Dopo quella disastrosa serata al cinema, Chen ed io avevamo preso un taxi per tornare al campus. Non parlai per tutto il tragitto ma quando mi disse se avessi voluto tornare al mio appartamento gli dissi che avrei preferito restare da lui. Entrambi sapevamo che Seth non sarebbe tornato alla confraternita e che non ci sarebbe stato il rischio di beccarlo. Mi prestò dei suoi vestiti per dormire e mi disse che avrebbe dormito sul divano per lasciare a me il suo letto. Ovviamente mi opposi a quella scelta ed entrambi ci addormentammo nel suo letto, a distanza.
O meglio, lui si addormentò. Io rimasi ferma, con gli occhi chiusi, a ripensare a tutto quello che il mio cervello riusciva ad elaborare.
Cosa stava per dire Seth? Era qualcosa di cui già Chen mi aveva accennato? Qualcosa di brutto?
Non posso volerti significava che se avesse potuto -per via di qualcosa a me ancora incomprensibile- non ci sarebbero stati tutti questi ostacoli? Significava che lui mi voleva ma non poteva?
Aprii gli occhi e controllai l'ora dal mio telefono sotto al cuscino. Era passata l'una di notte, ero così da più di un'ora. Sentivo il respiro regolare di Chen alle mie spalle. Avevo un messaggio da aprire di Winter che probabilmente chiedeva come fosse andata l'uscita. Lo lasciai sul letto e lentamente tolsi per coperta per scendere. Non volevo svegliare Chen così feci il più piano possibile mentre lasciavo la sua stanza.
Sentivo delle voci provenire dalle varie stanze e mi ritrovai a fare una smorfia quando realizzai che qualcuno non era da solo in stanza. Dio, non sarei mai sopravvissuta in una confraternita. Scesi le scale passandomi una mano sul volto stanca. Per fortuna il soggiorno era vuoto, era così strano vedere quella casa silenziosa e al buio. Ero sempre abituata ai fiumi di persone che andavano e venivano.
Feci tappa in cucina per bere un po' d'acqua e quando realizzai che non c'erano bicchieri puliti, aprii il rubinetto del lavandino e mi dissetai direttamente da quello. Mi asciugai la bocca con il dorso della mano e poi sentii un rumore.
Aggrottai la fronte e lasciai la cucina guardandomi attorno. Sentii dei passi provenire dal porticato e attesi che la persona entrasse ma nessuno lo fece.
Mi inoltrai verso il soggiorno e dalla finestra che affacciava proprio lì, vidi Seth.
Il mio cuore si fermò per un istante. Non credevo sarebbe tornato qui, pensavo sarebbe rimasto all'appartamento. Lo spiai di nascosto e lo vidi superare la finestra per poi sparire. Sapevo che fuori in quell'angolo avevano messo un divanetto.
Rimasi ferma ad aspettare e meditare su cosa fare. Poi, mi ritrovai con la mano sulla maniglia della porta d'ingresso e uscii.
L'aria colpì le mie gambe nude e fece svolazzare la maglietta che mi aveva prestato Chen.
Seth era seduto proprio su quel divanetto e sollevò la testa che aveva reclinato contro lo schienale, aprendo gli occhi.
Aggrottò leggermente la fronte. «Sono fatto. Sto sognando o sei reale?»
Bene. Sospirai e chiusi la porta dietro di me per poi camminare verso di lui. Speravo non si infilzassero delle schegge nelle calze. Mentre avanzavo, i suoi occhi perlustrarono il mio corpo fino a fermarsi nei miei occhi quando fui davanti a lui, a braccia conserte.
«Se sei fatto non avresti dovuto guidare.»
Sbuffò e inclinò stancamente il capo, chiudendo gli occhi. «Decisamente reale.»
Ruotai gli occhi di fronte alla sua scontrosità e mi sedetti al suo fianco, piegando le gambe sotto il sedere e appoggiandomi col fianco allo schienale.
Studiai in silenzio il suo profilo finchè non riaprì di scatto gli occhi e mi fissò con la coda dell'occhio.
«Stavi dormendo con Chen?»
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Avenging Angels
Roman d'amourEra da quattro anni che allo scattare della mezzanotte del 21 Dicembre tutti le reti, tutti i canali televisivi e social, venivano bloccati dalle loro normali trasmissioni e utilizzi, per essere invasi da video di cinque persone mascherate che vendi...