9 gennaio

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Domenica

Quel giorno mi svegliai negli alloggi di Severus. La sera prima mi ero addormentata sul suo divano, mentre leggeva un libro ad alta voce, ma quella mattina mi risvegliai nel letto del professore. Misi a fuoco la stanza quando il sole era appena sorto, e facendo mente locale mi resi davvero conto di che giorno fosse: il suo compleanno! Mi girai lentamente verso Piton, che dormiva ancora. Il volto era rilassato, vederlo così così tranquillo calmava anche me. Respinsi l'impulso di accarezzargli il viso, non volevo svegliarlo. Non sapendo che altro fare chiusi gli occhi per quello che a me parve un istante, ma venni svegliata a mattina inoltrata da un paio di labbra che si posarono delicatamente sulla mia fronte. Aprii gli occhi ancora un po' stordita, e trovai Severus sveglio, intanto a lasciarmi un bacio proprio sulla fronte. Mi stropicciai gli occhi per poi rinchiuderli subito, e sbadigliai appena.

“Ben svegliata Minissale... sempre molto mattiniera, eh?”

Ero ancora mezza addormentata, perciò non udii neanche una parola di tutto quello che aveva detto. Sbuffai e mi strinsi contro il suo petto, ancora con gli occhi chiusi:

“Dai mamma, ancora cinque minuti...”

Piton abbassò pericolosamente il tono della voce e minaccioso esclamò:

“mi stai dicendo che assomiglio ad una donna Minissale?!”

A quel punto aprii di scatto gli occhi, mi resi conto della situazione e scoppiai a ridere, cadendo dal letto. Continuai a rotolarmi sul pavimento ancora attorcigliata sotto le coperte, che mi ero trascinata mentre cadevo. Sembravo un involtino, e la cosa mi divertì ancora di più. Continuai a ridere, e il povero Piton mi osservava completamente scioccato, con il sopracciglio alzato. Più vedevo la sua espressione completamente allibita, più diveniva difficile smettere e tirarmi su, stavo letteralmente soffocando. Cominciai a tossire e annaspai, fino a quando non si sa come riuscii a mettermi in piedi senza cadere. Mi diedi un paio di colpi sul petto per assicurarmi che i polmoni funzionassero ancora, e respirai profondamente.

“Ti sei ripresa? Hai finito?”

“Pare di sì... tu che dici?”

“Dico che solo tu puoi ridere e cadere dal letto in questo modo... dai, vieni qui”

ridacchiai e mi riavvicinai a Severus, che mi strinse in un abbraccio. Sorrisi e gli feci gli auguri, per poi baciarlo dolcemente. Guardai fuori dalla finestra, per poi notare che Hogwarts era completamente ricoperta di neve. Sorrisi, contenta per quello scenario, e mi diressi nel bagno. Quel giorno potei evitare di indossare la mia divisa, e mi ero portata dalla mia sala comune un maglioncino grigio, una gonna nera e un paio di stivali. Prima di vestirmi mi feci una doccia veloce, mi asciugai e mi lavai i denti. Dopo aver indossato il tutto mi truccai leggermente e tornai nella stanza.

“Oh, quindi sei viva? Devo smetterla di permetterti di usare il mio bagno, ogni volta ci metti un'eternità per venirne fuori, avevo già chiamato le pompe funebri...”

mi avvicinai e giocosamente esclamai:

“Invecchiare ti rende ancora più antipatico? Mi preparo per i prossimi compleanni!”, dissi alzando le mani in segno di resa.

Dopo aver pronunciato quelle parole, mi toccò correre per non essere acchiappata, e quando ci ritrovammo a rincorrerci attorno al tavolo, persi tutto il fiato e mi rassegnai davanti al mio destino: venni acciuffata da dietro, sollevata dalla vita, buttata sul divano e riempita di solletico, per l'ennesima volta da quando conoscevo quell'uomo. Sapeva che quello era un mio punto debole, e lo sfruttava a suo piacimento ogni volta che poteva. Una volta terminata la "lotta", mi lisciai nervosa le pieghe della gonna, decisa a parlargli del regalo di compleanno che gli avevo preparato. Decidemmo inizialmente di uscire da quelle mura per dirigerci verso il lago nero, che era ancora più bello quando nevicava. Ci avviammo in silenzio, e una volta trovato posto, ci accomodammo di fronte le acque ghiacciate. Presi un profondo respiro, ficcai le mani nella tasca del giacchetto e ci giocherellai, in preda ad un'improvvisa agitazione:

Nata Babbana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora