eufemismo, si era aspettata che qualcosa fra loro sarebbe cambiato, magari sarebbero potute diventare amiche... O almeno salutarsi nei corridoi poteva essere un inizio. Ma niente di niente di niente, assolutamente nulla, nemmeno un biglietto. Bhe infondo doveva aspettarselo, lei era e rimaneva Cheryl Blossom.
Ma evidentemente Toni non aveva ancora imparato a capirla.
Ripensò di nuovo alla vita della rossa e si chiese se in 18 anni avesse mai avuto un periodo tranquillo, quella ragazza era la dimostrazione che le persone problematiche non vivono solo nel southside...

Era ancora presto, poco più che le sei del mattino, si guardò intorno e decise che le fette di pizza avanzanti della sera prima e un caffè sarebbero stati un'ottima colazione e mentre aspettava che si riscaldassero un po' nel microonde, sistemo alcune cose sparse qua e là: piegò i vestiti di Cheryl e li ripose delicatamente in una busta, che a sua volta mise nello zaino, in modo da di portarglieli a scuola, piegò il plaid con cui si erano riscaldate durante la notte, buttò via i contenitori vuoti e le bottiglie di birra, spazzò le briciole cadute la sera prima e svolse altre piccole faccende domestiche. Si avvolse per bene nella sua felpa, indossando il cappuccio e prese il caffè e la pizza, per poi andare a sedersi nel suo posticino a fare colazione. Addentò una fetta e per quanto l'avesse riscaldata, le patatine che vi erano sopra erano rimaste pastose e mollicce; guardò il panorama di fronte a lei e fece mente locale: quella mattina avrebbe avuto una probabile interrogazione di storia, poi due ore di letteratura, due di educazione fisica e infine corso di matematica, le ultime tre lezioni con la rossa, pensò che non sarebbe stata poi così pesante quella giornata.
Decise di rilassarsi li fuori per un po', godendosi il panorama, l'odore della pioggia e la brezza fresca, almeno fino a che non avrebbe avuto troppo freddo.
E infatti, come previsto, dopo meno di 20 minuti Toni aveva le mani e i piedi congelati e stava anche iniziando a tremare, quindi si ritirò all'interno, buttandosi sfinita sul suo letto: quel periodo, da quando aveva cambiato scuola - e da quando aveva conosciuto la rossa - era stato estremamente stancante, tutto quello studio e la distrazione che le provocava una certa northsider non era d'aiuto. La sua routine proseguì più o meno come al solito, fece una doccia calda, scelse dei vestiti, li indossò, prese i soldi e le chiavi e mise lo zaino in spalla.

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