Nei giorni a seguire la mia mente rimbalzava da un'emozione all'altra: dalla delusione andavo verso il dolore, poi arrivava la rabbia che diventava senso di colpa. Mi sentivo scissa in mille parti, con mille pensieri, tra il voler rompere qualsiasi cosa per essere stata così ingenua d'aver creduto di poter davvero attirare l'attenzione di uno come Seth, al volerlo odiare per quello che era, per quello che mi aveva fatto e per come come mi faceva sentire nonostante tutto e al senso di colpa che mi teneva ancorata ai ricordi.
Mi svegliavo con una vocina nella testa che mi diceva che Seth meritava di sapere tutta la storia, ma poi ricordavo chi fosse davvero e avevo paura. Non per il fatto che potesse farmi qualcosa, ma per il disprezzo che avrebbe potuto provare nei miei confronti. Lo stesso che, se fossi stata una persona intelligente, avrei provato nei suoi. Ma non riuscivo a disprezzarlo, non riuscivo ad odiarlo.
Era una lotta tra due figure.
Da una parte c'era il Seth che avevo conosciuto e dall'altra c'era il Vendicatore. Disprezzavo quello che faceva, sì, ma potevo capire il perché. Seth era cresciuto nella violenza, un tale dolore e una tale perdita non avrebbe potuto portare a niente di diverso. Aveva unito rabbia e dolore e ora cercava vendetta. Non potevo biasimarlo ma non avrei mai supportato tutto il resto.
La testa mi scoppiava da giorni. C'erano momenti in cui volevo andare dritta da lui per insultarlo mentre altre in cui volevo solo piangere e starmene da sola, altre ancora in cui fissavo il soffitto pensando alla verità che gli tenevo nascosta. E altra ancora dove mi mancava.
Quello che sapevo però era che in quei giorni passati, Seth aveva mantenuto la mia parola: non mi aveva cercata. Né lui né Chen. Il mio cuore si stringeva addolorato anche quando pensavo a Chen. Mi aveva mentito anche lui. Certo mi aveva avvertita che stavano nascondendo qualcosa ma mai avrei pensato fosse quello il segreto.
Li avevo incrociati diverse volte in palestra e in caffetteria e, ogni volta che mi vedevano, mi lasciavano spazio. Se ne andavano ancor prima che potessi iniziare a far tremare la gamba dal nervosismo.
Alla Berkeley si aggiravano cinque assassini sotto le vesti di normali studenti.
A volte quel pensiero mi faceva tremare e ripensavo a tutti gli scatti di rabbia che Seth aveva avuto in mia presenza. Erano quasi sempre dovuti a qualcuno che allungava troppo le mani o non mi rispettava. Aveva decisamente un problema di gestione della rabbia ma ora riuscivo ad individuare la motivazione. Tutto si ricollegava a Daphne. Probabilmente l'essere protettivo era sempre stato nel suo gene ma dopo la sua morte, dopo tutto quanto, quella protettività aveva assunto diverse sfumature, perdendosi tra i confini del giusto e dello sbagliato.
E anche io mi stavo perdendo. Non ero ancora andata dalla polizia. Avevo tra le mani la più grossa verità che avrebbe fatto impazzire tutti i media e scosso i tribunali ma non riuscivo a pensare a Seth, o a Chen, dietro le sbarre per tutta la vita. Non sarebbero mai usciti da lì. L'idea mi dava la nausea perché avevano sbagliato ma non era troppo tardi per cambiare. Potevo farlo. Poteva farlo. Me l'aveva detto lui stesso che avrebbe voluto cambiare delle cose di lui, nel profondo sapevo si riferisse a questo, a quello che faceva. Il fatto che avesse un po' di rimorso mi ricordava che fosse ancora umano, nonostante le azioni disumane che compiva una volta all'anno. O almeno speravo fosse solo una volta all'anno.
Poi arrivava quel pensiero. Seth aveva ucciso. Non era più solo un'ipotesi. Seth torturava e uccideva. Una persona normale avrebbe odiato l'essere stata toccata da lui ma io...io sapevo che quelle mani potevano essere anche gentili, oltre che omicide.
C'era anche un altro motivo per cui non ero andata dalla polizia, lui mi aveva detto che non mi sarebbe successo niente ma, a quanto avevo scoperto, vigeva la democrazia nel loro gruppo sociopatico, per cui se tre di loro -e sapevamo benissimo chi- avessero votato per farmi fuori, be'...mi facevano fuori.
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Avenging Angels
RomanceEra da quattro anni che allo scattare della mezzanotte del 21 Dicembre tutti le reti, tutti i canali televisivi e social, venivano bloccati dalle loro normali trasmissioni e utilizzi, per essere invasi da video di cinque persone mascherate che vendi...