Difficult days

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Dopo la mia richiesta, io e il professor Piton riprendemmo le nostre lezioni private, riprendendo però qualsiasi argomento: passavamo dall'esercitazione di incantesimi verbali e non verbali, all'ottimizzazione della pozione, e dalla creazione di unguenti e antidolorifici all'evocazione dei patronus. Le giornate iniziavano a diventare faticose, ma farsi trovare impreparata era ovviamente fuori discussione. Il Signore Oscuro si stava preparando, sarebbe stata solamente una questione di tempo, per vederlo piombare davanti la scuola, per dare la caccia a me, a Harry o perché no, a tutti e due insieme.
Anche il Golden Trio difatti, non se la passava bene: mi arrivavano numerose lettere di Hermione, nelle quali mi raccontava di quanto la famiglia Weasley cercasse di proteggerli, del padre di Ron che ritornava dal ministero sempre più stanco e preoccupato e di quanto si allenavano in giardino, per poter rispondere ad eventuali attacchi. L'attesa infatti, era il momento peggiore, perché ogni attimo passato pensando al peggio, senza veder accadere nulla, faceva crescere il panico in noi, convincendoci che prima o poi ci saremmo distratti e che proprio quel momento ci sarebbe stato fatale. Per questo motivo, riposare di notte diventava sempre più difficile: Mi risvegliavo spesso sudata e tremante, accanto a Severus, e solamente con il suo tocco e il suo abbraccio confortante riuscivano a calmarmi.
Proprio quella sera, infatti, per l'ennesima volta mi svegliai urlando, scalciando freneticamente il lenzuolo con il quale mi ero coperta le gambe (nonostante la calda stagione, nei sotterranei la temperatura, specialmente di notte, non era poi così elevata), non riuscendo a liberarmi. Piton accese velocemente il lume e si sporse verso di me, prendendomi tra le braccia. Mi accasciai contro il suo petto e piansi, mentre lui mi disegnava piccoli cerchi sulla schiena, aspettando che mi calmassi.

“Vuoi prendere una pozione sonno senza sogni?”, mi sussurrò, senza sciogliere il nostro abbraccio.

annuii e, sempre senza staccarsi, allungò il braccio verso il comodino, per passarmi l'ampolla. Purtroppo, se presa per un lungo periodo di tempo, la sonno senza sogni creava dipendenza e gli effetti a lungo andare venivano annullati, perché il corpo diveniva assuefatto, quindi potevo prenderla solamente quando era strettamente necessario.
Bevvi la pozione tutta di un sorso e mi sdraiai nuovamente, senza staccarmi da lui, non sarei mai riuscita a riaddormentarmi altrimenti.
Poche ore dopo, all'alba, mi svegliai, sentendomi completamente esausta. Mi alzai a fatica e andai a sciacquarmi la faccia, sperando di sentirmi meglio anche solo un minimo. Finii di sistemarmi e con un colpo di bacchetta indossai i miei vestiti, cercando, senza successo, di nascondere al meglio le occhiaie e la mia reale espressione, indossando un sorriso di circostanza. In Sala Grande questo trucchetto funzionava sempre, ma con Severus non ci provavo nemmeno, sapevo che avrei solo perso tempo e che sarebbe stata una cosa fin troppo stupida da fare, visti i nostri trascorsi e le notti che gli stavo facendo passare.
Uscita dal bagno, mi ritrovai Severus in piedi, aspettando il suo turno per entrare. Mi avvicinai a lui, non riuscendo a guardarlo dritto negli occhi. Mi sentivo in colpa: non riusciva a dormire decentemente per colpa mia e doveva sempre stare a controllarmi; aspettava sempre che mi addormentassi io prima di chiudere gli occhi e nel bel mezzo della notte si ritrovava a cercare di calmarmi invece di mandarmi al diavolo.
Mi strinse tra le braccia:

“Non dovresti sentirti in colpa per una cosa del genere, Alice...”, sussurrò dolcemente. Come al solito, mi aveva letto nei pensieri. Tipico di Piton

Annuii poco convinta contro il suo torace e gli dissi che quella mattina avrei saltato la colazione in Sala Grande, sapevo che non sarei riuscita a fingere e non volevo che mi venisse fatta nessuna domanda a riguardo. Gli comunicai che probabilmente avrei raggiunto gli altri per il pranzo. Decisi di rimanere direttamente lì per il momento, non avendo neanche voglia di raggiungere la biblioteca, nonostante sapessi che fosse vuota a quell'ora. Non sapendo cosa altro fare, presi una piuma con un pezzo di pergamena e scrissi, cercando di liberare il petto da quel nodo che stava stringendo con troppa forza e insistenza. Riempii il foglio e lo nascosi dentro il quadernone dei miei appunti, approfittando l'averlo tirato fuori per cercare di dare una ripassata. Poco più di una mezz'ora dopo, Piton fece rientro in camera, portando con sé un bicchiere di latte e una fetta di torta, presi dalle cucine.

“Mangia”, mi disse lui

Mi sciolsi di fronte a tutta quella premura, e nonostante non avessi molta fame, lo accontentai.

“Credo... di non aver voglia di uscire da qui oggi...”, commentai, rendendomi conto di averlo fatto poi ad alta voce.

Severus inarcò un sopracciglio: “Mi avevi detto che ti saresti presentata in Sala grande per il pranzo... Non puoi nasconderti qui, scappando dai tuoi problemi. Non è così che si risolvono le cose, e lo sai. Ti ho già fatto questo discorso, ormai tanti mesi fa, non intendo fartelo per una seconda volta.”

“Ho bisogno di un po' di tregua, è tanto difficile da capire?!”, esclamai, a voce un po' troppo alta.

Me ne pentii subito, sentendomi in colpa per il tono aggressivo, perciò feci la cosa che mi veniva meglio di tutte: arretrai, cercando di costruire un muro e mormorando uno "scusa" appena udibile. Volevo allontanarmi da lui in quel momento, non sarei neanche riuscita a guardalo negli occhi. Non sapendo dove altro mettermi, mi posizionai seduta sul letto, presi in mano il libro che avevo quasi terminato e lo sfogliai, finendo per fissare le pagine senza leggerle vista la scarsa concentrazione. mordicchiai le labbra e l'interno delle guance e Piton, senza dire nulla, si sedette al mio fianco. Posò una mano sulla mia schiena e mi avvicinò di più a sé, facendomi poggiare la testa sulla sua spalla. Lanciai il libro da una parte senza preoccuparmi di mettere il segno e lo lasciai fare, chiudendo gli occhi, rimanendo in quella posizione per un po'. Iniziai a sentire la stanchezza per l'ennesima nottata difficile e finii per lasciarmi andare contro il suo corpo, addormentandomi. In uno stato di dormiveglia, potei sentirlo sistemarmi meglio su di sé e appoggiandosi alla spalliera del letto, permettendomi di rimanere rannicchiata contro il suo grembo.
Quando mi risvegliai, lo trovai intento a fissarmi. Mi tirai lentamente su e guardai l'ora: a momenti sarebbe stato servito il pranzo. Senza parlare, mi infilai nuovamente in bagno e tentai di darmi una sistemata. Quando fui pronta, mi tese la mano e la presi. Non lasciò la presa fino a quando uscimmo dal suo ufficio, poi camminando vicini ma non troppo raggiungemmo gli altri in Sala Grande.
Giustificai la mia assenza a colazione, dicendo loro che mi stavo esercitando su alcuni esercizi che io e il professor Piton stavamo perfezionando.
Mi sforzai di mangiare e appena ne ebbi la possibilità ritornai negli alloggi di Piton, sta volta per esercitarmi davvero. Ero troppo nervosa per ottenere dei buoni risultati e questo mi fece arrabbiare molto di più. Anche gli incanti più semplici risultavano mediocri quando uscivano dalla mia bacchetta. Quando distrussi per errore una serie di ampolle che avevo sistemato sul tavolo per farle lievitare, rinunciai. Lanciai sul letto quello che stringevo dalle mani e che effettivamente mi rendeva una strega capace di esercitare i propri poteri e presi a pugni il cuscino. Dopo averlo lanciato e messo a soqquadro tutta la stanza, apparve Severus, che mi guardò. Con un colpo di bacchetta sistemò il disastro che avevo combinato e impostando la voce come faceva quando era in classe, si mise a farmi lezione come se nulla fosse. Dopo qualche ora, gli incantesimi risultavano più decenti, e in me si riaccese una piccola speranza, che venne nuovamente distrutta quando fuori dalla porta udimmo uno schianto, delle grida e tanto, troppo rumore.



ciao a tutti, scusate se sono sparita per così tanto tempo, ma per diversi motivi non ho trovato molto il modo di scrivere. spero che questo capitolo però sia di vostro gradimento. buona serata <3

Nata Babbana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora