Io ed Hermione ci dirigemmo verso l'aula di Piton.
Ci sedemmo vicine, al primo banco, proprio davanti alla cattedra. Quel posto non mi piaceva per nulla, ma la mia amica Grifondoro non volle sentire ragioni! Fummo le prime ad entrare in classe, e io mi agitavo sempre di più. Respiravo affannosamente, anche se cercavo di mantenere la calma."Che hai?", mi chiese improvvisamente Hermione.
Stavo per rispondere, quando entrò Penny. Si limitò a lanciarmi un'occhiata, che non trovai troppo amichevole. Non avevo voglia di parlarle in quel momento, specie perché intrattenere una conversione in quell'istante mi sembrava esattamente impossibile: più i minuti passavano, più mi sentivo agitata. Alla fine decisi di concentrarmi solo sulla mia possibile interrogazione, e aprii il mio libro di pozioni. Cominciai a ripassare e sbuffai sonoramente, ma la mia attenzione, poi, si rivolse alla porta, dove entrò Piton con la suo solito fare teatrale. L'ansia ovviamente aumentò e divenne piuttosto evidente, tant'è che Hermione mi tirò una gomitata:
"Ahi!"
"Si può sapere che hai?!"
"Granger e Minissale, Silenzio!"
Non ero abituata ad essere rimproverata dai professori durante le lezioni, ed Hermione nemmeno, infatti per un po' non cercò più di parlarmi.
Piton non ci richiamò più, stava filando tutto liscio in un certo senso; l'unico "problema" effettivo ero io: stavo facendo sempre più fatica per mantenere il mio respiro regolare, e la mia amica dai capelli ricci se ne accorse, quindi mi scrisse un bigliettino:"posso sapere che hai? Mi stai facendo preoccupare"
"non mi sento molto bene", scrissi io
"perché non avverti il professore? Dovesse chiamarti, non riusciresti mai a sostenere un'interrogazione in questo stato!"
Feci in tempo a leggere l'ultimo pezzo di pergamena che mi aveva passato Hermione, quando Piton passò tra i banchi. Nascosi il bigliettino alla velocità della luce, e lui per fortuna non si accorse di niente. Proprio quando camminò accanto ai nostri posti, trattenni il respiro. Non volevo che mi vedesse agitata, perciò feci del mio meglio.
Il professore tornò alla cattedra e cominciò a scrivere su un pezzo di pergamena, e io ero riuscita a non farmi beccare. Purtroppo per me, stava diventando letteralmente impossibile fingere di essere calma. Risposi velocemente al bigliettino mandatomi da Hermione pochi istanti prima:"Non preoccuparti Herm, non c'è bisogno di avvertire Piton"
La mia amica mi guardò un po' male, ma non scrisse altro. Poco dopo, Piton terminò di scrivere sulla sua pergamena e si rivolse a noi studenti per la prima volta:
"Ebbene, spero per voi che abbiate studiato. Weasley, Potter, Haywood e... Minissale, in piedi, accanto alla cattedra. Gli interrogati di oggi siete voi. Dal resto della classe non voglio sentir volare una mosca, altrimenti non sarò così clemente e ai nostri signorini si aggiungeranno altre persone a cui verranno poste delle domande", ci disse, ghignando non troppo amichevolmente.
Ero fottuta.
Spacciata.
Senza speranza.
Tra tutte le persone che poteva chiamare, proprio me?! Ero decisamente nei guai. Probabilmente avevo l'aspetto di una che rischiava di collassare da un momento all'altro, perché mentre tremante stavo per alzarmi, Hermione mi sfiorò il braccio e mi sussurrò:"Se non dici al professore che ti senti male lo farò io, non puoi farti interrogare in questo stato!"
"No, ti prego Herm! Non dirgli nulla... Sto bene!"
"NO, TU NON STAI BENE. DEVI DIRLO AL PROFESSORE, A MALAPENA TI REGGI IN PIEDI... NON PUOI SOSTENERE UN'INTERROGAZIONE COSÌ!", urlò Hermione, per farsi sentire da Piton.
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Nata Babbana
Fiksi PenggemarCiao a tutti, sono Alice e questa è la mia storia: provengo da una famiglia babbana nella quale sono cresciuta, e a fine luglio compierò gli anni. Cosa c'è di strano? Sono in realtà una strega, quindi ho diritto anch'io ad essere istruita da altri m...