Capitolo 9

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Toni annuí impercettibilmente << Si Cheryl è in un manicomio >> scrisse la parola "MANICOMIO" sul foglio, cerchiandola più volte e collegandola con "1990". Tutte le ragazze sembravano convinte di quell'ipotesi sconvolgente, tutto quadrava perfettamente con la storia della rossa, almeno finchè, dopo svariati minuti di riflessione, che si erano prese per mandare giù quel boccone amaro, Betty parlò << Bhe, mi sembra tutto logico, solo per un piccolo dettaglio... Perchè Penelope doveva mandare in terapia Cheryl proprio ora? Insomma, non si vedeva con nessuna ragazza, nemmeno con dei ragazzi; quindi perchè mandarla in manicomio senza motivo? >> La Newyorkese annuì in assenso alla domanda della bionda, come se Toni fosse il libro delle verità e sapesse già tutte le risposte e la rosa ne era sicura, se le avesse sapute si sarebbe già ripresa Cheryl, ma purtroppo non era così. << Su questo non posso darti torto, Cheryl mi ha semplicemente accennato che sua madre, nelle ultime settimane, le era stata particolarmente addosso... Potrebbe averci viste baciarc->>

Le parole uscirono spontanee delle labbra della Serpent, incontrollate e non pensate, ma le due ragazze non ebbero nemmeno il tempo di assimilare ciò che avevano sentito, perchè quelle parole, quei ricordi, avevano colpito la stessa Toni più forte di un macigno. Si interruppe bruscamente, sembrava paralizzata, pietrificata, come congelata, davanti gli occhi le passarono velocemente tutti i momenti che aveva vissuto con la rossa, nelle orecchie le rimbombava la sua voce, tutte le parole che le aveva detto; rivide il loro bacio, violento e passionale, i momenti da POP'S durante i quali si era presa cura di lei, quella notte in cui l'aveva trovata fuori la porta della sua roulotte disperata e infreddolita, la mattina seguente, quando si era svegliata sola, senza di lei; risentì le sue parole riecheggiare nel vuoto della sua testa, sovrapposte l'una all'altra "Sei la prima persona che mi è venuta in mente", "I Serpents meritavano solo il nostro disprezzo", "Non voglio più essere la malata di mente", "L'amavo follemente", "Mi disse ch'ero un mostro, ch'ero perversa", "Grazie, davvero". E senza nemmeno accorgersene una lacrima cadde sul vetro dei suoi occhiali, poi un'altra e un'altra e un'altra ancora, fino a scendere incontrollate; il suo sguardo vitreo, perso nel vuoto, non sarebbe riuscito a trasmettere nemmeno parte dell'uragano che infuriava dentro di lei. Dopo i suoi ricordi, dopo le sue parole, arrivò a colpirla anche la consapevolezza del fatto che fosse tutta colpa sua, se non avesse aiutato Cheryl quella sera da POP'S, se non l'avesse accolta in casa sua, se l'avesse respinta quella sera davanti all'enorme villa Blossom, ora frequenterebbe lelezioni, come Betty e V, sarebbe ancora la migliore in tutti i corsi e non sarebbe chiusa in qualche stanza piccola e ammuffita di un manicomio e subire chissà cosa, con dei veri pazzi, dei veri criminali che non erano mentalmente stabili e nemmeno dio sapeva come e se Cheryl ne sarebbe uscita. Toni non riusciva a sentire le braccia di Veronica avvolte strette attorno alla sua vita e nemmeno la voce di Betty che le diceva che si sarebbe risolto tutto, ogni contatto in quel momento era ovattato, impercettibile; la rosa non riuscì ad accorgersi del suo respiro pesante e accelerato, dei singhiozzi sempre più rumorosi che emetteva per riprendere fiato, delle lacrime che ormai le bagnavano tutto il viso, era in una bolla, nella quale l'unica cosa che poteva percepire era il dolore che provava nel petto; non le sembrava una pugnalata, nemmeno un crampo o un colpo di proiettile, era come se tutti gli errori che aveva fatto fino a quel momento stessero provando a punirla, le stritolassero il cuore, fino a distruggerlo.

Ci vollero svariati minuti e diversi tentativi prima di risvegliare Toni dallo stato di trance in cui era finita, la Serpent tornò con i piedi per terrà solo quando Veronica, che ormai aveva esaurito quasi tutti i tentativi, la scosse violentemente gridando il suo nome, non appena la rosa volse lo sguardo verso la voce che la chiamava, sentì le braccia della Newyorkese avvolgerla, istintivamente la più bassa si fece piccola nel suo abbraccio, provando a calmare le lacrime che scorrevano inarrestabili sul suo volto; la mora le accarezzo i capelli dolcemente e ben presto anche la bionda si unì all'abbraccio. Capitava di rado di vedere Toni in quelle condizioni, era piuttosto impossibile, era lei quella che consolava di solito, quella forte, era una roccia, non si era mai piegata davanti a niente e nessuno, ma ora era lì, in preda a una crisi, a piangere per quella che sarebbe dovuta essere la sua acerrima nemica. << Toni >> sussurrò flebilmente la Lodge << Toni ch'è successo? Ti prego non riesco a vederti così >> tutto si poteva criticare di Veronica, tranne che fosse una pessima amica, perfino la rosa si era affezionata a lei in men che non si dica; sentendo quelle parole alzò la testa, si stropicciò gli occhi rossi e gonfi da sotto gli occhiali - che erano ormai a chiazze - si era quasi completamente ripresa, tirava solo su col naso ogni tanto << Scusate, non sarebbe dovuto succedere questo >> disse scuotendo la testa e rendendosi conto di aver appena avuto un crollo in piena regola davanti alle sue amiche << Stai tranquilla Topaz, almeno ora sono certa che tu abbia un cuore >> ribattè la mora, allentando un po' la tensione e riuscendo perfino a far abbozzare a Toni un sorriso, subito dopo fu Betty a prendere la parola << Ehy T, ci va di dirti che è successo? Magari ti farà sentire meglio >> disse con discrezione, cercando di nascondere la sua curiosità per la reazione insolita di Toni, la quale prese a parlare con tono sommesso << E' successo che tutto questo casino è colpa mia, perchè sicuramente Penelope avrà visto Cheryl baciarmi fuori casa Blossom e perchè io non l'ho respinta, perchè l'ho aiutata quando era in difficoltà, l'ho accolta e indovinate chi era l'ultima persona con cui è stata? Io ovviamente. Perchè se solo non fossi stata così idiota mi sarei accorta subito della sua assenza e non solo la mattina dopo, ci dovrei essere io al posto suo ora >> nel parlare non prese fiato nemmeno una volta. Betty e Veronica si scambiarono uno sguardo curioso, avevano capito che qualunque cosa ci fosse fra Cheryl e Toni era complicata, ma anche forte, avevano un sacco di domande da farle, tuttavia si trattennero, sarebbe stato assolutamente indiscreto e la Serpent non sembrava nelle condizioni di poter rispondere.
<< Forse è meglio proseguire questa conversazione in un altro momento così puoi riprenderti, va bene T? >> disse la Lodge, in tutta risposta Toni la guardò come se le avesse rivolto il peggiore degli insulti << No, no, no, no, no e assolutamente no, abbiamo già perso troppo tempo con le mie cazzate, meno tempo Cheryl rimane lì e meglio sarà e in più non abbiamo nemmeno idea dell'ospedale psichiatrico in cui sia >> la Serpent non riusciva a chiamare quel luogo con il nome che utilizzavano tutti, aveva sempre visto i manicomi come posti orribili, dove stazionava gente sofferente, logora nell'anima, senza un futuro e non poteva accettare che Cheryl ora fosse una di quelle persone.

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